Provincia di Bolzano: una nuova politica per la casa

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Una quinta fascia di reddito con interventi a favore del ceto medio, facilitazioni per le giovani coppie, revisione dell’accesso alle agevolazioni per cittadini non UE, riforma del sussidio casa e dei canoni di affitto dell’Ipes, un programma di altri 3mila alloggi: sono tra le misure che la Giunta provinciale ha introdotto in tema di edilizia abitativa agevolata. Le hanno presentate oggi (10 luglio) a Bolzano il presidente Luis Durnwalder e l’assessore Luigi Cigolla. Il disegno di legge all’esame del Consiglio provinciale (“confidiamo che entro settembre venga approvato”, ha detto Durnwalder) è il frutto di quasi un anno di lavoro “per adeguare l’ordinamento dell’edilizia abitativa agevolata alle nuove esigenze della società: la casa è un diritto di tutti e l’ente pubblico intende fare anche in futuro la sua parte”, ha esordito Durnwalder a Palazzo Widmann. Ogni anno la Provincia investe 230 milioni € nell’edilizia abitativa, 62 dei quali vanno all’Ipes. Negli ultimi 10 anni sono andate a buon fine quasi 25mila domande di agevolazione. Una delle modifiche introdotte nel ddl, a 7 anni dall’ultimo intervento legislativo, riguarda l’accesso di cittadini non UE alle diverse agevolazioni edilizie provinciali (necessaria la residenza quinquennale e l’aver svolto un’attività lavorativa in maniera continuata per almeno 5 anni), di cui potranno beneficiare in base a una specifica graduatoria. In nessun edificio dell’Ipes, così prevede il ddl, la percentuale degli immigrati potrà superare il 10%: “Non vogliamo creare ghetti”, ha ribadito Durnwalder. Il Presidente ha ricordato, per fare chiarezza su speculazioni e luoghi comuni, che gli immigrati extracomunitari finora hanno beneficiato solo dello 0,9% delle agevolazioni per acquisto casa e di 541 alloggi Ipes (il 4,4%), contro una presenza pari al 6,7%.

Viene poi creata la quinta fascia di reddito, pensata per il ceto medio, che oscilla al netto tra i 37.200 e i 50mila €: i richiedenti possono ottenere un terreno agevolato o un contributo a fondo perduto. La Giunta ha inoltre previsto misure speciali per le giovani coppie: verrà considerata – come base ai fini dell’accesso all’agevolazione edilizia – soltanto la metà del reddito complessivo. Un esempio: una giovane coppia con reddito di circa 50mila € disporrà di un reddito netto di circa 19mila € e potrà ottenere un contributo a fondo perduto di 38mila €, mentre a tutt’oggi il contributo è di 26mila €. Verrà inoltre riformata la disciplina dei canoni di affitto dell’Ipes, “per uniformare i criteri di valutazione della capacità economica delle famiglie”, ha sottolineato Durnwalder. Si vogliono eliminare storture come quella di circa 500 assegnatari di alloggio Ipes a canone zero ma che sono in grado di pagare l’affitto di un garage.

Anche il sussidio casa (per il quale la Provincia paga oggi 30 milioni €, quintuplicato in 10 anni) viene rivisto e non potrà superare per una famiglia i 4mila €. Agevolazioni sono introdotte tra l’altro per il richiedente che vuole assumere in casa i propri genitori, per chi ha un alloggio sovraffollato e per chi risana l’abitazione. Vengono precisati i casi di vendita e locazione della casa convenzionata (per evitare speculazioni). Il CdA dell’Ipes viene ridotto da 11 a 5 membri.

L’assessore Cigolla ha inoltre ricordato “il piano straordinario della Giunta per la creazione di altri 3mila alloggi, per un investimento di 300 milioni €” e ha lanciato un appello ai Comuni, Bolzano in primis: “La Provincia è pronta con i programmi e i finanziamenti, ma servono i terreni su cui costruire. Chiediamo che in tempi rapidi, nel giro di un anno, Bolzano possa individuare con il nuovo Puc le aree dove insediare le nuove abitazioni. A Bolzano ci sono 1.500 famiglie in lista di attesa.” Durnwalder ha concluso ricordando che “siamo ormai vicini all’obiettivo dell’80% di altoatesini proprietari di un alloggio” e che, “seguendo il criterio del fabbisogno e del buonsenso, anche l’assegnazione della casa alla fine rispecchia la consistenza dei gruppi linguistici: 67% degli alloggi assegnati al gruppo tedesco, 29% a quello italiano.”

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