La stangata dei mutui. Cosa fare? I consigli del CTCU

di Redazione Commenta

Il popolo dei mutui a tasso variabile è sempre più in allarme ed in difficoltà: sempre più numerosi i mutuatari che chiedono consiglio al CTCU sul da farsi. L’incertezza su come proseguire è grande e le banche, in gran confusione, dispensano pochi e spesso interessati consigli su come affrontare la crisi. E c’è anche chi, a dispetto di probabili nuovi rialzi dei tassi già a breve, consiglia ancora di attendere prima di passare al “fisso”. Sarà!? Il CTCU è sconcertato dal comportamento delle banche, soprattutto in ambito locale, che negli anni scorsi hanno spinto massicciamente i propri clienti alla stipula di mutui ancorati all’Euribor (circa il 90% del totale) ed ora propongono magari consolidamenti e allungamenti dei debiti, incamerando ulteriori interessi e compensi. Non solo. Quasi nessuna banca, lamentando anche qui il “non saper come fare”, mette in atto la cd. “surrogazione automatica del mutuo” prevista dal secondo Decreto Bersani, che potrebbe facilitare e rendere più snello il cambio in corso del mutuo ai mutuatari …

Mario, 43 anni, ci dice: “Due anni fa volevo fare il fisso ma dietro consiglio della banca ho acceso un mutuo a tasso variabile, ed in più a rata costante. Il tasso era allora al 3,25% ed ora è già al 5,75%, presto sarà al 6%, cioè quasi raddoppiato: la durata del mutuo, in virtù della rata costante, è passata da 20 a già 27 anni. Ma cosa sta succedendo? Ce la farò a pagare il mutuo o la banca mi pignorerà la casa?” Questo il caso di uno dei tanti clienti bancari che negli ultimi mesi si sono rivolti al CTCU per una consulenza su come poter uscire da questa intricata situazione. Il consiglio al momento del CTCU può essere uno solo: passare al tasso fisso, anche se il passaggio non è a costi “zero”. Ma , una volta valutata la sopportabilità della nuova rata, si potranno almeno dormire sonni un po’ più tranquilli di quelli odierni.

E mentre il CTCU cerca di “tirare fuori dal pantano” molti clienti bancari, le banche pensano a come sfruttare a loro vantaggio la situazione, studiando “nuovi prodotti”, anzi nuove furberie per rendere sempre più indebitate le persone, del tipo mutui a 40 anni ed oltre (c’è chi proporne anche i 50 anni), oppure mutui in cui per un periodo iniziale si pagano solo rate di interessi senza rimborso del capitale.

Il CTCU ricorda che:
1. per chi decide di acquistare o costruire casa, la scelta attuale (quasi) obbligata è il tasso fisso; nell’ultimo mese 7 clienti su 10 hanno scelto il fisso;
2. ciò non significa che se i tassi un domani scenderanno (nessuno lo sa), non si possa tenere aperta l’opzione di passare (attraverso la rinegoziazione con la stessa banca, oppure attraverso la “estinzione e apertura di nuovo mutuo” oppure attraverso la “surrogazione” con altra banca ) ad un tasso variabile più favorevole del tasso fisso oggi scelto;
3. il decreto Bersani bis sulle liberalizzazioni, parlando di “surrogazione del mutuo” si ispira proprio a questa idea di flessibilità nel corso della durata di un mutuo;
4. Costi: la chiusura del vecchio mutuo e l’apertura di uno nuovo presso altra banca comporta dei costi, in particolare di notaio. Considerata l’opportunità in Alto Adige di stipulare atti notarili in Austria a costi ridottissimi non si capisce perché solo pochissime banche offrano attualmente ai propri clienti tale possibilità. Anche questo significherebbe dare una mano a chi si trova attualmente in difficoltà!
5. Penali di estinzione anticipata: per i nuovi mutui non sono più ammesse; per quelli in corso valgono le regole fissate dall’accordo ABI – Associazioni consumatori di maggio 2007, quindi RIDUZIONI. Ci sono banche che non si attengono a tali patti. Si invitano i consumatori a segnalarci i casi e a sottoporci i conteggi per un controllo!
6. Spese di cancellazione ipoteche per estinzione del mutuo: anche qui varie banche fanno finta di non sapere. Il decreto Bersani ha previsto che il cliente non debba avere più spese, né di notaio, né di altro: la banca, dietro domanda del consumatore, deve procedere d’ufficio entro 30 giorni, alla richiesta di cancellazione all’Ufficio del Libro Fondiario (Tavolare); chi richiede il pagamento di spese lo fa violando la legge!
7. Durata: a parità di tasso, una durata più lunga può voler dire sì rata più bassa, ma anche una somma di interessi effettivi pagati alla fine maggiore che non una breve durata. Bisogna quindi valutare molto bene le proprie disponibilità e le proprie esigenze, anche in relazione al bilancio familiare.
8. Acquisto casa o rimanere affitto: la scelta va ponderata bene, soprattutto quando i margini nel bilancio sono esigui; la rata di un mutuo non dovrebbe di norma superare il 30% dello stipendio netto mensile!

Per ogni dubbio, problema o consiglio il CTCU è a Vs. disposizione con consulenze dirette o telefoniche (vista il sito www.centroconsumatori.it oppure chiama il n. 0471-975597)

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