L’indagine Tecnoborsa 2011, le famiglie italiane e il mercato immobiliare nelle sei grandi città (1^ parte)

di Redazione Commenta

Transazioni effettuate e previste – mutui: non s’intravedono ancora segnali di significativa ripresa
Valter Giammaria, Presidente Tecnoborsa, sottolinea: “L’analisi appena condotta consente di fotografare l’andamento del mercato immobiliare residenziale nelle sei maggiori città italiane – Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo e Genova – coprendo una serie storica di informazioni che parte dal 2003 e arriva fino al 2010 per le transazioni effettuate e inizia dal 2005 per arrivare al 2012 per le transazioni previste; un arco di tempo che ha visto prima una grande espansione e poi, più recentemente, una significativa crisi mentre oggi; le principali città italiane hanno mostrato rispetto al resto del Paese una migliore tenuta, ma non si intravedono ancora segnali di significativa ripresa”.

L’Indagine biennale Tecnoborsa sulle famiglie che vivono nelle sei maggiori città italiane è giunta alla sua quarta edizione e, rispetto alle Indagini svolte nel 2009 e nel 2007, evidenzia come la situazione di crisi che sta vivendo il mercato immobiliare non ha subito significative variazioni in controtendenza; infatti, non è stato recuperato il calo di oltre due punti percentuali che era stato rilevato nel 2005, mentre la città più attiva è stata Roma.
Per quanto riguarda gli immobili acquistati nel biennio 2009-2010 (4,7%), l’Indagine evidenzia al primo posto l’abitazione principale (73,9% di coloro che hanno acquistato), ma con un valore leggermente in discesa rispetto all’Indagine 2009 (77,4%).
Al secondo posto rimane la motivazione dell’acquisto come seconda casa vacanze (11,2%), la cui percentuale, sempre rispetto alla precedente Indagine sulle sei grandi città, è salita di 2,5 punti.
Al terzo posto si colloca l’acquisto di una seconda casa per parenti prossimi (6,7%), e al quarto l’acquisto per investimento (5,9%); queste ultime due motivazioni, sempre rispetto all’Indagine 2009, hanno invertito le loro posizioni.
Per coloro che hanno acquistato un’abitazione principale nel biennio considerato, i due requisiti-base richiesti nel comprare una casa per abitazione in una grande città italiana continuano a essere superficie (72,5%) e prezzo (61,6%).
Il taglio più richiesto continua a essere il trilocale (33,4%); ma rilevante è anche la richiesta del bilocale (29,5%); seguono i quadrilocali, che sono ricercati dal 16,6% delle famiglie, e le abitazioni con più di 5 vani (13,6%); bassa, invece, la richiesta di monolocali (6,9%).
Anche per quanto riguarda lo stato dell’immobile si confermano le tendenze riscontrate nelle Indagini passate: il 26,7% ha acquistato un immobile nuovo, il 24,2% uno ristrutturato, il 26% uno abitabile e il 23% uno da ristrutturare.
Come già riscontrato negli anni scorsi, c’è tra gli acquirenti un buon grado di soddisfazione per le caratteristiche dell’immobile acquistato.
Invece, per quanto riguarda gli immobili venduti nel biennio 2009-2010, questi hanno riguardato il 3,1% degli intervistati e le città più attive sono risultate Genova e Roma. Sono state vendute prevalentemente le abitazioni principali (48%); al secondo posto le seconde case vacanze (17,3% di chi ha venduto); al terzo posto ci sono le case destinate a parenti prossimi (16,6%); infine, le abitazioni destinate a reddito/investimento (11,8%).
Tra le motivazioni predominanti per la vendita della casa c’è la sostituzione con un’altra abitazione principale per il 43,2% delle famiglie.
Rilevante è anche lo smobilizzo patrimoniale, infatti ben il 33,6% vende per liquidità; con un notevole divario seguono le altre motivazioni: il 7% ha ceduto un’abitazione per effettuare altri investimenti immobiliari; il 5,2% ha venduto per acquistare una seconda vacanze; il 2,6% per acquistare una seconda casa per parenti prossimi; il 2,2% per poter effettuare investimenti finanziari.
Dall’esame degli acquisti previsti per il biennio 2011-2012 si rileva che il 3% degli intervistati ha intenzione di acquistare un’abitazione ma si continua ad assistere a un moderato calo della quota di coloro che vorrebbero acquistare un immobile nel prossimo futuro.
Come per chi ha già comprato una casa, anche chi pensa di farlo è spinto dalla necessità di acquistare un’abitazione principale (34,4%); al secondo posto, sempre con una percentuale rimarchevole, c’è chi pensa di acquistare per investire il proprio capitale (31,1%); al terzo posto c’è la seconda casa per le vacanze (21,3%), seguita, con un notevole divario, da coloro che intendono acquistare una seconda casa per parenti prossimi (9,8%).
Spostando l’analisi dalla parte delle vendite previste, nel biennio 2011-2012 il 2,1% delle famiglie intervistate ha intenzione di vendere un immobile, valore leggermente in crescita rispetto a quanto rilevato nelle tre Indagini precedenti. La motivazione predominante che induce a prevedere la vendita di un’abitazione è l’esigenza di liquidità (28,6%), da impiegare per le più diverse finalità; mentre al secondo posto vi è chi pensa di vendere per effettuare altri investimenti immobiliari (14,3%); al terzo posto, a parità di punteggio (10,7%), c’è chi intende vendere per acquistare un’altra abitazione principale o una casa per parenti prossimi oppure una casa per le vacanze; infine, vi sono coloro che desiderano vendere per effettuare investimenti finanziari.
a cura del Centro Studi sull’Economia Immobiliare – CSEI Tecnoborsa

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