Il settore del leasing ha chiuso il 2007 con un volume di stipulato complessivo pari a 48,9 miliardi di euro, in crescita dell’1,1% rispetto al 2006. Anche se si tratta del quarto anno consecutivo di crescita dei volumi transati, la performance odierna sconta gli effetti derivanti dal cambio di direzione fatto registrare dal comparto immobiliare, che ha subito un calo di 3,9 punti percentuali dello stipulato. Per quanto in flessione, comunque, il leasing immobiliare si conferma come il comparto più importante in termini di rilevanza sul totale delle locazioni finanziarie (con 22,6 miliardi di Euro rappresenta infatti il 46,4% dei volumi complessivi di stipulato).

Scendendo più nel dettaglio, emerge come l’andamento del comparto immobiliare sia frutto di una performance contrapposta dei diversi sub segmenti che lo compongono: a fronte della prima variazione negativa fatta segnare dal segmento più tradizionale del leasing su immobili costruiti (-10,7% che segue al +2,0% del 2006), si è, infatti, registrata, per il secondo anno consecutivo, una migliore prestazione del leasing su immobili da costruire (+10,5% dopo il +20,3% del 2006).
Il peso di quest’ultima categoria di contratti – meno legata alle oscillazioni del mercato delle compravendite immobiliari e più orientata alla creazione di valore attraverso l’investimento in nuove costruzioni da realizzare in leasing – si è, inoltre, avvicinato al 37% dell’intero stipulato del comparto, con dinamiche positive per tutte le diverse fasce d’importo contrattuale osservate.
In maggiore difficoltà, invece, lo stipulato di fascia alta relativo agli immobili costruiti (importi unitari superiori ai 2,5 milioni di Euro), sceso di quasi 24 punti percentuali.

In termini di numero di contratti conclusi, i dati relativi al 2007 mostrano un andamento nel complesso incoraggiante, considerando l’incremento registrato pari al 9,8% (l’importo medio unitario dei contratti è ora posizionato su 1,1 milioni di Euro).
Guardando alla composizione dell’offerta, infine, il comparto immobiliare continua a risultare il più concentrato, con oltre il 50% dei volumi stipulati dai primi cinque operatori.

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