Toscana: affitto sostenibile contro il disagio abitativo

di Redazione Commenta

Baronti: «Avremo 116 alloggi in più grazie ad un accordo fra Regione e Cet». Case in affitto a canone “regolato”. Si tratta di misure straordinarie concordate fra la Regione Toscana, la Conferenza Episcopale e l’Arciconfraternita delle Misericordie di Pistoia. L’intervento, deciso da una delibera della giunta regionale su proposta dell’assessore alla casa Eugenio Baronti, dà concreta attuazione ad un precedente protocollo d’intesa siglato dal presidente della Regione, Claudio Martini e dal Cardinale Antonelli. Oggi, dopo che la Conferenza Episcopale Toscana ha trasmesso alla Regione l’elenco degli immobili di sua proprietà che possono essere recuperati ed adibiti ad alloggi, o le aree dove ne possono essere costruiti di nuovi, da destinare alla riduzione del disagio abitativo, la Regione ha stanziato il proprio contributo. Si tratta in totale di 4 milioni e 395 mila 954 euro che permetteranno di recuperare o costruire 116 alloggi per un valore di 11 milioni 187 mila euro. La quota coperta grazie al contributo in conto capitale della Regione sarà pari al 35% del costo dell’intervento se gli alloggi saranno concessi in locazione per un periodo complessivo non inferiore a 25 anni (53 interventi) , che salirà al 45% se gli edifici (63 interventi) verranno destinati in maniera permanente all’affitto a canone “regolato”.

Gli interventi riguardano Arezzo, Cortona, Barberino del Mugello, Vicchio, Palazzuolo sul Senio, Empoli, Certaldo, Castelfiorentino, Capannori e Pistoia. Ed ecco il dettaglio: ad Arezzo saranno realizzati due interventi, per complessivi 13 alloggi, di cui 7 recuperati e 6 di nuova costruzione, a Case Nuove di Ceciliano. Gli alloggi saranno destinati tutti a locazione permanente e hanno un costo stimato di 988 mila 650 euro. Il contributo regionale è di 444 mila 893 euro. A Cortona sono 5 gli interventi (Ronzano 3; Fossa del Lupo 1; Riccio 3; Fasciano 3; S. Andrea a Sorbello 4) tutti di recupero e saranno dati in locazione per un minimo di 25 anni. Costo complessivo stimato 2 milioni 200 mila euro, intervento regionale pari a 770 mila euro. A Barberino del Mugello l’intervento di recupero a S. Andrea a Camoggiano permetterà di avere 2 alloggi, che saranno dati in locazione per minimo 25 anni, con un costo stimato di 307 mila euro e con un contributo regionale di 107 mila 494 euro. A Vicchio due interventi, a Bovino e Caselle, per 7 alloggi, da destinare sempre ad affitto a canone regolato per almeno 25 anni, con un costo complessivo di 784 mila 875 e un contributo regionale di 274 mila 706 euro. A Palazzuolo sul Senio un intervento di recupero con 2 alloggi (Pieve di Misileo) per un costo di 218 mila 400 euro e un contributo regionale di 76 mila 440 euro. A Empoli 14 appartamenti in due interventi di recupero (la Querce e la Bastia) per un costo di 1 milione e 228 mila euro e un contributo regionale di 429 mil a 476. A Certaldo un intervento di recupero a San Lazzaro a Lucardo con 5 alloggi per un costo di 614 mila euro e un contributo regionale di 214 mila 988. A Castelfiorentino saranno costruiti 6 nuovi appartamenti a Petrazzi per un costo di 483 mila euro e un contributo regionale di 169 mila 260 euro. A Capannori un intervento di recupero a Camigliano con 3 appartamenti e un costo di 546 mila euro, per un contributo regionale di 191 mila euro. Tutti gli appartamenti saranno concessi in locazione a canone regolato per almeno 25 anni. Infine a Pistoia, località La Vergine, un intervento di nuova costruzione che porterà 50 appartamenti da destinare a locazione permanente, con un costo di 3 milioni e 815 mila euro e un contributo regionale di 1 milione e 716.966 euro. «In una fase come questa la priorità delle priorità – sottolinea l’assessore Baronti – è quella di avere abitazioni da destinare in affitto a condizioni accessibili per l e famiglie, che non possono sostenere il costo di mercato. Questa soluzione, che deriva dal primo protocollo del genere in Italia, permette di avere un congruo numero di alloggi con un canone mensile che sarà più basso rispetto al “canone concordato” nei rispettivi patti territoriali della zona di riferimento. Si tratta di una soluzione che la Regione vorrebbe poter adottare anche in altre situazioni e che rappresenterebbe una risposta, insieme ad altri interventi pubblici sull’affitto, al dramma crescente di tante famiglie. E proprio sull’offerta di case in affitto a canone sociale o a canone calmierato punteremo il grosso dei prossimi interventi con il futuro piano casa regionale, che sarà attivato nei primi mei del 2009, dopo l’approvazione della nuova legge.»

www.regione.toscana.it

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