Tavola rotonda tenutasi alla fiera ISE di Parma.

Intervento di Giuseppe Sofia, Amministratore Delegato di Conergy Italia SpA, sul dibattito nucleare-fotovoltaico.

Durante la tavola rotonda svolta in occasione della fiera ISE, in concomitanza con la fiera di settore per l’industria manifatturiera MECSPE, si è discusso di energie rinnovabili tra incentivi, onerosità per i cittadini, speculazione e frodi.

Giuseppe Sofia, AD di Conergy Italia, ha sostenuto un interessante dibattito sul tema; in qualità di azienda leader del settore fotovoltaico, Conergy Italia nella figura di Giuseppe Sofia ha potuto offrire un autorevole punto di vista.

Lo stato attuale della situazione energetica è stata quindi delineata in tutta la sua gravità: non siamo autosufficienti, dipendiamo dai produttori di petrolio, che è sempre più caro e di dubbia disponibilità futura. Utilizziamo in modo errato l’energia sprecandone di più di quella che importiamo, mentre gli obiettivi di riduzione di CO2 da raggiungere entro il 2020 – pena sanzioni europee– sono pressanti.

Ci chiediamo se l’Italia saprà gestire in modo sicuro il nucleare: la sua reale convenienza economica, la scelta del dove realizzarlo, come gestirne le scorie e i rischi. La stessa Italia che in virtù di interessi economici leciti o illeciti spinge ad usare rifiuti altamente tossici come fertilizzante, la stessa Italia che mescola sabbia al cemento per costruire le scuole. Quella stessa Italia che affida la gestione dei rifiuti alla mafia.

La cosa più incredibile è che oggi una soluzione efficace a tali problematiche esiste: sono le energie rinnovabili. Quarant’anni fa quando alcuni paesi intrapresero la via del nucleare, il fotovoltaico e l’eolico non erano soluzioni ben industrializzate né affidabili e producibili a costi sostenibili. Oggi la soluzione per produrre energia elettrica senza impatto di alcuna natura c’è.

Le energie rinnovabili sono stabili e totalmente consolidate, utilizzate in alcuni paesi con standard qualitativi ben maggiori di quelli italiani. Riteniamo altresì che il fotovoltaico di oggi – nello specifico quello su tetto – sia la soluzione sulla quale l’Italia debba puntare: oltre al fatto che si possa installare ovunque e sia rapidissimo da realizzare, il fotovoltaico non richiede infrastrutture complesse, non ha impatto ambientale di alcun tipo e produce energia dove vi è consumo (km0).

Troppo spesso queste informazioni sono sottaciute, come il fatto che dal 1991 ad oggi noi italiani abbiamo pagato – a beneficio di produzioni fortemente inquinanti – oneri tredici volte superiori alle somme versate a sostegno del fotovoltaico.

Informazioni sottaciute, altre tendenziose ampiamente diffuse: è questa la politica di alcuni media italiani, la cui azione di boicottaggio del solare è sotto gli occhi di tutti.

Scenderanno gli incentivi, ma anche i costi dei materiali e dei costi di installazione. Speriamo possa valere lo stesso per i costi delle autorizzazioni e degli oneri legati alla burocrazia, spese in più che ci differenziano – in negativo – dagli altri paesi europei.

Se le tariffe premianti non hanno ancora stimolato l’intera filiera verso una migliore efficienza, ora sarà necessario da parte degli operatori impegnarsi di più ed accontentarsi di meno.

Un punto fondamentale, un punto che deve valere per tutti.

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