Si è svolto a Verona l’ incontro tra i Presidenti Fimaa, Fiaip ed Anama. Approvato  un nuovo regolamento, che ratifica il precedente protocollo d’ intesa con il quale si era costituita la Consulta Interassociativa della Mediazione. La Consulta, organo riconosciuto dal Governo delle tre principali Associazioni di Categoria dei Mediatori (Fimaa, Fiaip ed Anama), ha riconfermato le intenzioni orientate ad un maggior coordinamento politico, consapevole che i temi sui quali confrontarsi e lavorare, così come le criticità da superare, sono molteplici.
Ai lavori della Consulta hanno partecipato Anama, con il presidente Nazionale Paolo Bellini accompagnato dal membro di giunta Nazionale Antonino Veronesi; Fiaip, con il presidente Nazionale Franco Arosio accompagnato dal vice presidente Paolo Righi e dal presidente onorario Luciano Passuti e Fimaa, con il presidente Nazionale Bruno Paludet che coordina attualmente il lavoro della Consulta Interassociativa della Mediazione, accompagnato dal responsabile della Commissione Nazionale per i rapporti intersindacali Santino Taverna.
Dal meeting sono emerse, in pieno raccordo tra i partecipanti, le priorità più urgenti a supporto e tutela della Categoria:
1. la modifica del provvedimento inerente la dichiarazione in atto notarile dei compensi corrisposti al mediatore, che dovrebbe evitare di citare in atto, l’ importo della somma pagata dalle parti, mantenendo però inalterati tutti gli altri elementi (numero di fattura, data, numero d’ iscrizione al ruolo, ecc.);
2. la richiesta di abrogazione della normativa che prevede la responsabilità in solido del mediatore per la registrazione delle scritture private non autenticate o, in subordine, la modifica del provvedimento istituendo l’ obbligo per le parti contraenti di consegnare copia della scrittura privata al mediatore, nonché la possibilità per il mediatore di poter agire, attraverso decreto ingiuntivo, per essere rifuso dell’ importo versato per la registrazione, qualora le parti  si rifiutassero di versare le provviste necessarie;
3. la reintroduzione degli agenti d’affari in mediazione nelle commissioni esaminatrici per l’iscrizione al ruolo presso le Camere di Commercio;
4. la semplificazione della normativa Antiriciclaggio in capo agli agenti immobiliari.
					
L’assessore allo Sviluppo del Territorio, intervenendo al convegno Edilizia economica popolare: nuove regole di rivendita, si è schierato a favore delle istanze dei proprietari, costretti a rivendere i loro alloggi a quotazioni di mercato svantaggiose.  “E’ una proposta di civiltà e di giustizia, porterò in Giunta una delibera per venire incontro alle richieste degli inquilini”. Lo ha annunciato oggi l’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli al convegno Edilizia economica popolare: nuove regole di rivendita che si è svolto a Palazzo Castiglioni.  Nel suo intervento l’assessore Masseroli si è schierato a favore delle istanze dei proprietari di abitazioni di edilizia popolare che oggi sarebbero costretti a rivendere i loro alloggi a quotazioni di mercato inferiori rispetto alle condizioni di acquisto. La causa è legata alla sproporzione fra le rivalutazioni Istat e la caduta dei prezzi degli immobili. 
Secondo quanto riscontrato dal Rapporto sul Mercato Immobiliare, presentato da Nomisma a fine novembre, dopo nove anni di crescita ininterrotta calano le compravendite; infatti, il 2007 si chiuderà con una flessione media di almeno il 3,3%, ma con punte ben superiori al 10% nei grandi centri. Inoltre, si sono innalzati i tempi medi di vendita e lo sconto praticato rispetto al prezzo richiesto. Tuttavia, i prezzi delle case continuano a tenere con una crescita sull’intero 2007 del 5,1%, anche se gli incrementi sono sempre più contenuti. Infine, diminuisce la quota di famiglie che preferisce l’immobiliare rispetto ad altre forme di investimento. Per quanto riguarda il 2008 ci dovrebbe essere un’ulteriore contrazione delle transazioni che dovrebbero tornare sotto le 800 mila unità, mentre per i prezzi ci dovrebbe essere una crescita del 2,5-3%, ma non si possono escludere flessioni maggiori nelle grandi aree.