Energia: da ottobre elettricità + 2,4% e gas + 2,8%

di Redazione 2

Dopo 12 mesi senza aumenti per l’elettricità e il gas, i più recenti e forti incrementi dei prezzi dei combustibili, correlati a quelli del petrolio, sono la causa fondamentale della variazione trimestrale, pure in aumento, delle condizioni economiche di riferimento per le forniture alle famiglie e piccole imprese: energia elettrica + 2,4%; gas + 2,8%. I fattori che hanno essenzialmente pesato sull’entità degli aumenti – i primi in un anno – sono le permanenti elevate quotazioni internazionali degli idrocarburi (il petrolio +34% circa negli ultimi nove mesi, pur tenendo conto del favorevole andamento del cambio euro/dollaro) dai quali il nostro Paese dipende per l’85% del fabbisogno energetico.

Per l’energia elettrica l’impatto negativo di questo aggiornamento trimestrale potrà essere attenuato per i clienti che sceglieranno la nuova offerta bioraria introdotta dall’Autorità a partire dal 1 ottobre. Tale offerta dovrà essere formulata dagli operatori, assieme a quella monoraria, sul mercato di maggior tutela e risulterà tanto più vantaggiosa quanto più i consumatori interessati saranno in grado di spostare i propri consumi in modo efficiente verso le più convenienti ore notturne e il week-end.

Aggiornamento condizioni fornitura energia elettrica

Per la fornitura di energia elettrica, sono state definite ‘condizioni economiche’ che implicano un prezzo di 15,91 cent di euro per kilowattora, con un aumento del 2,4% rispetto al precedente trimestre. Ciò comporta per la famiglia con consumi medi (2.700 kilowattora all’anno) una maggiore spesa annuale di circa 10 euro. Queste ‘condizioni economiche’ devono essere obbligatoriamente offerte alle famiglie e ai piccoli consumatori fino a quando gli stessi consumatori non decidano di scegliere un fornitore sul mercato libero.

Aggiornamento condizioni fornitura gas

Per il gas, l’Autorità ha definito le ‘condizioni economiche di fornitura’ che implicano un prezzo di 67,55 centesimi di euro al metro cubo, con un aumento del 2,8% rispetto al trimestre precedente. Ciò comporta per la famiglia con consumi medi (1.400 metri cubi all’anno) una maggiore spesa annuale di circa 26 euro.
Nel trimestre precedente si era registrata una diminuzione dell’1,6%.

La nuova opportunità offerte biorarie

L’Autorità ha definito anche nuovi corrispettivi biorari, basati su due raggruppamenti: il primo coincidente con le ore giornaliere dal lunedì al venerdì (la fascia F1) e il secondo comprendente le ore notturne più i fine settimana (pari alla somma delle fasce F2 e F3).
Tutti i clienti finali in maggior tutela, dotati di adeguati misuratori, così come quelli che già avevano optato per una tariffa bioraria prima del 1° luglio (sospesa temporaneamente per consentire la necessaria riprogrammazione dei misuratori), potranno scegliere, a partire dal prossimo 1° ottobre, una nuova condizione di fornitura bioraria; questa nuova offerta bioraria risulterà tanto più vantaggiosa quanto più i consumatori interessati saranno in grado di spostare i propri consumi in modo efficiente verso le più convenienti ore notturne e il week-end.

NOTE ESPLICATIVE
IL PESO DELLE DIVERSE COMPONENTI SULL’AGGIORNAMENTO DI OTTOBRE

Il costo dei combustibili e la dipendenza del nostro sistema energetico

Gli aumenti del prossimo trimestre sono in gran parte dovuti agli aumenti degli idrocarburi che a loro volta sono la risultante di due fenomeni, che nulla hanno a che fare con il processo di liberalizzazione del mercato, il quale semmai ne attenua il relativo impatto.

Il primo fenomeno è la forte dinamica rialzista del prezzi internazionali del petrolio. La ricaduta delle dinamiche dei prezzi del petrolio, può essere contenuta a livello di aggiornamento dei prezzi regolati o di riferimento, ma non può essere eliminata, soprattutto se tali dinamiche si manifestano con forti rialzi per periodi relativamente lunghi: negli ultimi 9 mesi il prezzo di riferimento del petrolio ha subito variazioni del 34%, a cui sono corrisposte variazioni del prezzo dell’energia per le famiglie italiane del solo 2 %.

La forte dinamica verso l’alto delle quotazioni del petrolio incide direttamente sul prezzo dell’energia elettrica; infatti il nostro paese dipende dall’estero per oltre l’85% del proprio fabbisogno energetico e produce oltre il 60% dell’energia elettrica utilizzando gli idrocarburi come combustibile: il peso del gas nella produzione totale di energia elettrica è aumentato dal 35% del 2002 fino al 51% del 2006 e i prodotti petroliferi, contribuiscono per l’11%.

Il secondo fenomeno è legato alla mancanza di concorrenza nel settore del gas naturale.

Il peso degli oneri di sistema (fiscalita’, Cip 6 etc)

Va evidenziato come a definire le condizioni economiche fissate dall’Autorità concorrano alcune voci che, se diversamente normate, potrebbero attenuare l’impatto della variazione del prezzo dei combustibili.
In particolare:

* gli incentivi per le fonti rinnovabili ed assimilate. La quota destinata alle ‘nuove’ fonti rinnovabili risulta in aumento per effetto dell’entrata in funzione dei nuovi impianti, mentre quella destinata alle ‘vecchie’ fonti rinnovabili e assimilate del CIP 6/92 è prevista ugualmente in aumento per effetto di alcuni pronunciamenti della giustizia amministrativa avversi ai provvedimenti dell’Autorità che prevedevano un ridimensionamento del prezzo del combustibile evitato in linea con gli andamenti attuali del mercato gas. Applicando le disposizioni dell’Autorità si potrebbe evitare un onere sulle bollette pari a circa 600 -700 milioni di euro già relativi al 2007;
* gli oneri per il finanziamento delle attività nucleari residue sono gravati da un prelievo parafiscale definito dalle leggi finanziarie 2005 e 2006 e destinato ad altri scopi. Si tratta di circa 150 milioni di euro l’anno, comprese le imposte.
* l’imposta sul valore aggiunto (I.V.A.) continua ad essere applicata anche sugli “oneri di sistema”, di natura parafiscale. Tale imposta equivale a circa 670 milioni di euro l’anno.

Commenti (2)

  1. perché non viene ridotta l’IVA dal 20 al 10% “?
    e perché non viene calcolata solo sugli importi di consumo del gas ?

  2. siete in grado di fornire consigli per il mercato libero elettricità?
    come per es. quale sarebbe il fornitore/contratto più conveniente?
    c’è molta confusione e disinformazione come al solito

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