Paolo Landi, Adiconsum: «Anche con i dati Istat, l’inflazione per la famiglia è già sopra il 3,5%. Ampliare a tutti i settori il piano antispeculazione varato dal ministro De Castro».

Gli aspetti speculativi sul caro petrolio e caro denaro riaccendono l’inflazione. Un rischio che Adiconsum aveva già denunciato all’indomani del periodo feriale. L’aumento dell’inflazione registrato dall’Istat non ci coglie di sorpresa, ma nei confronti della famiglia il dato è ben più elevato: siamo ad oltre il 3,5%. Infatti i capitoli che pesano in modo rilevante sul bilancio della famiglia sono i prodotti alimentari (+ 3,7%), i trasporti (+3,8%), la casa (+ 3,00%), i mutui (+ 20-30%).

A contenere il dato medio dell’Istat ancora una volta sono le comunicazioni, per le quali la spesa incide in misura del tutto marginale sulle famiglie.

Ciò che occorre denunciare è che la ripresa dell’inflazione è sempre più dovuta ad aspetti speculativi del mercato. Ultimo fatto l’aumento dello 0,67% dell’Euribor in un solo giorno con pesanti conseguenze per coloro che hanno un mutuo a tasso variabile.

Adiconsum chiede al Governo, a fronte di questa impennata dell’inflazione, di assumere un’iniziativa nei confronti del settore bancario, della distribuzione e dei trasporti, per contenere gli effetti dell’inflazione, che rischia di aumentare ulteriormente nel periodo natalizio.

Il piano antispeculazione preannunciato dal ministro De Castro per la filiera lattiero-casearia e cerealicola va ampliato anche agli altri settori.

Per informazioni, Redazione Adiconsum nazionale

Commenti (1)

  1. Tuttti gli Italiani, soprattutto quelli che vivono di lavoro (dipendenti e imprenditori onesti) , sanno che negli ultimi 12 anni l’inflazione è aumentata almeno del’80%: basta prendere una ricevuta qualsiasi di 12 anni fa per beni o servizi acquistati e confrontarla con analoga ricevuta di oggi per averne conferma.
    Non si capisce come noi Italiani produttivi abbiamo consentito alla lobby immobiliarista-finanziaria (che, come si sa, si è avvalsa e si avvale di propri rappresentanti nel Governo e nelle maggiori Istituzioni, nonché verosimilmente negli stessi Sindacati) di manipolare anche i dati ISTAT per impoverire i ceti produttivi onesti.
    Ci sarebbe da credere che siano stati manipolati anche i dati sul PIL nazionale, soprattutto se consideriamo vero – come è vero – che la mia Provincia (Latina), soltanto negli anni dal 2003 al 2006, quando il PIL nazionale era considerato pressochè fermo, ha avuto un incremento del PIL stesso pari al 7,1% circa (a Latina – città di Destra da oltre 70 anni, le Istituzioni sono sempre state più serie del resto d’Italia e lo si nota dai trasparenti dati forniti!).
    In sostanza, tra sottostima dell’inflazione e sottovalutazione del PIL nazionale, il drenaggio di ricchezza da lavoratori, pensionati e imprenditori-seri in tutti questi anni sarebbe quantificabile in almeno 800 miliardi di Euro, finiti sicuramente nelle tasche della già citata lobby, che oltretutto continua a incassare ben 80 miliardi annui (ogni anno e per sempre!) di interessi su un debito pubblico di ben 1600 miliardi di euro a suo tempo creato dal CAF con l’appoggio esterno di PCI, Bankitalia e Sindacati sprovveduti e successivamente avvalorato e protetto (dopo un periodo di grande paura – per loro – causato da Tangentopoli) dai Governi della 2^ Repubblica (Amato, Dini, Berlusconi, D’Alema, Ciampi, Berlusconi, Prodi, con i loro ministri dell’Economia, pseudo-economisti scelti probabilmente tra gli accoliti della lobby immobiliarista-finanziaria massonica-affaristica che, a quanto si dice, oggi domina anche l’Ecofin).
    Dove e a chi sono finiti tutti questi soldi sottratti ai ceti produttivi ormai impoveriti?
    Noi non vogliamo indietro i nostri soldi, ma vorremmo almeno che la Magistratura si occupasse seriamente, come avvenne con Mani Pulite, anche di questa questione, per sentire nuovamente il “tintinnio” delle manette e poter credere ancora nella giustizia.
    Queste mie valutazioni sono ovviamente strettamente personali, ma rispecchiano anche il sentire quotidiano di tante persone che incontro giornalmente nell’ ambiente in cui vivo.
    Salutissimi.

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