Nuovi stadi nuovi business. Una nuova nicchia del mercato immobiliare italiano: gli stadi e l’ ambiente che li circonda

di Redazione Commenta

L’ universo del real estate guarda con grande attenzione al mondo del calcio. Le maggiori società di calcio, infatti, stanno seriamente valutando la costruzione di nuovi stadi di proprietà, sul modello di quanto già avviene in altri paesi, dove, adiacente all’ area dello stadio, è stata creata una vera e propria cittadella con iniziative collegate di tipo residenziale e commerciale, con ristoranti, musei del tifoso e box vip. I più abbienti, quindi, possono seguire la partita indisturbati, circondati da tutti i comfort.

Tra l’ altro, queste nuove costruzioni apportano dei vantaggi: ottimizzano i ricavi per le società, garantendo vantaggi economici sette giorni su sette e non solo in occasione degli eventi sportivi, e consentono alle pubbliche amministrazioni di conquistare il voto del bacino di utenza degli elettori tifosi che ben conoscono l’ equazione secondo cui maggiori ricavi determinano superiori possibilità di vittorie per la squadra.

Fra i progetti delle società italiane quello in stato più avanzato è quello torinese della Juventus dove i lavori sono già iniziati e dove è stata già completata la demolizione del vecchio impianto Delle Alpi per fare posto a un nuovo impianto di 40.200 posti che sarà pronto nel 2011 (sarà costruito senza barriere, verrà data importanza ai temi dell’ ambiente).

Nell’ ambito della stessa iniziativa verrà edificato, di fianco allo stadio, un nuovo centro commerciale (design di Giugiaro) di 19.500 mq. mq., con 60 negozi e un supermercato a marchio Conad (la vendita immediata dell’ area commerciale ha consentito di rientrare subito di una parte importante dei costi).

Le squadre romane, invece, stanno definendo in questi giorni la location del nuovo stadio. Per quanto riguarda la Roma, sembrerebbe (il condizionale è d’ obbligo) che l’ area, di proprietà del noto immobiliarista Luca Parnasi, sia quella ubicata a Roma Ovest Pescaccio – Massimina, dietro la stazione di servizio della Pisana sul Grande Raccordo Anulare (previsto anche un grande parco che dovrebbe estendersi fino a Malagrotta, oltre a un centro commerciale, mentre per quanto riguarda la Lazio il Presidente della società biancoceleste Lotito scioglierà le riserve sulla location a giorni, come recentemente dichiarato dal Sindaco della capitale Gianni Alemanno.

Diversa la situazione delle due squadre milanesi che, al momento, dividono lo stadio San Siro, da molti esperti del settore giudicato uno degli stadi più belli al mondo. Il problema è la difficoltà oggettiva di abbandonare una struttura con così tanto appeal internazionale, sebbene le società milanesi si rendano facilmente conto che, per ottimizzare i ricavi d’ esercizio, occorrerebbe che Milan e Inter abbiano ciascuno una propria casa indipendente.

A tale proposito, negli anni, sono state prese in considerazione alcune aree limitrofe alla città (una nei pressi della nuova Fiera di Rho Pero, l’ altra a Rozzano), ma poi non se ne è fatto più nulla e, al momento, l’ ipotesi più accreditata sembrerebbe che il Milan rilevi in toto San Siro, facendo poi un restyling, mentre l’ Inter si faccia una nuova casa in altra zona ancora non individuata con certezza.

Chiudiamo questa breve panoramica prendendo in considerazione la realtà di Firenze dove i fratelli Della Valle si muovono con cautela, prendono tempo, ma garantiscono che, entro la fine di settembre, la Cittadella Viola inizierà a prendere forma.

Il mondo immobiliare, pertanto, assiste da spettatore interessato a tutti questi nuovi progetti e / o iniziative che stanno per prendere piede, con la consapevolezza che nuove costruzioni, nuove case e centri commerciali potrebbero dare una spinta propulsiva e aiuteranno a fare ripartire il mercato immobiliare che, come noto, sta attraversando una fase di contrazione.

Senza escludere un importante fattore di alto significato socioculturale: lo stadio, oltre che generare profitti, diventa una struttura polifunzionale, ricreativa per le città, al servizio dell’ aggregazione e della socializzazione.

Kevin John Carones

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