Fondi strutturali europei utilizzabili per riqualificare l’Erp (Edilizia Residenziale Pubblica) potrebbero andare persi per l’inerzia della Regione.
”Mentre il Governo impone una manovra di lacrime e sangue agli enti locali e il Patto di stabilità impone vincoli anche laddove le risorse ci sarebbero, l’Italia rischia di rimandare indietro all’Europa qualcosa come 3 miliardi di euro di fondi strutturali, già stanziati e disponibili”, dichiara il delegato Anci alle politiche abitative e assessore alla casa del Comune di Firenze, Claudio Fantoni: sono a rischio 5,7 miliardi di euro

Fantoni ha così spiegato: “Abbiamo impegni nelle regioni del Sud, ma anche in quelle del Nord, non sufficienti a garantire di spendere le risorse destinate dall’Unione Europea al nostro Paese. La conseguenza è, dunque, che si corre il rischio alla fine di quest’anno di perdere intorno ai due miliardi e 900mila euro. Cui si aggiungono altri 2,7 miliardi di co-finanziamento statale che, però, si genererà solo in virtù dell’attivazione del primo. In totale, circa 5,7 miliardi di euro che senza i piani delle Regioni andranno in fumo’‘.
Una parte di questi finanziamenti europei potrebbe essere utilizzata per incrementare l’efficienza energetica nell’edilizia residenziale pubblica, con un importante ritorno sia in termini sociali (risparmio nelle bollette) che economici (rilancio del settore edilizio attualmente in crisi profonda). Tra l’altro, la bozza di nuova direttiva Ue sull’efficienza energetica, presentata a giugno dalla Commissione europea, prevede per ogni Stato membro l’obbligo del rinnovo annuale di almeno il 3% dell‘edilizia pubblica.
“Usare fino al 4% dei fondi strutturali per l’efficienza energetica nell’edilizia residenziale è una possibilità ma non è obbligatorioprecisa FantoniPersonalmente ritengo però che sarebbe una priorità da riconoscere a livello nazionale, anche obbligando le regioni se necessario, perché molte di esse rischiano seriamente di perdere questi soldi e di non poterli più avere indietro”.
Sempre secondo il delegato Anci alle politiche abitative, anche se si prescinde dall’efficienza energetica, sarebbe paradossale che non di impiegasse questa occasione e non s’investisse in questo settore, soprattutto pensando ai continui tagli del governo e, dunque, alle sempre minori disponibilità di regioni e comuni.
In tema di efficienza energetica, l’Anci propone di estendere le detrazioni fiscali del 55% anche al settore pubblico. Accolta con favore da Federcasa questa misura, che se adottata dal Governo muoverebbe l’economia a fronte di questa manovra depressiva e nei primi dieci anni non farebbe perdere niente allo Stato compensando la spesa per gli incentivi con le maggiori imposte per la crescita del fatturato.

Commenti (2)

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