Compravendite immobiliari: vince il trilocale

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Un’ analisi della domanda effettuata, a gennaio 2009, da Tecnocasa evidenzia che, nelle grandi città, la tipologia più richiesta è il trilocale con il 35,7% delle preferenze. A seguire il bilocale con il 28,6% delle richieste ed infine il quattro locali con il 21,4%. A Milano, Napoli e Roma la maggioranza della domanda si concentra sui bilocali. Rispetto a settembre si registra una novità: a Bari ritorna il dominio del trilocale. A Milano e a Napoli i monolocali e bilocali insieme raccolgono il 53,0% nell’ una e il 52,7% delle preferenze nell’ altra. A Torino, invece, la concentrazione delle richieste è abbastanza vicina tra bilocali e trilocali.

Per quanto riguarda l’analisi della disponibilità di spesa nelle grandi città la maggioranza delle richieste si concentra nella fascia compresa tra 170 e 249 mila euro (24,0%), a seguire la fascia compresa tra 250 a 349 mila euro (21.6%) e quella tra 120 e 169 mila euro (20,1%). Nella fascia di spesa compresa tra 170 e 249 mila euro si cercano soprattutto trilocali e, a seguire, bilocali. Rispetto a settembre, a parità di disponibilità di spesa, si nota un incremento della concentrazione delle richieste per i quattro e cinque i locali. Nella fascia compresa tra 250 e 349 mila euro si cercano trilocali e, a seguire, quattro locali. Rispetto alla media delle grandi città fanno eccezione Roma e Firenze, dove la maggioranza delle richieste si concentra nella fascia tra 250 e 349 mila euro; a Roma si cercano bilocali e a Firenze tre e quattro locali; Genova, Palermo, Verona e Torino registrano una maggiore concentrazione di richieste nella fascia compresa tra 119 e 169 mila euro. In tutte queste città si cercano trilocali.

Se è ormai un dato di fatto che l’ utente medio di Internet in Italia sia uomo, la sorpresa è scoprire che questo non è vero quando si tratta di trovare online la propria casa. Secondo i dati diffusi da Immobiliare.it ben il 61% di chi cerca casa sul web è donna. Le regioni in cui il fenomeno si registra in maniera più evidente sono la Lombardia (67% di donne – ricercatrici), il Veneto e l’ Umbria (entrambe al 65%), a seguire la Liguria (64%). Prima delle regioni meridionali, la Sardegna dove la percentuale arriva al 60%. Più legata a un modello “maschile” di ricerca è la Valle d’ Aosta, fanalino di coda di questa classifica dove le donne rappresentano comunque il 50% di chi si rivolge al web per trovare casa. La situazione migliora di poco in Molise e Campania, dove la percentuale cresce di 2 punti arrivando al 52%. Inoltre, le donne visualizzano mediamente oltre 20 immobili per visita, e la loro sessione di ricerca ha una durata media di 15 minuti.

Si servono del web per trovare la loro prima casa (gli uomini sembra restino più a lungo nella residenza paterna), o per trovare una casa di grandi dimensioni per ospitare anche i figli. Parte del loro tempo di connessione è anche occupato dal sogno: strutturalmente più curiose dei maschi, ricercano anche immobili di prestigio o nelle zone turistiche. Ogni giorno in Italia 6 milioni di persone cercano casa e la ricerca, che interessa ciascuno di noi 4,7 volte nel corso della vita, dura all’ incirca 6-7 mesi. Tutto ciò causa stress e richiede molto tempo. In quest’ ottica è chiaro il motivo per cui il web sia diventato negli ultimi anni luogo privilegiato per trovare casa con più di 3 milioni di persone che ogni mese si affidano alla rete a questo scopo. Se le donne la fanno da padrone nella ricerca degli immobili residenziali (ma solo il 27% di loro si interessa al fatto che la casa abbia un garage o un posto auto), gli uomini continuano a tenere la leadership nella ricerca dei locali professionali e, in questo caso le signore rappresentano solo il 48% della domanda.

Ubh ha fornito un aggiornamento sulle tendenze e le previsioni relative al mercato immobiliare residenziale italiano. Il calo delle compravendite effettuate nell’ ultimo anno in Italia si stima che sia superiore al 16%. La stretta creditizia e le oggettive difficoltà di spesa della fascia media e medio bassa della popolazione hanno di fatto ridotto il potere d’acquisto, anche nel settore immobiliare. Scendono gli acquisti di immigrati e giovani coppie per la prima casa con una bassa percentuale di liquidità. L’ effetto della discesa sui tassi di interesse viene attenuato dalla politica restrittiva delle banche. Nel segmento immobiliare la discesa dei prezzi delle case in Italia, già annunciata nel primo trimestre 2008, si è materializzata dopo l’ estate con un decremento medio nominale dell’ 8,8%.

Da settembre a oggi i prezzi delle abitazioni sono però scesi meno di quanto ci si potesse aspettare, dato il calo di domanda; negli ultimi 5 mesi la discesa è stata di circa 2 punti percentuali, compreso il tasso di inflazione. La flessione delle compravendite si è fatta sentire maggiormente nei comuni non capoluogo che registrano un decremento del 17% circa, mentre nei capoluoghi di provincia il calo è stato più contenuto (-10%). Si deve anche rammentare, tuttavia, l’ impetuosa crescita del mercato della provincia negli ultimi 10 anni: in questo arco di tempo le compravendite nei capoluoghi sono diminuite del 7% circa, mentre in provincia la crescita è stata superiore al 30%.

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