Caro mutuo, le novità dalla Finanziaria e dalle banche

di Redazione 1

La rata del mutuo per chi ha sottoscritto un prestito a tasso variabile è sempre più salata e il futuro non è roseo. Lo sanno bene le 530mila famiglie che secondo il Censis sono già a rischio di insolvenza. Chi pagava due anni fa una rata di 800 euro, ora fa i conti con un aumento di 200 euro al mese. A migliorare la situazione arrivano due buone notizie. Finalmente, con la Finanziaria 2008 è stata ribadita la gratuità del trasferimento (surroga) dei mutui da una banca all’altra, per facilitare la ricerca di condizioni più convenienti.

L’altra buona notizia, sempre contenuta nella Finanziaria, è l’istituzione di un Fondo di solidarietà. L’iniziativa, ancora da definire nel suo meccanismo, dà la possibilità di sospendere, fino a un massimo di 18 mesi, il pagamento delle rate del prestito a chi si trova in particolare difficoltà economica.

Il miraggio della surroga

Tutto bene allora? Non proprio. Siamo andati a indagare come le banche si comportano sulla portabilità dei mutui. Ebbene, secondo la nostra inchiesta, trasferire il prestito ipotecario senza spese è ancora un miraggio: a carico del cliente permangono ancora i costi dovuti all’intervento del notaio, chiamato in causa per spostare la garanzia ipotecaria dalla vecchia banca a quella subentrante. In certi casi, poi, continuano a comparire spese e commissioni: l’esatto contrario dello spirito della Finanziaria, che in caso di trasferimento del mutuo non ammette oneri a carico del cliente.
Tra gli istituti di credito interpellati sulle misure varate per la surroga, tre colossi del mercato prendono tempo. Nonostante la norma sia in vigore già dall’aprile 2007, grazie alle legge Bersani (n° 40/2007), le banche non sono in grado di offrire prodotti ad hoc. Unicredit, Bnl e Intesa-Sanpaolo dichiarano di essere ancora ferme: stanno definendo le condizioni della portabilità del mutuo alla luce delle indicazioni ribadite dalla Finanziaria. Più veloci, Banca Sella e Ing Direct si dicono pronte alla surroga, ma tra i costi a carico del cliente continuano a contemplare le spese notarili. Ad alimentare la confusione contribuiscono le proposte di Monte dei Paschi di Siena e Carige, che prevedono persino le spese di istruttoria, non ammesse nella procedura di surroga.
“La situazione è estremamente chiara”, dice Fabio Picciolini, segretario nazionale di Adiconsum. “Sia la legge Bersani che la Finanziaria stabiliscono espressamente che in caso di surroga nessuna spesa può essere a carico del cliente. È vero che il notaio è necessario per trasferire l’ipoteca tra la vecchia banca e quella subentrante. Ma tale spesa deve essere gestita dalla banca che acquisisce il cliente. In tutto ciò, sarebbe stato utile specificare che tra gli oneri inammissibili rientrano anche quelli notarili”.

La rinegoziazione

Tra le altre possibilità di cambiare un mutuo diventato troppo costoso, qualcosa si muove. Sul fronte della rinegoziazione, vale a dire la modifica del tasso e della durata del prestito allo scopo di ridurre la rata, restando con la stessa banca, si moltiplicano le adesioni all’appello lanciato da Cittadinanzattiva nei mesi scorsi. Dopo Unicredit e Monte dei Paschi di Siena, che per primi hanno annunciato la rinegoziazione senza spese per i loro clienti, si sono mossi in questa direzione numerosi altri istituti. L’operazione è senza costi. Occorre comunque valutare bene la proposta della banca. “Allungare oggi la durata del mutuo ha come effetto immediato la riduzione della rata mensile, ma significa pagare complessivamente di più alla fine del piano di ammortamento”, avverte l’Adusbef, che invita le famiglie con mutuo a tasso variabile a pesare bene i pro e i contro dell’operazione, con un esempio concreto: “Prolungare di 10 anni la durata di un mutuo decennale, lasciando invariato il tasso al 5 per cento, abbatte subito la rata da 1.060 a 660 euro. In cambio di una riduzione mensile di 400 euro, però, si finisce per pagare al termine del prestito oltre 31mila euro in più di interessi”.

La terza via: la sostituzione

In attesa di chiarimenti sulla surroga e aspettando l’avvio del Fondo di sostegno, i mutuatari in difficoltà che non trovano proposte convenienti presso il proprio istituto possono rivolgersi altrove, ricorrendo a un mutuo di sostituzione. Questo prodotto è studiato ad hoc per trasferire il prestito a una nuova banca e consente di modificare non solo la durata e il tipo di tasso, ma anche l’importo del finanziamento. “È la soluzione più adatta a chi, oltre al prestito immobiliare, ha acceso anche altri finanziamenti, perché consente di riunire i diversi rimborsi in un’unica rata”, spiega Roberto Anedda, responsabile marketing di Mutui on line, il principale broker italiano, dal cui database abbiamo selezionato gli 8 mutui di sostituzione tra i più convenienti.
Un’accortezza, quando si guarda a queste proposte: il vantaggio di aumentare l’importo del mutuo di sostituzione oltre quello del vecchio prestito comporta una serie di costi e oneri (penalità per estinzione anticipata del mutuo, nuova perizia, istruttoria, oneri notarili, ecc…).
“Se la surroga fosse già una realtà, non sarebbe più necessario ricorrere alla sostituzione”, dice Piccolini,segretario nazionale Adiconsum, esprimendo il pensiero di tante famiglie.

Portale Consumatore

Commenti (1)

  1. ANCORA UNA VOLTA SI FANNO LE LEGGI E C’E’ CHI PENSA DI NON RISPETTARLE..E GUARDA GUARDA QUESTA VOLTA SONO LE BANCHE..PENSO CHE BERSANI ABBIA FATTO UN OTTIMO LAVORO, CHE LA FINANZIARIA ABBIA DATO UN SEGNALE INEQUIVOCABILE SULLA VOLONTA DEL LEGISLATORE RISPETTO AI DIRITTI DI CHI HA STIPULATO UN MUTUO E SI TROVA A DOVERLO RINEGOZIARE.. PERO NIENET!!! LA MIA BANCA CARISBO A FINE ANNO QUANDO GIA C’ERA UN ACCORDO ABI NOTAI PER RINEGOZIARE IL MIO MUTUO MI VOLEVA CONVINCERE A RISTIPULARNE UN ALTRO CON TANTO DI ATTO NUOVO E IMPOSTA SOSTITUTIVA..SE NON ERO IO A PUNTARE I PIEDI E DIMOSTRARE CARTE ALLA MANO DELL’ACCORDO GIA FIRMATO, AVREBBERO OTTENUTO QUANTO MI CHIEDEVANO E CIOE’ LA STIPULA DI UNA NUOVO MUTUO CHE A ME TRA NOTAIO E TASSE MI SAREBBE COSTATO LA BELLEZZA DI 4.000,00 EURO.
    ORA MI TROVA DA CAPO HANNO ACCETTATO DI RINEGOZIARE A COSTO ZERO MA MI PROPONGONO CONDIZIONI CHE A ME LASCIANO COSI’.. POSSONO CAMBIARE LA DURATA E LO SPEED (ME LO PROPONGONO A 0,80) MA NON IL PARAMETRO TASSO CHE ERA A TRE MESI E LO VORREI A UN MESE. IO HO GIA UNA CONTROPROPOSTA DI UN ALTRA BANCA LA SELLA LA QUALE MI DA UN 0,70 CON TASSO A UN MESE (MANTENENDO LA STESSA DURATA HO COSI’ LA STESSA RATA) ZERO SPESE MA SI’ A SPESE NOTARILI PER LA SURROGA. DI NUOVO MI TROVO A DOVER IO!!!!, SPIEGARE CHE LA FINANZIARIA HA CHIARITO ANCORA UNA VOLTA CHE NON CI DEVONO ESSERE SPESE.. MA LORO SOSTENGONO CHE AL MOMENTO NON HANNO INDICAZIONI SUL COME PROCEDERE E QUINDI SE VOGLIAMO PROCEDERE LORO UTILIZZANO UN NOTAIO MA LE SPESE SONO A CARICO NS. COSA FACCIO SE ASPETTO BUTTO CIRA 400,00 EURO AL MESE DI RATA SE LO FACCIO SUBITO SPENDO 600,00 DI NOTAIO CHE MI CHIEDO SE IN FUTURO POTRO MAI RIAVERE INDIETRO…
    NON SO SE SONO STATA CHIARA CHIEDEREI SE QUESTO COMPORTAMENTO E’ UN COMPORTAMENTO DI ALTRE REALTA, IO SONO DI MODENA, E COME DOBBIAMO COMPORTARCI SE NEMMENO UNA LEGGE, QUESTA VOLTA CHIARA, E CHE NON DA ADITO A INTERPRETAZIONI, CI TUTELA. GRAZIE A PICCIOLINI E A CHI COME LUI SI BATTE PER NOI CONSUMATORI E CITTADINI MAI SUFFICIENTEMENTE ASCOLTATI!!!!!
    RITA

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