Piano Casa Piemonte più permissivo

Meno restrizioni per gli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione e possibilità di intervenire nei centri storici

Potrebbe diventare più permissivo il Piano Casa del Piemonte, introdotto dalla Regione con la Legge regionale n.20/2009. La Giunta regionale ha infatti approvato oggi un disegno di legge, passata ora all’esame del Consiglio regionale, che modifica il Capo I del provvedimento sul Piano Casa recante ”Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica”.

Per rilanciare l’edilizia, il nuovo disegno di legge consente interventi di ampliamento in deroga sugli edifici residenziali e richiede requisiti energetici allineati alle modifiche normative nel frattempo intervenute nel campo del risparmio energetico, limitatamente alla sola parte ampliata rispetto al fabbricato esistente, ed ammette anche la costituzione di una nuova unità abitativa.

È prevista l’estensione dell’intervento di demolizione e ricostruzione a tutti i fabbricati costituiti da porzioni di destinazioni d’uso anche diverse da quella residenziale, purché quest’ultima sia presente anche in misura minoritaria. Un’altra novità riguarda la possibilità di intervenire nei centri storici sugli edifici classificati incongrui od incoerenti allo strumento urbanistico, in modo da agevolare la ricostruzione di fabbricati fuori scala o incompatibili con il contesto circostante dei nuclei di pregio.

Il nuovo disegno di legge favorisce anche gli interventi di soppalco o ampliamento della superficie utile dei fabbricati artigianali, produttivi e direzionali che per rinnovate esigenze produttive e tecnologiche hanno necessità di adeguarsi ai nuovi cicli di produzione. L’ampliamento in deroga e il recupero dei sottotetti potrà essere effettuato anche in edifici a destinazione turistico-ricettiva.

Cosa prevede la legge n. 20/2009

La Legge regionale n. 20/2009 consente interventi di ampliamento nel limite massimo del 20% della volumetria esistente per le unità edilizie uni e bi-familiari e per gli edifici di edilizia residenziale sovvenzionata. A intervento concluso la volumetria complessiva non può comunque superare i milleduecento metri cubi.

Sono consentiti sugli edifici residenziali interventi di demolizione, totale o parziale, e di ricostruzione con un incremento massimo del 35%, finalizzati al miglioramento della qualità architettonica, energetica, ambientale, della sicurezza delle strutture e dell’accessibilità degli edifici.

La legge 20/2009 prevede la possibilità di soppalcare, in deroga alle previsioni quantitative degli strumenti urbanistici, i fabbricati esistenti a destinazione artigianale o produttiva, che abbiano esaurito la superficie utile lorda consentita, per un aumento massimo del 30% della superficie esistente; oppure, sempre per gli edifici produttivi o artigianali, è possibile realizzare interventi di ampliamento pari al 20% della superficie utile lorda, con un massimo di 200 metri quadrati, in deroga alle previsioni quantitative degli strumenti urbanistici, vigenti o adottati, e ai regolamenti edilizi.

La legge piemontese sul Piano Casa esclude dagli interventi citati gli edifici o ambiti individuati dai piani regolatori come centri storici o aree esterne d’interesse storico e paesaggistico a essi collegati; singoli edifici, civili o di architettura rurale, di valore storico-artistico, ambientale o documentario; nei parchi nazionali e nelle aree protette istituite con legge regionale e in aree di inedificabilità assoluta. Per le aree in cui la norma è applicabile, la legge fissa limiti inderogabili, quali l’altezza massima, l’indice di permeabilità del suolo e le distanze dai confini, dalle strade e dagli edifici, e prescrive il reperimento dei necessari titoli autorizzativi.

Fonte: casaeclima

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