Cgl, Legambiente, Spi, Sunia e Fillea: “Piu’ case in affitto con canone accessibile?”

di Redazione Commenta

E’ questo il nucleo del programma “PIU’ CASE IN AFFITTO: UN PROGRAMMA POSSIBILE”, elaborato dalla CGIL, con SPI, FILLEA, SUNIA e Legambiente. L’obiettivo è di mettere sul mercato in dieci anni un milione di case a canone convenzionato. E’ questo l’unico modo per creare un mercato dell’affitto che non taglieggi il reddito dei lavoratori e dei pensionati, che consenta ai giovani di trovare una casa per studiare o per sposarsi, che dia risposte civili agli immigrati, che permetta di trovare lavoro, anche fuori dalla città di residenza, senza rinunciare al 50 per cento del salario. Questo è possibile investendo non meno di 100 miliardi di Euro in 10 anni. La cifra sarebbe impegnativa se si trattasse solo di risorse pubbliche. Riteniamo invece che, fermo restando anche un intervento pubblico diretto, a finanziare il programma debbano essere soggetti privati ed istituzionali, creando le convenienze per indurli ad investire le loro risorse. In particolare riducendo il costo delle aree, quelli di costruzione ed i tempi delle procedure. Il programma non si “limita” al problema casa. L’obiettivo è anche quello di una nuova progettualità per rendere le nostre città più solidali e sostenibili.

La proposta è di intervenire, anche in maniera radicale, sui quartieri degradati delle periferie per renderli più vivibili sia socialmente e sia ambientalmente. Tra le finalità del programma c’è anche la volontà di intervenire sul rischio recessione. Da questo punto di vista i numeri sono significativi. Si prevede infatti un importante sostegno all’occupazione con la creazione di non meno di 300.000 posti di lavoro l’anno ed un impatto sul PIL del più 1% anno. Sappiamo che altri soggetti, privati ed istituzionali, si stanno interrogando sul nostro stesso interrogativo. E’ auspicabile che il prossimo Governo favorisca il confronto tra le diverse ipotesi di lavoro per consentire al Paese di risolvere uno dei suoi più gravi problemi. Come sindacato ci riserviamo, comunque, di interloquire con quanti interessati a promuovere affitti più equi ai lavoratori, ai pensionati, ai giovani ed agli immigrati.

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