Ok del Consiglio Comunale Milano al nuovo Pgt

Pochi minuti prima delle 04.00 di mattina di ieri 14 luglio, con 28 voti favorevoli (assente il Sindaco Letizia Moratti) e il voto contrario di tutta l’opposizione è stato approvato il nuovo Piano di Governo del Territorio, lavoro estenuante, che ha richiesto oltre cinquanta sedute del Consiglio Comunale da dicembre ad oggi

E se la maggioranza ha esultato definendo la votazione ”il più importante provvedimento di questa Giunta”, durissimo il commento di Basilio Rizzo della Lista Fo che ha dichiarato come ”in tanti anni di Consiglio non mi è mai capitato che un Sindaco fosse assente ad un voto classificato come importante”.

Aggiungendo poi, che ”c’è una ragione politica se la maggioranza ha voluto votare questo piano di notte, in seconda convocazione, come quando si vuole nascondere qualcosa” e chiudendo la feroce critica affermando che ”ho sempre apprezzato la passione di Masseroli nel proporre questo documento, ma mi piacerebbe da professore interrogare il Sindaco per vedere cosa sa di questo Pgt e penso che la boccerei”.

Ora la palla passa ai cittadini che potranno fare delle osservazioni, in attesa che, successivamente, la Giunta faccia le proprie controdeduzioni (massimo 90 giorni) e, poi, voti il provvedimento in via definitiva.

Come già ampiamente evidenziato anche dalle colonne di questo blog, la novità più interessante (e anche quella fonte di maggiore criticità) è stata l’introduzione di un mercato degli indici edificatori che potranno essere scambiati in una sorta di mercato borsistico, purché lo spostamento venga gestito in una zona servita dalle infrastrutture del trasporto pubblico.

Per il mercato immobiliare di Milano la giornata di ieri è stata, dunque, molto positiva, indipendentemente dal modo in cui si è giunti al risultato, in quanto un nuovo piano regolatore (o Piano di Governo del Territorio che dir si voglia) aiuterà il mondo del real estate ad uscire dalla crisi del settore in cui ci si trova.

Se poi, come è auspicabile, nelle prossime settimane ci sarà anche la soluzione della annosa questione riguardante l’acquisto o meno dei terreni dell’Expo 2015, allora, il cerchio si chiuderà e il mercato immobiliare sarà pronto a riprendere quota dopo la batosta subita nei due anni circa appena trascorsi.

A tale proposito, occorre, tuttavia, spegnere sul nascere i facili entusiasmi in quanto gli effetti della ripartenza sulla compravendita di appartamenti si avranno non prima di uno o due anni quando i costruttori avranno di nuovo avviato i cantieri che fino ad oggi sono in stand by per mancanza di liquidità, oltre che per le conseguenze della crisi internazionale.

In ogni caso, le prime avvisaglie di una inversione di rotta ci sono già registrate, le agenzie immobiliari che sono riuscite a sopravvivere in questo biennio drammatico per il settore stanno lentamente migliorando la china, aumentano le visite agli immobili, le banche, pur sempre molto attente nella analisi delle pratiche, stanno incrementando il numero di contratti di mutuo, sebbene, occorra evidenziare come i prezzi sono rimasti, in questo ultimo semestre, pressoché stabili nelle zone semiperiferiche ed esterne della città.

Kevin John Carones e Anna Sara Balloni

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