Case in saldo a Deputati e Senatori

di Redazione Commenta

A Roma acquistare casa in centro è impresa ardua, si sa: prezzi proibitivi e scarsa disponibilità di appartamenti liberi. Non per tutti però da quanto si legge sulle pagine de “L’Espresso” in edicola oggi.

Un’inchiesta del noto settimanale svela come, a undici anni dall’inchiesta “affittopoli” del Giornale di Vittorio Feltri, i privilegi emersi allora, invece che sanati, sembrino oggi essersi consolidati.

Se nel 1996 politici e “potenti” in genere furono accusati di pagare affitti bassissimi per appartamenti siti nelle zone più prestigiose della capitale oggi si apprende come, grazie alla mediazione di grandi enti e società come Ina-Assitalia, Pirelli, Inpdai (ente previdenziale dei dirigenti) e Generali, quelle e altre abitazioni siano divenute di proprietà di Deputati e Senatori a prezzi a dir poco favorevoli.

Gli intrecci tra società, enti, politici e loro familiari risultano, come emerge dalle pagine de “L’Espresso”, spesso complessi e non privi di ombre. Il meccanismo però è quasi sempre lo stesso: il politico di turno, di solito ex affittuario a canone agevolato, riesce ad acquistare l’immobile, pagandolo molto meno del valore effettivo, sfruttando le agevolazioni fornite da enti e società private ai propri inquilini. Fin qui tutto in regola, se non fosse che tale legittimo privilegio sembra non sia stato accordato a tutti gli aventi diritto bensì, nella maggior parte dei casi, a nomi illustri della politica.

Tra i tanti nomi e cognomi noti (19 per l’esattezza) spiccano, spesso affiancati a quelli delle rispettive signore, Walter Veltroni, Pierferdinando Casini, Clemente Mastella, Franco Marini e Francesco Cossiga.

La versione online dell’inchiesta fornisce anche una mappa interattiva degli appartamenti “incriminati” associati ai politici acquirenti. Per i dettagli si rimanda al settimanale in edicola e al sito de “L’Espresso”.

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