Si va verso la concreta applicazione delle agevolazioni sui mutui variabili previste dal decreto anticrisi (Dl 185 / 2008, convertito dalla legge 2 / 2009). A breve l’ Associazione bancaria italiana (Abi) invierà a tutte le banche una circolare contenente nuove disposizioni e il modello di autocertificazione attraverso il quale i mutuatari potranno attestare il possesso dei requisiti per accedere al cosiddetto tetto al 4%.

I moduli – al momento al vaglio del ministero dell’ Economia e dell’ Agenzia delle Entrate – saranno a breve disponibili nelle filiali bancarie oppure scaricabili direttamente dal sito internet www.abi.it e sono destinati soltanto a quei mutuatari non inseriti negli elenchi trasmessi l’ 11 marzo scorso dall’ Agenzia delle Entrate alle singole banche (per errore o perché il mutuo è stato contratto tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2008). Per tutti gli altri, l’ accesso all’ aiuto di Stato è automatico e non è necessaria alcuna autocertificazione.

Il documento, che tecnicamente è una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà resa ai sensi del Dpr 28 dicembre 2008, n. 445, dovrà contenere le generalità dell’ intestatario (o dei cointestatari), le indicazioni per identificare con chiarezza il contratto di mutuo e le caratteristiche che permettono di accedere alle agevolazioni di Stato: tasso non fisso; data di stipula o di accollo anteriore al 31 ottobre 2008; finalità di acquisto, costruzione o ristrutturazione di abitazione principale non appartenente alle categorie catastali A1, A8 o A9 (case signorili, ville e castelli).

Non sono ancora chiari i tempi entro cui i mutuatari esclusi dalle liste trasmesse dall’ Agenzia delle Entrate dovranno inviare l’ autocertificazione. Un termine, questo, che sarà presumibilmente stabilito da una nuova circolare che il ministero dell’ Economia ha allo studio e che conterrà anche delucidazioni in merito a questioni tecnico – operative sollevate dall’ Abi stessa quali le modalità da utilizzare nell’ erogare il contributo in caso di prestiti legati a conti correnti esterni alla banca mutuante oppure di finanziamenti con più cointestatari.

Nel concreto, in base alle disposizioni del Dl anticrisi, lo Stato si accolla la parte di interessi che eccede il 4% compreso spread (oppure il tasso contrattuale versato in corrispondenza della prima rata, se superiore) su tutti i pagamenti effettuati nel corso del 2009 dei circa 3 milioni di mutui a tasso non fisso stipulati entro il 31 ottobre 2008. Le norme si estendono quindi anche ai finanziamenti a tasso misto (con opzione di scelta), a quelli a rata costante (e durata variabile), a quelli che hanno aderito alla rinegoziazione Abi – Governo dell’ estate scorsa e a chi è rimasto indietro con i pagamenti, a patto che non sia intervenuta (prima o nel corso del 2009) la decadenza del beneficio del termine o la risoluzione del contratto stesso.

Il contributo sarà attribuito in modo retroattivo (e con valuta pari alla data di scadenza di ciascuna singola rata) direttamente sul conto corrente del mutuatario a partire probabilmente da aprile, visto che le rate in scadenza a marzo sono già state contabilizzate.

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