Mercato immobiliare italiano ancora in calo, con la quarta flessione consecutiva del numero di unità immobiliari compravendute
Secondo i dati elaborati nella Nota trimestrale, realizzata a cura dell’Agenzia del Territorio, il tasso tendenziale annuo del volume di compravendite nel secondo trimestre del 2011 (variazione percentuale del II trimestre 2011 rispetto al II trimestre 2010), per l’intero settore immobiliare risulta pari al -5,6%, peggiorando il dato tendenziale del primo trimestre (-3,6%).

I tassi tendenziali maggiormente negativi si hanno per i settori residenziale (-6,6%) e commerciale (-5,5%); sono in calo anche il mercato delle pertinenze (-3,4%), mentre andamenti positivi si registrano nei settori terziario (+4,0%) e produttivo, (+5,7%).
Andando a esaminare i singoli comparti si riscontra che il settore residenziale con 160.073 compravendite presenta un tasso tendenziale negativo in tutte le macro aree; la flessione maggiore si registra al Sud, dove le compravendite calano del -9,6%, segue il Centro con -7,8% e, infine, il Nord che mostra un calo del -4,4%.
La decisa flessione del II trimestre 2011 riguarda con intensità similare sia i capoluoghi, che perdono il 4,6% del NTN, sia i comuni minori, che flettono del -7,5%. Ancora una volta, come nei precedenti trimestri, i capoluoghi reggono meglio la perdita del mercato, anche se le distanze tra i tassi tendenziali si riducono.
Invece, il settore terziario con 3.888 NTN, che comprendono uffici e istituti di credito, dopo 5 trimestri di cali, mostra nel II trimestre 2011 un tasso tendenziale annuo in crescita; l’incremento è da attribuirsi alle aree del Centro (+12,1%) e del Nord (+7,7%), mentre persiste e si aggrava in questo trimestre il calo nelle regioni del Sud, -12,6%.
Segue il settore commerciale che con 9.202 NTN prosegue un trend negativo che dura dal II trimestre 2006 con l’unica eccezione del III trimestre 2007, a partire dal quale si registrano 15 trimestri di calo ininterrotto; il calo maggiore si registra nelle regioni del Nord che segnano una flessione del -8,3%, seguite da quelle del Sud, -4,1%; più lieve risulta l’entità della perdita nelle regioni del Centro, con un -1,3%.
Infine, il settore produttivo, con 3.209 compravendite, nel II trimestre 2011 mostra un rialzo del +5,7%, invertendo così la tendenza negativa del precedente trimestre; l’incremento va attribuito principalmente al picco positivo delle regioni del Sud che guadagnano il 21,4% delle compravendite nel settore; accentuato anche l’aumento al Centro, +10,2%; una lieve la crescita al Nord, +1,4%.
Il settore residenziale nelle otto principali città risulta in flessione, seppure con minore intensità: a fronte della perdita, -6,6%, del mercato nazionale delle abitazioni; le grandi città mostrano, infatti, una variazione negativa più contenuta, pari al -2,8%.
Tra le grandi città, perdite peggiori rispetto al dato nazionale si registrano in questo trimestre a Palermo (-8,5%), Napoli (-7,5%) e Roma (-7,3%), mentre più contenuto risulta il calo a Bologna (-1,2%). In controtendenza risultano le compravendite delle abitazioni nelle città di Milano, +2,9%, Genova, +2,7%, Torino, +1,5% e Firenze con un +0,9%.
Anche nelle rispettive Province il II trimestre del 2011 segna diminuzioni ovunque, ad eccezione della Provincia di Genova che segna un deciso rialzo, +7,1%, anche migliore di quello del capoluogo. Forti diminuzioni delle compravendite si rilevano per i Comuni delle Province di Napoli, -12,5%, e di Firenze, -12,1%; meno gravi le perdite risultano nelle Province di Palermo e Bologna, dove comunque superano il -5%.
Per quanto riguarda i prezzi delle abitazioni, nel I semestre 2011 il valore medio nazionale delle unità immobiliari residenziali, per unità di superficie commerciale, è sostanzialmente stazionario, con la quotazione media che risulta pari a 1.588 €/mq, in crescita del +0,5% nominale, mentre la quotazione al netto dell’inflazione diminuisce dell’1,1%. Sempre considerando i dati al netto dell’inflazione, nel periodo 2008-2011 si registra un calo complessivo dei valori medi delle abitazioni del -5,1%.
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