Di Carlo: tre proposte per risolvere l’emergenza casa nella Capitale. Aumentare la densificazione delle aree destinate all’edilizia residenziale, dotare di cubature destinate ad edilizia per uso residenziale una porzione delle 56 are previste nel Prg per la costruzione di parcheggi di scambio e consentire all’Ater di realizzare quei metri cubi già previsti nei piani di zona e mai edificati: tre ipotesi di lavoro su cui indirizzare l’operato della Regione avanzate dall’assessore regionale alla Casa, Mario Di Carlo, al Comune di Roma. “Queste proposte necessitano di accordi di programma e di un successivo passaggio in consiglio comunale e in quello regionale – ha affermato Di Carlo – potremmo mettere in atto un processo politico importante di collaborazione tra maggioranze governate da schieramenti differenti su un tema concretissimo come quello dell’emergenza abitativa”. Un aumento “moderato ed equilibrato”della densificazione e degli indici di costruzione degli immobili destinati alla soluzione dell’emergenza abitativa secondo Di Carlo consentirebbe di accrescere il numero di alloggi da realizzare e di utilizzare un quantitativo minore di terreno. “Le ultime case popolari che sono state fatte somigliano a delle villette a schiera ed hanno un indice di abitabilità troppo basso – ha sottolineato l’assessore – queste caratteristiche richiedono l’utilizzo di lotti di terreno sempre più grandi ai quali il Comune deve fornire servizi con difficoltà sempre maggiore”.
Utenze e tariffe
Varare un piano energetico per aiutare le famiglie e le imprese
In attesa dei tanto auspicati interventi di carattere strutturale, per Adusbef e Federconsumatori, si rende assolutamente necessario realizzare iniziative concrete, da un lato per restituire potere di acquisto alle famiglie e per migliorare le condizioni di queste ultime, sempre più provate dal caro-vita, dall’altro lato per ridare fiato alle imprese produttrici, immerse in un mercato dominato da una caduta della domanda, sia in termini quantitativi che qualitativi. Tali iniziative devono operare principalmente su due versanti: quello energetico e alimentare. Il Governo blocchi il carico fiscale su luce, gas e carburanti e restituisca quanto incassato finora, pari, solo per quanto riguarda i carburanti, a 5 centesimi al litro. Si otterrebbero così risparmi di 60 Euro annui per i carburanti e di 34 Euro annui per luce e gas. Urge, inoltre, rendere operative le tariffe di luce e gas per le famiglie meno abbienti, per ottenere sconti del 20%. I risparmi acquisiti, in questo modo, ammonteranno a 90 Euro l’anno per la luce e circa 100 Euro l’anno per il gas.
Rifiuti: Bassolino, sconfitto il partito del no
La ”collaborazione” con il governo di centrodestra ”ha avuto un effetto positivo anche sulla societa’, ha sconfitto il partito del no facendo vincere il fronte del si’. Oggi abbiamo molte
Bologna: attenzione da parte del Comune per la differenziata
Servizio raccolta cartoni. Per i commercianti del centro storico nuovi e più frequenti orari di raccolta. Tanta produzione da parte di negozi, ristoranti, bar: una più efficiente risposta dal Comune ed Hera. Ma novità anche per altri settori. Il centro storico della nostra città produce ogni anno 1.300 tonnellate di cartoni. Spesso li vediamo accanto ai cassonetti a ingombrare strada e marciapiede. Per ovviare a questo problema sia di ordine estetico che ambientale, il Comune ed Hera hanno messo a punto nuovi e più frequenti orari e punti di raccolta. A tutti i commercianti viene distribuito, con visite presso la sede dell’attività, un vademecum con indicate le strade, i singoli punti con relativi orari in cui è necessario depositare i residui degli imballaggi affinché il personale di Hera lo possa raccogliere e avviare al recupero ed anche i consigli su come conferire correttamente il materiale. Per ottenere risultati positivi è ovviamente necessaria la collaborazione dei singoli che nel depliant troveranno anche le indicazioni su come conferire i cartoni. Questa rinnovata raccolta, attiva in città dal 2000, è una fase di un piano più articolato e adattato nella sua applicazione alle tante e differenti esigenze del contesto urbano bolognese: infatti nei giorni scorsi è partita alla zona Roveri la raccolta domiciliare delle diverse tipologie di rifiuti che Hera Bologna provvede a raccogliere in giorni prestabiliti.
Legambiente chiede maggiori garanzie per i rifiuti in Campania
“La pulizia delle strade non mette fine all’emergenza. Urgenti gli interventi strutturali: raccolta porta a porta, impianti di compostaggio, politiche di prevenzione e chiusura del ciclo ” “Il fatto che non ci siano più rifiuti per strada e che, almeno per il momento ,la fase acuta dell’emergenza sia stata superata è senza dubbio positivo ma non sancisce di certo la fine della crisi dei rifiuti in Campania”. Così Legambiente in una nota commenta le dichiarazioni del presidente del Consiglio sull’emergenza rifiuti in Campania. “Come è già accaduto in passato – ricorda Legambiente – anche questa volta è stata la riapertura delle discariche a rendere possibile l’operazione di pulizia effettuata dal Governo ma, senza interventi strutturali, la situazione potrebbe di nuovo precipitare nel giro di qualche mese, come è avvenuto sempre negli ultimi anni.
Energia e ambiente una soluzione possibile
L’esigenza di un maggior ricorso al carbone pulito e di nuove tecnologie per ridurne le emissioni climalteranti nell’opinione di Alberto Morselli, segretario generale Filcem-CGIL. I principali sindacati del settore elettrico hanno più volte manifestato il proprio sostegno per la conversione a carbone pulito di alcune grandi centrali italiane. Ad esempio, nel caso di Porto Tolle, un recente comunicato congiunto della Filcem-CGIL, Flaei-CISL e UILcem, ha esplicitamente affermato che « produrre energia riducendo i costi della bolletta elettrica per le famiglie e per il sistema produttivo in tempi relativamente brevi è possibile» e che «la conversione a carbone pulito è una risposta puntuale e sostenibile allo sviluppo di Porto Tolle e dell’intero Delta del Po». Che l’Italia sia eccessivamente dipendente dal petrolio e che si debba diversificare con urgenza il mix di generazione è ben noto. Come pure che occorra uno sforzo eccezionale per ridurre le emissioni nazionali di CO2 nel quadro degli impegni presi a livello europeo. Ma perché i sindacati ritengono che il ricorso alle fonti rinnovabili, per quanto importante, non sia sufficiente e che occorra un maggior ricorso anche al carbone?
Enel ha chiesto ad Alberto Morselli, segretario generale della Filcem-CGIL: Dott. Morselli, la riduzione delle emissioni di gas climalteranti costituisce una sfida importante per l’Italia, nel quadro degli impegni fissati a livello europeo. Negli ultimi anni si stanno registrando dei risultati positivi, ma siamo ancora lontani dagli obiettivi. Quali sono, a suo avviso, le ragioni per cui in Italia si sta riuscendo a stabilizzare le emissioni, ma non a ridurle in modo sensibile? «Si, è vero non sarà semplice rispettare gli impegni fissati dell’Europa, ma non possiamo sottrarci a questa sfida, che è globale e richiede risposte continentali coordinando l’impegno dei singoli Stati nazionali…
Legambiente dice No al Nucleare, Si al solare
Appuntamento ore 16.00 Piazza Dante a Trino per dire: “No al nucleare e alla riapertura dei vecchi impianti, si fonti rinnovabili ed efficienza energetica”. Dopo i blitz davanti alle vecchie centrali di Lazio e Campania, Legambiente raduna di nuovo il popolo No Nuke in Piemonte davanti alla ex centrale di Trino (Vc) per ribadire i motivi della contrarietà di un ritorno dell’atomo in Italia. Quella di domani sarà una vera e propria manifestazione che vedrà al fianco di Legambiente anche cittadini e rappresentanti di altre associazioni, comitati locali e esponenti politici del territorio contrari al programma del governo di ritornare a produrre nel Paese energia da nucleare. Il corteo partirà alle ore 16.00 da piazza Dante (stazione FF.SS), percorrerà corso Roma, Piazza Martiri della Libertà; corso Galileo Ferraris, viale fratelli Brignone, e la strada statale di Pontestura fino ad attraversare il ponte sul Po da dove si vede la centrale nucleare “Enrico Fermi”.
Eni: al via il protocollo di conciliazione con le associazioni dei Consumatori
Il cliente, potrà attivare on line la procedura, attraverso il sito web Eni. La promozione di un modello di conciliazione all’avanguardia conferma ancora una volta l’attenzione di Eni alle esigenze del consumatore. L’Amministratore Delegato di Eni Paolo Scaroni ha presentato oggi ai vertici delle Associazioni dei Consumatori aderenti al Consiglio Nazionale Consumatori Utenti (CNCU) il “Protocollo di Conciliazione Paritetica sperimentale on line” di Eni. Il Protocollo di Conciliazione paritetica rappresenta un momento fondamentale del rapporto di collaborazione intrapreso da Eni con le Associazioni dei Consumatori ed è conseguenza della volontà dell’azienda di dotarsi di uno strumento rapido, semplice e innovativo di risoluzione delle controversie con i consumatori nel settore gas. Il cliente, con il supporto delle Associazioni che aderiranno al Protocollo di Conciliazione, potrà attivare on line attraverso il sito web Eni la procedura di conciliazione, in particolare per quelle controversie che riguardano la rateizzazione di fatture al di fuori dei casi già previsti dalla delibera AEEG 229/01 e la ricostruzione dei consumi effettuata a seguito di blocco del misuratore o per misuratore illeggibile.
Enel: realizza in Grecia centrale a ciclo combinato a gas da 447 MW
EnelCo, società controllata da Enel con il 75% e partecipata con la quota restante dalla russa Gazprom e dal gruppo greco Copelouzos, ha firmato un contratto per la realizzazione di una centrale a ciclo combinato a gas da 447 MW a Livadia, a nord di Atene. Ne ha dato notizia il gestore della rete elettrica greca Desmie, precisando che la centrale inizierà le operazioni commerciali entro 27 mesi. La produzione elettrica sarà venduta all’ingrosso, in parte a prezzi garantiti. Nell’aprile 2007 Enel, tramite la partecipata EnelCo, ha vinto la gara per la costruzione di una centrale a ciclo combinato da 430 MW a Livadia, nella Grecia centrale. La centrale, che costerà circa 250 milioni di euro, sarà costruita in due anni. “Stiamo valutando di prendere parte alle prossime gare che saranno annunciate dal gestore elettrico in Grecia per la costruzione di nuove centrali a ciclo combinato”, ha spiegato Giovanni Maria Pisani, amministratore delegato di EnelCo. Enel ha già annunciato l’intenzione di investire tra i 500 milioni e il miliardo di euro in Grecia entro il 2011.
Addio all’Ici prima casa e i termini per fissare i criteri del rimborso ai Comuni
Sul versante dell’abolizione dell’Ici sull’abitazione principale, per fronteggiare gli 1,7 miliardi di gettito fiscale in meno su cui non potranno più contare gli enti locali, il provvedimento prevede un piano di rimborso tramite un fondo ad hoc inserito nel bilancio del ministero dell’Interno. Proprio il ministro dell’Interno, entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del Dl fiscale, è chiamato a emanare il decreto per l’erogazione del rimborso, “secondo principi che tengano conto dell’efficienza nella riscossione dell’imposta, del rispetto del patto di stabilità interno, per l’esercizio 2007, e della tutela dei piccoli Comuni”, come recita la versione attuale del testo. Restano escluse dal taglio dell’Ici le abitazioni signorili (A1), le ville (A8) e i castelli (A9). Inoltre il provvedimento licenziato da Montecitorio introduce un nuovo comma 6-bis che alleggerisce gli adempimenti dei proprietari nella fase di prima applicazione della legge. Non saranno infatti applicate sanzioni “nei casi di omesso o insufficiente versamento della prima rata dell’imposta comunale sugli immobili, relativa all’anno 2008”, a patto che il contribuente versi l’importo entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Dl 93/2008.
Toscana: l’acqua potabile arriva dal mare
Oggi in Toscana possiamo produrre, ricavandola da quella marina, meno di 3.000 metri cubi al giorno di acqua potabile. Invece si può e si deve fare di più. E’ arrivato il momento di potenziare questa nostra capacità, attraverso un uso intelligente dei dissalatori. Partiamo dal raddoppio di quello del Giglio e dalla ultimazione dell’impianto di Giannutri, per contribuire a risolvere i problemi idrici delle isole dell’Arcipelago. Intanto porteremo la nostra capacità a 4.300 metri cubi al giorno. Poi verificheremo se è possibile realizzarne altri lungo la costa, a partire da Punta Ala e Scarlino. Destineremo a questo scopo una parte dei 5 milioni di euro previsti per quest’anno dal Patto per l’acqua». L’assessore alle risorse idriche, Marco Betti, ha scelto questo inizio di ennesima estate siccitosa per fare il punto della situazione regionale e per lanciare la sua idea di un sistema di dissalatori che si aggiunga ai due già esistenti. «Ormai – precisa Betti – questa tecnologia ha raggiunto costi competitivi. Basti pensare che un dissalatore capace di servire 100.000 abitanti costa 1 milione di euro e ha spese di gestione che variano da 0,75 centesimi ad 1 euro e 50 al metro cubo di acqua prodotta. Significa che ricavare 1 litro di acqua potabile da quella marina costa al massimo 15 millesimi di euro, cioè 2,9 delle vecchie lire. Se a ciò si aggiunge che alimentando gli impianti con pannelli fotovoltaici anche il consumo di energia si riduce, che l’acqua trasportata con le bettoline costa 30 euro al metro cubo e a parte lo spreco energetico nel 2004 abbiamo speso per questo 4 milioni di euro, ben si dimostra come un dissalatore si ripaghi ampiamente, e in poco tempo».
Rinnovabili e nucleare due percorsi paralleli
Prove di dialogo, in un Workshop organizzato da ISES Italia, per superare ogni contrapposizione ideologica su due fonti di energia complementari e necessarie per il nostro Paese. Il workshop organizzato da ISES Italia (International Solar Energy Society) a Roma. Si è trattato di un confronto “corale”, nel quale ISES ha dato spazio a tutte le voci in campo, sul reale rapporto che esiste tra le fonti di energia rinnovabile e il nucleare, sui costi economici e sociali di sviluppo di quest’ultimo, sul ruolo del Governo e dell’Industria. A parte la posizione di Gianni Silvestrini (Kyoto Club) che ha rifiutato l’ipotesi di percorsi paralleli («nucleare e fonti rinnovabili sono percorsi alternativi – ha detto – e questa è una realtà a livello mondiale») c’è stato sufficiente consenso sull’idea che le due fonti siano complementari e possano contribuire in modo integrato al soddisfacimento delle esigenze energetiche. Secondo un modello elaborato da Enea e CESI Ricerca, esposto al workshop da Giorgio Palazzi (direttore del Dipartimento “Tecnologie per l’energia, fonti rinnovabili e risparmio energetico” dell’Enea) la produzione di energia elettrica in Italia salirà dai circa 340 miliardi di kWh (TWh) del 2007 a 356 TWh nel 2020. Si tratta di una stima molto conservativa, visto che secondo TERNA già nel 2016 la domanda elettrica nazionale raggiungerà i 420 TWh in caso di ripresa economica, e di 389 TWh in caso di sviluppo contenuto.