Il secondo Rapporto 2008 sul mercato immobiliare in Italia di Nomisma evidenzia andamenti e tendenze. Si tratta della prima volta dal 1993 che la quota di segnalazioni di riduzione della richiesta di abitazioni supera le altre indicazioni. Nei maggiori mercati urbani domestici la domanda di abitazioni è sempre più debole e, per la prima volta dopo tre anni e mezzo in cui era prevalentemente giudicata stabile e su buoni livelli, ora è sempre di più in flessione (circa il 60% delle valutazioni qualitative degli operatori è di questo avviso). La rarefazione della domanda appare più forte in corrispondenza di Bologna, Genova e Firenze ed in molti casi le indicazioni di crescita sono pressoché scomparse. In questo ambito, va sottolineata, seppure in peggioramento paragonata rispetto alla II parte del 2007, la migliore reazione di Milano rispetto alle altre città italiane di rango metropolitano, probabilmente sulla scia dell’effetto positivo dato dalla recente aggiudicazione dell’Expo 2015.

La domanda di abitazioni, ad oggi, è guidata dalle seguenti esigenze: 51% prima casa; 28% sostituzione; 9% seconda casa; 12% investimento. Rispetto a quanto rilevato l’anno scorso, non si notano forti differenze nella distribuzione delle motivazioni all’acquisto. Va comunque indicato un cambiamento tendenziale che vede l’esigenza di prima casa essere cresciuta un po’ a scapito della seconda casa o della domanda di sostituzione, lasciando inalterata la quota di investimento. Evidentemente chi vorrebbe sostituire la propria casa per un miglioramento o intende acquistarne un’altra per altri usi, attende probabilmente un momento migliore. Nel primo caso, in quanto ritiene possa essere difficoltoso alienare la propria, dato un mercato piuttosto resistente nell’assorbire l’offerta; nel secondo, si tende ad aspettare ritenendo che in futuro possa esservi una maggiore convenienza nell’investimento.

– Nomisma-

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