Panorama di Economia Immobiliare, il mercato dei mutui

Tra febbraio e giugno 2010 le banche hanno sospeso mutui per 3.2 miliardi di euro a circa 24mila famiglie; infatti, la misura è stata applicata a 23.793 contratti di mutuo, per un debito residuo di 3.2 miliardi di euro

Pertanto, la liquidità che ne risulta per far fronte alla crisi ha raggiunto una quota pari a 155 milioni di euro e ogni famiglia avrà, dunque, a disposizione in media 6.800 euro in più. Questi i dati del monitoraggio sulla sospensione dei mutui condotto dall’Abi da cui risulta che la soluzione più frequente per le operazioni di sospensione ha riguardato l’intera rata (90% dei casi).

La causa più frequente che ha determinato la necessità di ricorrere a questa opportunità nelle posizioni ”in bonis” (senza ritardi nei pagamenti), è stata la sospensione dal lavoro o la riduzione dell’orario (Cig, mobilità ecc.); nelle posizioni con ritardo nei pagamenti, invece, la cessazione del rapporto di lavoro subordinato.

Inoltre, l’Accordo sulla sospensione delle rate di rimborso dei mutui siglato lo scorso dicembre tra Abi e Associazioni dei consumatori, è diretto a offrire uno strumento immediato di aiuto alle famiglie e le caratteristiche principali sono: sospensione per almeno 12 mesi, anche nei confronti dei clienti con ritardi nei pagamenti fino a 180 giorni consecutivi; mutui di importo fino a 150.000 euro accesi per acquisto, costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale; clienti con un reddito imponibile fino a 40.000 euro annui che hanno subito o subiscono nel biennio 2009 e 2010 eventi particolarmente negativi (morte, perdita dell’occupazione, insorgenza di condizioni di non autosufficienza, ingresso in cassa integrazione).

L’iniziativa costituisce la misura minima alla quale le banche possono aderire, ferma restando la piena libertà di ciascun istituto di offrire al cliente condizioni migliori rispetto a quanto previsto dall’Accordo.

Ad oggi hanno offerto condizioni migliorative 172 banche, rappresentative del 64% del mercato; il Piano è partito il 1° febbraio e i clienti potranno presentare richiesta per attivare la sospensione fino al 31 gennaio 2011, con riferimento a eventi accaduti dal gennaio 2009 al 31 dicembre 2010.

Secondo Crif nel mese di luglio 2010 la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane registra un nuovo significativo calo, segnando un -11% rispetto allo stesso mese del 2009, risultando il quarto mese consecutivo con un segno negativo.

Il volume della domanda complessiva dei primi sette mesi del 2010 è sostanzialmente in linea con quella dello stesso periodo del 2008, distaccandosi solo di un modesto 1%; si registra, infatti, un -3% sul 2009, che a sua volta segnava un +4% sul 2008.

Analizzando la distribuzione per fasce di durata, cresce la quota parte di domanda di mutui nella classe tra i 20 e i 25 anni, che nei primi sette mesi del 2010 ha rappresentato quasi il 30% della domanda complessiva.

Analizzando la distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo, invece, continua la crescita la quota di domanda nelle classi più elevate (oltre i 150.000 euro).

Concordemente, continua la progressiva crescita dell’importo medio richiesto, che nei primi sette mesi dell’anno supera di poco i 140.000 euro, contro i 135.000 euro dello stesso periodo dell’anno scorso.

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