Piano casa. Rilanciare il decreto semplificazioni

 Urge un provvedimento nazionale per la semplificazione delle procedure del piano casa perché questa è un’ emergenza nazionale. Il provvedimento nazionale per la semplificazione delle procedure del piano casa è urgente anche perché è evidente che non bastano le leggi regionali a mettere in moto gli interventi.

O con un’ iniziativa del governo o con un’ iniziativa del Parlamento su corsia preferenziale occorre riprendere i contenuti del testo accantonato. Totalmente d’ accordo con il rilancio del decreto semplificazioni il presidente dell’ Ance, Paolo Buzzetti, che ha ribadito per le opere pubbliche finanziate dal Cipe e per il piano casa l’ urgenza di passare dalla fase della carta a quella operativa

“Se il problema è accelerare interventi che altrimenti sarebbero spalmati in 24 mesi – dice Buzzetti – il governo potrebbe prevedere un incentivo fiscale per i primi sei mesi».

Indagine conoscitiva sul mercato immobiliare: il Valutatore immobiliare

 La figura di Valutatore immobiliare indipendente certificato (caratterizzato da comprovata qualificazione).

Sulla base di quanto esposto nell’ articolo precedente si considera auspicabile una maggiore specializzazione dei valutatori e l’ istituzione di una qualifica nell’ ambito di ciascun albo o ruolo professionale. Moderni mercati immobiliari necessitano sempre più di attendibili stime dei valori immobiliari, anche tramite l’ applicazione di metodologie univoche, per una corretta e puntuale interpretazione dei valori di mercato, non solo per quanto riguarda le compravendite ma anche – ed in particolare – per una corretta individuazione economica degli asset societari e per le attività di finanziamento immobiliare al fine della corretta definizione del loan – to – value (LTV) ovvero del rapporto tra valore del bene e quantità di mutuo erogabile.

Regione Puglia. Piano casa, le norme regionali (Legge 30 luglio 2009, n. 14)

 La Puglia è stata la prima Regione meridionale ad aver approvato il Piano Casa. Possono essere ampliate le abitazioni inserite nelle aree edificabili rientranti in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, previa adozione di un regolamento da parte dei Comuni. Se per mancanza di spazio agli aumenti volumetrici non può corrispondere un incremento dei parcheggi, il costruttore dovrà versare la cifra corrispondente al Comune, che si impegnerà nella realizzazione di nuovi posti auto o di servizi a sostegno della mobilità pubblica. Gli edifici da demolire per ragioni di sicurezza possono poi essere ampliati del 35%.

1. Tipologie di immobili. Immobili esistenti alla data del 3 agosto 2009.

2. Zone escluse. Centri storici, zone in cui strumento urbanistico generale consenta soltanto la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo o subordini gli interventi di ristrutturazione edilizia all’ approvazione di uno strumento urbanistico esecutivo. Immobili con vincolo storico – artistico o con valore culturale o o negli elenchi della legge regionale 10 giugno 2008, n. 14. Immobili dichiarati di notevole interesse pubblico dal d.lgs. 42 / 2004 o aree comunque tutelate dallo stesso (art. 142). Zone naturali tutelate. Ambiti dichiarati ad alta pericolosità idraulica o geomorfologica.

3. Termini presentazione richiesta di assenso. Entro il 3 agosto 2011.

4. Incrementi volumetrici. Max 20% volumetria, non oltre 200 mc. Vanno computate nell’ incremento volumetrico le superfici utili condonate (salvo che si sia trattato di mero cambio destinazione uso).

Il certificatore energetico: la figura che dovrà adempiere alla redazione della certificazione energetica degli edifici

 Il percorso certificativo di questa nuova figura segue tutto il processo edilizio che va dalla progettazione alla fine dei lavori per arrivare all’ Attestato di certificazione energetica, che include anche la classificazione energetica dell’ edificio. In mancanza delle linee guida nazionali e delle leggi regionali, l’ attestato di certificazione energetica viene sostituito dall’ “Attestato di qualificazione energetica” (D.Lgs 192 / 2005, attuazione della direttiva 2002 / 91 / CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia).

L’ Attestato di Certificazione Energetica (A.C.E.)
È compilato e sottoscritto dal soggetto certificatore e deve essere messo a disposizione dell’ acquirente o del conduttore di un immobile. Gli usi di energia riportati sull’ attestato riguardano il riscaldamento, la produzione di acqua calda ad usi igienico – sanitari, la climatizzazione estiva e l’ utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Inoltre, al fine di fornire un’ indicazione circa l’ impatto dell’ edificio sull’ ambiente, nell’ attestato deve essere riportata la stima delle emissioni di gas ad effetto serra determinate dagli usi energetici dell’ edificio.

L’ attestato ha una validità massima di 10 anni a partire dal suo rilascio ed è aggiornato ad ogni intervento che modifica la prestazione energetica dell’ edificio o dell’ impianto.
Negli edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico e per quelli che sono oggetto dei programmi di cui all’ articolo 13, comma 2, dei Decreti adottati dal Ministero delle Attività Produttive il 20 luglio 2004, l’ attestato di certificazione energetica deve essere affisso nello stesso edificio a cui si riferisce in un luogo facilmente visibile al pubblico.

I continui incrementi nel costo dell’ energia hanno portato l’ Unione Europea a sviluppare dei programmi per promuovere la cultura del risparmio energetico partendo dagli elementi che maggiormente consumano ed inquinano: gli edifici ad uso abitativo. L’ attestato di certificazione energetica è uno strumento in grado di restituire trasparenza al mercato dei servizi energetici creando un circuito virtuoso che porterà ad una riduzione continua e costante dei consumi energetici. D’ ora in avanti un edificio di qualità potrà e dovrà essere valutato anche in base al suo consumo energetico, non solo in base ai numerosi fattori che ne determinano il valore.

L’ obbligo di Certificazione Energetica
Nel gennaio 2008 è scattato l’ obbligo della certificazione energetica per gli appartamenti appartenenti ad un edificio civile servito dal servizio energia. L’ obbligo era già previsto dalla legge 10 / 91, ma la mancanza di decreti attuativi ne hanno impossibilitato la messa in pratica. Con il D.Lgs 192 / 2005 gli edifici di nuova costruzione e quelli interessati da grandi ristrutturazioni, sono interessati dall’ obbligo della certificazione energetica.

La Finanziaria 2007 e la Finanziaria 2008 hanno definito gli obblighi dell’ attestato di certificazione energetica per accedere alle detrazioni fiscali del 55 %. La legge 133 / 2008 pone infine delle restrizioni annullando l’ obbligo di allegare l’ attestato di certificazione energetica nel caso di trasferimento a titolo oneroso e locazione di immobili,eliminando inoltre la nullità del contratto per trasferimenti e locazioni nel caso di mancanza di attestato di certificazione energetica.

Il Consiglio Nazionale del Notariato, stante l’ incertezza normativa per il contrasto tra norme nazionali e norme regionali ha invitato i Notai ad un atteggiamento prudente che prevede comunque l’ esibizione all’ acquirente dell’ attestato di certificazione energetica, pur non dovendo allegare tale attestato all’ atto notarile. Il cui studio 334 – 2009 / C emanato dal Consiglio Nazionale del Notariato in materia di Certificazione Energetica è disponibile e sul sito web : www.notariato.it

Vogliamo comunque ricordare che il venditore dovrà dotare dell’ attestato anche la singola unità immobiliare e, nel caso si tratti di nuove costruzioni o di immobili oggetto di ristrutturazioni importanti, l’ obbligo graverà sul costruttore. Considerata la portata dell’ obbligo si suggerisce che sin dalla proposta di acquisto e / o preliminare ovvero prima del rogito notarile di trasferimento si tenga conto della precisazione particolare che l’ obbligo di dotazione, pur essendo previsto in capo al venditore ovvero al costruttore, può essere assunto a proprio carico dall’ acquirente in forza di una specifica pattuizione, alla quale le parti, adeguatamente informate e valutati i propri interessi concreti, potranno addivenire in forma scritta prima del rogito notarile.

Secondo le indicazioni fornite dai notai, gli immobili potranno essere venduti anche senza la certificazione o attestazione energetica, ma all’ interno del rogito dovrà essere, comunque, presente una clausola che obbligherà il compratore a effettuare la certificazione energetica onde evitare che una successiva vendita possa essere effettuata senza la certificazione o attestazione energetica.

Premiato un progetto di social housing. Il “Mattone d’oro” al Rione Pertini di Mestre

 Il progetto di social housing di via Pertini dell’ Immobiliare Veneziana vince il “Mattone d’Oro”. Il premio, bandito dal mensile di economia e finanza immobiliare Re Real Estate, del Gruppo Fiera Milano, è stato attribuito nel corso del gran galà in cui sono stati attribuiti i riconoscimenti per le eccellenze del settore immobiliare. Il progetto di via Pertini è stato realizzato dalla Glass Architettura Urbanistica, Zuanier Associati e DNG Spa.

Il progetto nasce dalla volontà del Consiglio di Amministrazione di La Immobiliare Veneziana srl (IVE) di promuovere la realizzazione di un intervento di edilizia residenziale non convenzionale a Mestre – Bissuola per offrire abitazioni in locazione a soggetti non tradizionalmente interessati alle politiche di habitat sociale, ma che si trovano in condizioni economiche tali da necessitare l’ ausilio di politiche per la casa.

Il progetto ha tra gli obiettivi principali la ricerca di un equilibrio tra densità urbana e sostenibilità. Se, infatti, in contesti quali quelli della dispersione veneta la richiesta abitativa porta ad una proposta generale di abitazioni isolate, si condivide l’ indicazione dello strumento urbanistico teso a densificare parti strategiche di città al fine di costituire nuove centralità, bordi urbani dalla morfologia più nitida e, soprattutto, al fine di contenere il consumo di territorio a uso esclusivo e la conseguente cementificazione diffusa.

Rilancio edilizia. I contenuti del progetto di legge in dettaglio

 Riutilizzo di volumetrie
Si prevede (art. 2) il recupero a fini residenziali o per altre funzioni ammesse dagli strumenti urbanistici delle parti inutilizzate degli edifici ultimati entro il 31 marzo 2005 (data di entrata in vigore della legge n. 12 per il governo del territorio) e situati in zone non destinate all’ agricoltura o ad attività produttive.

Per quanto riguarda le aree destinate all’ agricoltura, viene prevista la possibilità di procedere al recupero di parti inutilizzate di edifici assentiti prima del 13 giugno 1980, data di entrata in vigore della legge regionale 93/1980 (Norme in materia di edificazione nelle zone agricole). La norma indica, come possibili destinazioni conseguenti all’ intervento di recupero, destinazioni ricettive non alberghiere, destinazioni residenziali e per servizi che non impattano sul sistema rurale.

L’ articolo 2, inoltre, stabilisce che tutti gli interventi contemplati siano realizzati sulla base di denuncia di inizio attività o di permesso di costruire. Come stabilito nell’ Intesa, è previsto che tale disciplina speciale, proprio perché derogatoria del normale regime giuridico, abbia una durata temporale limitata a diciotto mesi a partire dal 16 settembre 2009 e che gli interventi edilizi consentiti debbano essere volti al miglioramento della qualità architettonica e dell’ efficienza energetica.

Ampliamenti
L’ articolo 3 regola due distinte tipologie di intervento: l’ ampliamento degli edifici residenziali, ultimati alla data del 31 marzo 2005, e la sostituzione degli edifici residenziali e produttivi esistenti. Gli ampliamenti possono interessare gli edifici mono e bifamiliari, quale che sia la loro volumetria, o gli edifici almeno trifamiliari, con volumetria non superiore a 1.000 metri cubi.

La possibilità di ampliamento è riconosciuta fino al 20% del volume complessivo dell’ edificio interessato; tuttavia, per i soli edifici mono e bifamiliari è previsto un ulteriore limite massimo, riferito alla singola unità immobiliare preesistente, pari a 300 metri cubi. La norma richiede, quali ulteriori presupposti per la sua applicazione, che gli edifici oggetto di ampliamento siano ubicati al di fuori delle aree storiche o di antico insediamento e che vengano assicurati specifici livelli di efficienza energetica.

Secondo le stime effettuate si può prevedere, in relazione a un patrimonio abitativo di oltre 500.000 edifici e 700.000 alloggi, la realizzazione di nuove volumetrie per circa 5.590.000 metri cubi. La valutazione è stata effettuata stimando che il 10% dei proprietari di immobili ampliabili intervenga effettivamente nell’arco temporale di applicazione della legge. A tale complesso di interventi può corrispondere un investimento complessivo di circa 2,5 miliardi di euro.

Politiche abitative. Un memorandum dell’ Asppi per le forze politiche

 In occasione delle elezioni Europee ed Amministrative del 6 e 7 giugno prossimi, l’ Asppi – Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari ha predisposto un documento da presentare alle forze politiche e ai candidati presidenti delle Province e sindaci dei Comuni chiamati al voto.

Il memorandum sottolinea la necessità di un Piano per l’ affitto e del rilancio delle politiche immobiliari per far fronte all’ attuale situazione di crisi, che vede in difficoltà molti piccoli proprietari ed allo stesso momento non favorisce la presenza di uno stock di alloggi in locazione a disposizione di particolari tipologie come i giovani, gli studenti e i lavoratori fuori sede, i precari e tutti coloro che necessitano di risposte alla mobilità territoriale.

Dieci i temi chiave individuati dall’ Asppi
Oltre al Piano per l’ affitto, c’ è la richiesta della cedolare secca sui redditi da locazione, accompagnata da detrazioni fiscali in favore degli inquilini, e la diffusione dei contratti a canone concordato su tutto il territorio nazionale. Inoltre si evidenzia l’ importanza delle Agenzie per l’ Affitto e della semplificazione di procedure e adempimenti normativi e fiscali per la casa.

Altro punto fondamentale
Il rilancio dell’ Edilizia Residenziale Pubblica, con l’ attivazione dell’ Osservatorio Nazionale e degli Osservatori locali sulla condizione abitativa. Quindi la riformulazione del sistema di tutela dei diritti della proprietà, anche con l’ adozione di ulteriori misure per la sostenibilità dei mutui, e la riforma della legislazione per il condominio, che si adegui alle attuali esigenze.

Per i campus de L’ Aquila i terreni dallo Stato

 Lo Stato donerà all’ Università dell’ Aquila i terreni dove sorgeranno le case antisismiche che, dopo aver ospitato gli sfollati, formeranno il nuovo Campus per gli studenti. Oltre alla cessione gratuita dei terreni del Demanio, sarebbero in cantiere alcuni progetti di ricerca importanti, forse cofinanziati da società pubbliche, tra i quali anche la realizzazione di un centro di ricerca dell’ Eni. Inoltre Silvio Berlusconi è stato autorizzato dal Consiglio dei ministri ad apportare un paio di ritocchi al decreto Abruzzo. Primo tra tutti il chiarimento sul contributo per la ricostruzione delle case distrutte dal sisma, che sarà a fondo perduto e potrà superare i 150 mila euro.

Quel plafond, a disposizione dei privati attraverso le banche e attivabile con la presentazione delle fatture, continuerà a rappresentare lo strumento automatico. Ma a questo dovrebbero aggiungersi per le ricostruzioni più onerose, come quelle degli edifici storici, anche i contributi della Cassa Depositi e Prestiti, quantificati per adesso in un miliardo. Risorse già stanziate e che ora saranno rese immediatamente disponibili.

Da tempo i sindaci della zona sollecitavano il governo alla piena copertura dei costi della ricostruzione. Anche il presidente della Camera Gianfranco Fini, in visita nel capoluogo, augurandosi che la magistratura accerti eventuali responsabilità sui crolli, ha chiesto «risorse congrue» e che le istituzioni onorino fino in fondo l’ impegno preso, mentre il presidente del Senato, Renato Schifani, dal Friuli, ha auspicato che il Parlamento possa contribuire a migliorare il decreto.

Politiche della casa. Regione Lazio: arriva la garanzia per i mutui

 Arriva un forte aiuto per chi ha sottoscritto un finanziamento fondiario. Un anno e mezzo senza pagare il mutuo. Garantisce la Regione. “È una boccata d’ ossigeno – ha detto l’ assessore alla Casa, Mario Di Carlo – che vale 18 mesi, per coloro che dal 2002 al 31 dicembre hanno contratto un mutuo per l’ acquisto della prima casa”. È questo il meccanismo di sostegno a favore di chi ha un basso reddito e la rata da pagare contenuto in una deliberazione di Giunta, che ha ricevuto il preventivo via libera a maggioranza dalla commissione Politiche della casa del Consiglio regionale del Lazio.

Mutui: in arrivo l’ autocertificazione sul tetto al 4%

 Si va verso la concreta applicazione delle agevolazioni sui mutui variabili previste dal decreto anticrisi (Dl 185 / 2008, convertito dalla legge 2 / 2009). A breve l’ Associazione bancaria italiana (Abi) invierà a tutte le banche una circolare contenente nuove disposizioni e il modello di autocertificazione attraverso il quale i mutuatari potranno attestare il possesso dei requisiti per accedere al cosiddetto tetto al 4%.

Il settore delle costruzioni: rilanciare il mercato

 Promuovere e accelerare la ripresa economica e superare la crisi, puntando sull’ edilizia, significa non solo scommettere sul comparto industriale che per anni ha continuato a produrre ricchezza e occupazione, trainando, anche nei momenti più difficili, la crescita del Paese, ma anche e soprattutto dare risposte importanti e attese a due fabbisogni forti dei cittadini e dell’ economia: da una parte quello abitativo, dall’ altro quello di adeguamento e rilancio del sistema delle infrastrutture.