Abruzzo: la Ue per la ricostruzione e il rilancio delle pmi

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L’ Unione europea disponibilissima ad aiutare le popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto. Una disponibilità che si potrà concretizzare riprogrammando i fondi europei e ridisegnare le strategie per accedere alle risorse finanziare che dovrebbero essere molto più consistenti dei 90 milioni minimi già assicurati da Bruxelles.

I primi segnali per aiutare l’ Abruzzo con il massimo delle risorse disponibili sono venuti ieri dalla commissaria europea agli Affari regionali, Danuta Hubner, in visita all’ Aquila accolta dal ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, dal Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso e dal Governatore abruzzese, Gianni Chiodi.

L’ Unione europea ammetterà la più grande flessibilità sui fondi già stanziati e su quelli aggiuntivi del fondo di solidarietà, necessari per la ricostruzione e la ripresa delle attività produttive, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese che devono tornare a lavorare ed essere coinvolte nel processo di ricostruzione.

Sull’ ipotesi avanzata da più parti di riconoscere alla provincia de L’ Aquila la cosiddetta zona franca, la Hubner spiega di aver condiviso “la modifica al regolamento che permette gli aiuti di Stato e la Commissione Europea offrirà tutti i fondi europei di pertinenza per la Pmi”.

Nel sottolineare che entro dieci settimane dal sisma l’ Italia deve consegnare a Bruxelles tutti documenti per attivare gli aiuti, il ministro Ronchi ha annunciato che le scadenze verranno sicuramente rispettate dall’ Italia proprio per evitare di perdere molti fondi come spesso è capitato in passato per l’ incompletezza delle documentazioni.

Continuano, intanto, le proteste dei proprietari dei terreni che la Protezione civile sta espropriando per ospitare 15mila sfollati nelle cosiddette casette che dovranno nascere in venti aree già individuate. I primi malcontenti sono giunti dalle frazioni di Assegni, Pagliare di Sassa e Sant’ Elia ed i proprietari hanno chiesto un incontro con il sottosegretario Guido Bertolaso per evitare la requisizione dei terreni.

Novità anche in sede parlamentare. La commissione Territorio, Ambiente e Beni culturali del Senato ha licenziato la notte scorsa in sede referente, dopo una maratona di dieci ore, il decreto legge sul terremoto che verrà esaminato dall’ Aula a partire da martedì prossimo. Nel commentare i lavori della commissione il gruppo del Partito democratico ritiene che il testo sia stato migliorato, ma sia ancora largamente insufficiente.

L’ iniziativa e le richieste del Pd – hanno sottolineato i senatori del Pd – hanno consentito di conseguire importanti risultati a partire dal riconoscimento del costo integrale per la ricostruzione o l’ acquisto delle prime case distrutte. La precisazione del diritto ad ottenere l’ integrale ristoro dei danni per l’ abitazione principale, evidenzia però ancora di più – riferiscono gli esponenti del Pd – il permanere della grave insufficienza della copertura finanziaria, in particolare per il 2009, anno nel quale non vi è alcuna certezza sulla disponibilità di risorse per la ricostruzione.

Con l’ occasione il Pd ha annunciato alcuni emendamenti al decreto per garantire la copertura finanziaria anche per il triennio 2010 – 2012, per attribuire alcuni poteri per la ricostruzione ai sindaci, al presidente della Provincia ed al presidente della Regione. Il sottosegretario all’ Economia, Luigi Casero, ha precisato che nel Fondo per il sostegno all’ Economia reale del Paese (il cosiddetto fondo Palazzo Chigi) e nel fondo infrastrutture ci sono complessivamente 15 miliardi di euro disponibili per la ricostruzione in Abruzzo.

Fonte: Ance

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