La legge Levi-Prodi e la fine della Rete

di Redazione 1

Ricardo Franco Levi , braccio destro di Prodi , sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet . Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre.

Maggiori informazioni: Blog Beppe Grillo

Il 12 ottobre 2007 è stato approvato in Consiglio dei ministri un disegno di legge che porta il nome Levi-Prodi. Esso prevede che chiunque abbia un blog o un sito personale debba registrarlo al ROC, uno speciale registro dell’Autorità delle Comunicazioni, producendo dei certificati e pagando eventuali marche da bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro. Obbliga altresì chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile, pena il rischio di incorrere in responsabilità penali anche rilevanti.

Il contenuto del disegno legge ha suscitato da subito molte critiche e perplessità per il suo tentativo di equiparare, dal punto di vista legale, i siti web personali al resto della stampa.

Fonte: Wikipedia

Commenti (1)

  1. Questa notizia mi lascia basito. Non solo. Mi provoca rabbia, delusione, e un grande senso di vuoto impotente.

    Questo è il momento di essere coraggiosi e non lasciarsi spaventare da sciocchi tentativi di limitazione della nostra libertà personale.

    Internet è, e sempre sarà un mondo libero, esente da controlli di stampo dittatoriale come quello che sta tentando di realizzare il governo con il decreto di legge in questione.

    Siamo in tanti e nessuno riuscirà mai a calpestarci in questo modo!

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