Mercato immobiliare in Italia, sondaggio congiunturale Banca d’Italia – Tecnoborsa

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Mercato immobiliare in Italia, sondaggio congiunturale Banca d’Italia – Tecnoborsa

Nel terzo trimestre del 2010 si consolida il recupero del mercato immobiliare con un aumento sia delle compravendite intermediate dalle agenzie, sia dei nuovi incarichi a vendere, mentre continuano ad attenuarsi le indicazioni di flessione dei prezzi

In miglioramento risultano anche le attese a breve sulle condizioni del mercato di riferimento e trova conferma l’ottimismo circa le prospettive di medio periodo del mercato nazionale.

Il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, avviato nel gennaio 2009 da Banca d’Italia e Tecnoborsa, a partire dalla presente edizione si avvale della cooperazione dell’Agenzia del Territorio. Tra il 6 e il 28 ottobre si sono svolte le interviste dell’edizione relativa al terzo trimestre 2010, a cui hanno partecipato 1.066 agenti, fornendo informazioni sull’attività di compravendita e sui prezzi nel trimestre di riferimento (luglio-settembre 2010), nonché sulle prospettive del settore.

Le stime relative al numero di case vendute sono basate sull’osservazione delle transazioni intermediate. Dal punto di vista degli agenti immobiliari, la transazione è generalmente conclusa con la firma del preliminare di vendita, la quale può precedere, anche di diversi mesi, il passaggio di proprietà vero e proprio registrato negli atti notarili (rogito). Questi aspetti possono spiegare le discrepanze osservabili se si confrontano le stime qui presentate con quelle basate sugli atti notarili.

I PRINCIPALI RISULTATI

Prezzi delle abitazioni
La quota di agenti che segnalano una diminuzione dei prezzi nel terzo trimestre è scesa al 31,6%, rispetto al 37,9% rilevato per il trimestre precedente; a fronte di un’incidenza ancora esigua delle indicazioni di rialzo (3,6%) è aumentata quella dei giudizi di stabilità (al 64,9% dal 60,6%). Il saldo negativo tra le percentuali di risposte in aumento e in diminuzione si è ridotto (−28% da −36,4% nel trimestre precedente). L’andamento caratterizza tutte le aree geografiche ed è più pronunciato nelle regioni del Centro e del Nord, dove l’incidenza dei giudizi di aumento è salita al 4%.

Numero di compravendite
Nel terzo trimestre del 2010 la quota di operatori che dichiarano di aver venduto almeno un immobile è stata pari al 65%, in flessione di due punti rispetto alla precedente indagine. Il numero di compravendite intermediate dalle agenzie ha registrato un incremento di circa l’8% rispetto allo stesso trimestre del 2009, concentrato nelle regioni del Centro e del Sud.

Incarichi a vendere
Il saldo tra segnalazioni di aumento e diminuzione congiunturale delle giacenze di incarichi a vendere è rimasto positivo, di poco inferiore a 20 punti percentuali, confermando la tendenza osservata dall’avvio del sondaggio all’inizio del 2009. Anche per quanto riguarda i nuovi incarichi, il saldo tra indicazioni di aumento e di diminuzione resta positivo (16,1 punti percentuali); esso è in aumento rispetto al 12,4% della scorsa rilevazione estiva, quando registrò una temporanea flessione.

L’assenza di proposte di acquisto a fronte di richieste del venditore ritenute troppo elevate si conferma come principale causa di cessazione degli incarichi (61,6% dei casi; era il 62,9% in luglio). Dopo la forte riduzione del trimestre precedente, è stabile al 48,2% la quota di agenti che attribuiscono il ritiro dell’incarico a proposte di prezzo giudicate troppo basse dal venditore; l’incidenza dei ritiri dovuti ad attese di prezzi più favorevoli ha segnato, invece, un lieve incremento (al 24,9%, dal 23,4%).

Trattative e tempi di vendita
Nel terzo trimestre del 2010 il margine di riduzione dei prezzi di vendita è rimasto di circa l’11% (era su un livello analogo un anno prima), ma appare ridursi il divario tra aree urbane e non urbane. I tempi che intercorrono tra conferimento dell’incarico e vendita effettiva sono lievemente superiori a quelli della precedente rilevazione (6,9 mesi, rispetto a 6,7), e continuano a risultare più contenuti nei centri di maggiori dimensioni.

Modalità di finanziamento degli acquisti
La quota di acquisti di abitazioni effettuata con l’accensione di un mutuo ipotecario è rimasta invariata al 70%. La percentuale è risultata più elevata nelle aree non urbane, contrariamente a quanto rilevato nel trimestre precedente. Il rapporto tra prestito erogato e valore dell’immobile è lievemente diminuito (al 71,3%, dal 73,2% nella precedente rilevazione), e si conferma più elevato nelle aree non urbane rispetto ai grandi centri, benché il divario tenda a ridursi.

Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie
Le attese a breve circa le condizioni del mercato di riferimento risultano in deciso miglioramento: il saldo tra giudizi favorevoli e sfavorevoli è tornato positivo per circa 11 punti percentuali, dopo essere risultato negativo, per circa 15 punti percentuali, nell’inchiesta precedente. Il saldo tra attese di aumento e di diminuzione dei nuovi incarichi a vendere è anch’esso aumentato, da 2 a 22 punti percentuali. Rimane invece negativo (–24,9 punti) quello relativo alle attese sui prezzi, sebbene in attenuazione rispetto alla rilevazione precedente (–29,7 punti) e, in misura più accentuata, a quella di ottobre 2009 (–35,9 punti).

Le prospettive del mercato nazionale
Il saldo tra giudizi di miglioramento e di peggioramento delle prospettive a breve del mercato nazionale, negativo per 20 punti percentuali nella rilevazione estiva di luglio, a ottobre appare sostanzialmente nullo; l’incidenza dei giudizi di stazionarietà è salita al 66,1% dal 63,1% dell’inchiesta precedente (58,1% un anno prima). Per i prossimi due anni il quadro si conferma improntato a un certo ottimismo e in miglioramento rispetto all’inchiesta precedente: le prospettive sono giudicate favorevoli dal 61% delle agenzie (contro il 56,9% dell’inchiesta precedente), e in peggioramento dal 13% (contro il 17,2%).

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Lucilla Scelba
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