Enel ha circa 20mila MW di potenza rinnovabile installata, di cui oltre tre quarti in Italia. Per valorizzare queste attività, nascerà una nuova divisione dedicata alle fonti rinnovabili. L’intervento di Gianfilippo Mancini, Responsabile dell’area Business Energy Management di Enel, sul settimanale Panorama Economy. L’impegno di Enel nelle fonti rinnovabili è importante e in forte crescita. Alcuni numeri: oggi Enel ha circa 20 mila MW di potenza installata, di cui oltre tre quarti in Italia. Nel 2007 abbiamo prodotto da fonte rinnovabile 37 miliardi di KWh, circa il 30% del totale. Considerando anche la nostra partecipazione in Endesa, i numeri diventano più rilevanti: disponiamo complessivamente di circa 30mila MW installati. In termini di anidride carbonica evitata, il nostro parco di generazione da fonti rinnovabili vale minori emissioni in atmosfera per 50 milioni di tonnellate l’anno. Con queste credenziali vogliamo investire 7,4 miliardi di euro da qui al 2012 per crescere ancora e per consolidare la nostra leadership nella produzione di energia con la forza del sole, del vento, del vapore geotermico e dell’acqua.
Per valorizzare le nostre attività in questo campo, abbiamo deciso di dar vita a una nuova divisione dedicata alle fonti rinnovabili: partirà con una dote di oltre 3mila MW di capacità installati in impianti già in esercizio in Europa e in America, riferiti a tutte le diverse tipologie di fonti rinnovabili, e grazie al piano di investimenti supererà i 7.300 MW entro il 2012. Abbiamo messo allo studio la possibilità di aprire una quota di minoranza del capitale di questa nuova realtà a quanti vorranno investire con noi su un futuro di energia abbondante a costi competitivi e nel rispetto dell’ambiente.

Il cuore propulsivo della nostra crescita sarà costituito in tutto il mondo dall’energia eolica, che tra le fonti rinnovabili è attualmente quella con maggiori potenziali di sviluppo. Naturalmente a partire dall’Italia. Nel nostro Paese dobbiamo affrontare una situazione difficile dal punto di vista autorizzativo, con molte regioni, tra le più vocate per ospitare impianti eolici, che più o meno esplicitamente hanno messo in atto una sorta di moratoria. Nonostante gli ostacoli, abbiamo deciso di incrementare i nostri sforzi, arricchendo il portafogli dei progetti. A fine 2007 avevamo 315 MW eolici installati in Italia; contiamo di quintiplicare la dimensione di questo parco nell’arco dei prossimi 5 anni, raggiungendo i 1.500 MW entro il 2012. Il nostro Paese ha bisogno di investimenti per diversificare le fonti energetiche, sia per aree geografiche di provenienza sia per tecnologie, e per riequilibrare il mix di produzione, che oggi è eccessivamente sbilanciato sul gas. Siamo pronti a investire, ma dobbiamo essere messi in condizione di farlo. I tempi per ottenere le autorizzazioni devono essere certi e – fatti ovviamente salvi tutti i crismi dell’accuratezza – il più possibile brevi. Oggi, per avere una risposta, dobbiamo attendere tre, cinque anni: il doppio se non il triplo del tempo necessario in un Paese come la Spagna. Le discontinuità amministrative e i campanilismi del nostro sistema non solo rendono difficile la vita a chi vuole investire, ma impongono anche costi inaccettabili: per un recente studio Agici-Finanza d’impresa, i costi del non fare ammontano per il solo settore energetico a 40 miliardi di euro al 2020. Su questo ci aspettiamo risposte positive dal nuovo governo


www.enel.it

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