Costo energia. Adusbef:”Ricadute pesanti per le famiglie”

di Redazione 1

Le previsioni del 2008 per quanto riguardano le ricadute dirette ed indirette del costo dell’energia – con un petrolio a 100 dollari al barile ed a 1.47 quale cambio euro/dollaro che ne mitigherà gli effetti – devono preoccupare alquanto -sostengono Elio Lannutti e Rosario Trefiletti (Adusbef)- sia le famiglie italiane e sia i responsabili istituzionali del nostro paese.

Infatti per costi diretti le famiglie si troveranno a dover affrontare costi più elevati per servizi e beni fondamentali che li riguardano:

– per i carburanti con una ricaduta annua di 140 euro

– per il riscaldamento domestico 150 euro annui in più

– per il gas 80 euro in più all’anno

– per la luce 40 euro in più all’anno

Il totale delle ricadute sulle famiglie è quindi pari a 410 euro annui con una stima inflattiva di circa 1.3 sulla spesa annuale delle famiglie.
Per costi indiretti che incideranno nella determinazione dei prezzi dei beni di largo consumo a causa di tre questioni fondamentali:
La prima causata da maggiori costi trasporto e pari a 90 euro annui.
La seconda è relativa all’aumento del costo della Virgin Naphta che è la materia prima ricavata dal petrolio che le industrie utilizzano per la trasformazione chimica e per l’ottenimento di : plastiche-vernici-detersivi ecc.ecc. tale ricaduta è stimata attorno a 180 euro annui.
La terza questione attiene ai costi energetici per le trasformazioni industriali con esclusione di quelle alimentari.Tale ricaduta è da noi stimata attorno a 160 euro annui.
Questo secondo totale relativo alle ricadute indirette è pari a 430euro all’anno, con una stima inflativa di circa l’1,4%
Le considerazioni da farsi è che il Paese concertando con l’Europa, necessita per evitare o mitigare tutto ciò, di un serio ed accelerato piano energetico con misure urgenti di sostegno verso quattro filoni fondamentali : quello delle politiche di risparmio sia delle famiglie che delle imprese,quello di una politica di forte impegno sulle energie alternative quali il fotovoltaico per giungere ad una potenza installata pari a quella della Germania, quella della costruzione immediata di rigasificatori che nel diversificare le fonti di approvvigionamento energetico sono di per sé strumenti di calmieramento necessario del prezzo del petrolio ed infine la razionalizzazione della rete distribuzione carburanti con l’apertura alla grande distribuzione (risparmi attesi pari a 144 Euro anno)
Inoltre si rende obbligatoria una revisione della materia fiscale i (accisa sui carburanti) che deve variare negativamente quando aumenta il prezzo del petrolio per compensare il contestuale aumento dell’IVA evitando speculazioni da parte dell’erario come peraltro si è fatto anche con il precedente Governo per oltre 6 Miliardi di Euro.

Commenti (1)

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