Secondo quanto riscontrato dal Rapporto sul Mercato Immobiliare, presentato da Nomisma a fine novembre, dopo nove anni di crescita ininterrotta calano le compravendite; infatti, il 2007 si chiuderà con una flessione media di almeno il 3,3%, ma con punte ben superiori al 10% nei grandi centri. Inoltre, si sono innalzati i tempi medi di vendita e lo sconto praticato rispetto al prezzo richiesto. Tuttavia, i prezzi delle case continuano a tenere con una crescita sull’intero 2007 del 5,1%, anche se gli incrementi sono sempre più contenuti. Infine, diminuisce la quota di famiglie che preferisce l’immobiliare rispetto ad altre forme di investimento. Per quanto riguarda il 2008 ci dovrebbe essere un’ulteriore contrazione delle transazioni che dovrebbero tornare sotto le 800 mila unità, mentre per i prezzi ci dovrebbe essere una crescita del 2,5-3%, ma non si possono escludere flessioni maggiori nelle grandi aree.

Da un’indagine di Fimaa sulla casa è emerso che il mercato sta rallentando; infatti, rispetto allo scorso anno sono scese le compravendite e si sono allungati i tempi di vendita, ma i prezzi sono rimasti stabili. Secondo lo studio, tra maggio e settembre il numero delle transazioni si è ridotto del 3,3%, mentre i prezzi sono cresciuti del 3,4%, anche se il tasso è inferiore a quello registrato l’anno precedente. La città più cara si conferma Roma, seguita da Milano, Firenze e Bologna.

Dall’analisi condotta da Scenari Immobiliari sull’andamento dei compromessi sottoscritti per l’acquisto di case ancora in costruzione è stato riscontrato che i compratori sono diventati più cauti nell’acquisto e le trattative che precedono la sottoscrizione sono più lunghe. Dall’altra parte i venditori hanno cercato di andare incontro all’acquirente chiedendo in alcuni casi solo il 5% del prezzo alla firma del compromesso, invece del 10%, e spesso sono disposti ad includere nella stessa somma richiesta inizialmente anche la cessione del box. A livello territoriale le maggiori difficoltà sono emerse nei capoluoghi di piccole dimensioni, mentre nelle grandi aree metropolitane si registrerebbero lievi segnali di ripresa. Infine, le case oggetto di transazioni sono più piccole rispetto agli anni precedenti.

L’analisi delle quotazioni immobiliari effettuate da Tecnocasa, sui primi sei mesi del 2007, ha evidenziato che i capoluoghi di provincia, per la prima volta dal 1998, fanno registrare una crescita delle quotazioni (+1,0%) superiore rispetto a quella delle grandi città (+0,6%). Rimane invariata, invece, la migliore performance per le abitazioni dell’hinterland (+1,4%). Questo avviene per più motivi, tra i principali vi è il prezzo troppo elevato degli immobili situati nelle grandi aree metropolitane e la ricerca di una migliore qualità di vita. Inoltre, le abitazioni di nuova costruzione spesso si realizzano proprio nell’hinterland.

in collaborazione con Tecnoborsa

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