Prosegue, anche nel primo semestre del 2011, la debole congiuntura del mercato immobiliare bolognese quali la stabilità dei valori, dei tempi di vendita e di locazione e dello sconto praticato sul prezzo richiesto.
Alcuni segnali, potrebbero fare intravedere l’esaurirsi del ciclo riflessivo. Ma, altri, raccontano il permanere di una situazione di difficoltà riconducibile al calo della domanda, alle esigue quantità che transitano sul mercato, ad un’offerta che non è disposta a ridimensionare le proprie aspettative di ritorno sul capitale investito.

Con riferimento al segmento abitativo, gli operatori lamentano il perdurare di una situazione di mercato critica, sul fronte delle quantità scambiate e della domanda. I valori espressi dal mercato nel primo semestre dell’anno raccontano di una stabilità sui livelli minimi raggiunti dall’attuale ciclo immobiliare.
Le abitazioni nuove rappresentano il segmento maggiormente colpito dalla minore capacità di spesa delle famiglie e da un eccesso di offerta che ha prodotto, per ora, sconti più alti rispetto alla media degli altri mercati, e un calo dei prezzi di mercato sui valori minimi.
I prezzi massimi delle nuove abitazioni, invece, così come i valori espressi dalle zone di pregio della città, si sono stabilizzati e questo fenomeno potrebbe esser l’anticipazione di una nuova fase congiunturale che a breve potrebbe investire l’intero mercato cittadino, vale a dire stabilità su quantità e prezzi che si attestano sui valori minimi, frutto dell’attuale ciclo negativo del mercato.
Critica anche la congiuntura del mercato terziario con un nuovo calo della domanda ma, soprattutto, dell’offerta, nonostante l’ingente quantità di spazi prodotta dai più recenti sviluppi edilizi. In un contesto di crisi del mercato a risentirne di più è stato il segmento della locazione di uffici con un allungamento dei tempi medi necessari per locare un ufficio ed una flessione dei valori di mercato, maggiore rispetto a quella che ha investito i prezzi di acquisto.
Altro fenomeno: si riduce la forbice tra prezzi medi minimi e prezzi medi massimi a seguito di una flessione che colpisce con intensità maggiore i prezzi più alti. Si tratta di un segnale di debolezza del mercato che non riesce a mantenere differenziati i valori in funzione della qualità dell’edificio e della sua localizzazione.
Il mercato degli spazi commerciali risulta essere di piccole dimensioni e piuttosto stazionario sui livelli minimi espressi dall’attuale ciclo riflessivo. È in controtendenza il mercato dei negozi del centro con prezzi stabili, sconti minori e tempi per concludere le transazioni meno dilatati. Sul fronte della locazione, invece, il mercato del centro risente delle difficoltà congiunturali alla stregua degli altri mercati urbani.
In prospettiva, per il prossimo semestre, gli operatori non prevedono un’inversione del ciclo, ma la stabilizzazione sugli attuali livelli dei valori e delle quantità scambiate.

Commenti (2)

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