Prevedere nella prossima Finanziaria un miliardo e mezzo di euro per l’emergenza casa.

Questa la richiesta avanzata dalla Consulta Casa ANCI nel corso del seminario che si è svolto il 12 e 13 novembre a Torino dal titolo “Le città metropolitane verso l’abitare sociale”. Un evento che ha visto la partecipazione degli assessori alle politiche per la casa delle Città Metropolitane, Roma, Firenze, Torino, Milano, Napoli e Venezia.

Tutti d’accordo gli intervenuti sulla necessità di disegnare una politica diversa. Il cosiddetto “tesoretto” estivo ha stanziato 550 milioni di euro per la casa, tuttavia l’impegno del Governo deve essere maggiore: “occorre innanzitutto evitare il passaggio contabile alle Regioni dei fondi per la casa, che allunga i tempi di corresponsione e rischia di ridurre gli effetti positivi sull’utenza. Ma soprattutto – hanno sottolineato gli assessori alla Casa – occorre prevedere un corposo bilancio a favore della casa fin dalla prossima Finanziaria: 1,5 miliardi di euro all’anno possono concretamente offrire una ciambella di salvataggio alle migliaia di famiglie che si trovano improvvisamente in difficoltà davanti alla bolletta casa mensile”.

Il diritto alla casa è messo in crisi da fattori economici e sociali che hanno modificato lo scenario dell’Italia contemporanea. Nel corso della riunione gli assessori presenti hanno evidenziato che il disagio abitativo non è infatti “soltanto un problema della famiglia a basso reddito, ma dei giovani in cerca di prima casa, degli anziani soli, dei ceti medi che non hanno un reddito tanto basso da poter fare domanda per l’edilizia popolare”.

Significativi i dati Nomisma presentati nel corso della due giorni, dove risulta che a Roma per un’abitazione in affitto di 90 mq il costo mensile 2007 rispetto al 2000 è cresciuto dell’84,8%, a Milano del 51,2% e nelle altre città metropolitane del 46,4%. Il monte mutui erogati per l’acquisto dell’abitazione è cresciuto tra 1996 e 2006 del 466% (cresce anche la durata media). Dai dati si evince che cresce anche la cosiddetta “zona grigia”, la fascia alta della povertà in Italia formata da poveri “occasionali” e temporanei: famiglie in difficoltà economica, anche solo temporanea, giovani intrappolati nella famiglia di origine, anziani con alloggi troppo costosi o con tipologie inadeguate (abitazioni fatiscenti, in aree esterne prive di servizi e trasporti pubblici) non in grado di trovare nuova sistemazione, coppie giovani con problemi di instabilità del lavoro, famiglie monoparentali, single di ritorno.

Fonte: ANCI

Commenti (2)

  1. a da tanto che cerco casa, ma i prezzi sono troppo alti;sono una studentessa universitaria, e nn ho reddito. cosa devo fare?

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