Ristrutturare un immobile in disuso, i consigli dell’esperto

 Individuare un immobile in disuso ma dall’alto valore storico, immaginarlo nella sua ristrutturazione totale, coniugare il bello di un tempo alle esigenze abitative di oggi. Libero Bozzano, presidente di Rel Invest, spiega come si fa a Prendicasa.it incontra il dottor Libero Bozzano, presidente Prendicasa.it incontra il dottor Libero Bozzano, presidente della Rel Invest, una società che in pochi anni ha fatto della riconversione immobiliare la propria mission aziendale. Con una filosofia e una strategia d’azione, che riesce a incastonare autentici gioielli in quartieri evoluti nel tempo e a restituire al contesto cittadino soluzioni abitative davvero uniche al prezzo del condominio.

Reggio Emilia: Progetto Ecoabita

 Ecoabita è un progetto di certificazione energetica degli edifici, nato nel 2005 da un protocollo di intesa fra Regione Emilia Romagna, Comune e Provincia di Reggio, Comune di Bagnolo in Piano ed Acer Reggio Emilia. In questi anni hanno partecipato e contribuito al progetto il ministero dello Sviluppo economico; le Università di Modena, Reggio Emilia, Torino e Ferrara; le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e gli ordini professionali di Reggio. Attualmente aderiscono a Ecoabita 45 Comuni della Provincia di Reggio e della Regione Emilia Romagna e il Comune di Cremona. Ecoabita promuove un mercato edilizio ad alta efficienza energetica, fatto di edifici che consumano il 60 per cento in meno di energia e producono il 46 per cento in meno di emissioni di Co2, rispetto a un’edilizia tradizionale. Il certificato Ecoabita è stato riconosciuto dal Ministero come sostituivo dell’attestato di qualificazione energetica ai fini della compravendita degli immobili e per l’ottenimento dei contributi previsti dalla legge Finanziaria sulla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, con notevoli sgravi economici e burocratici per i cittadini e i professionisti. Sino ad oggi sono 280 (180 nel Comune di Reggio e 100 nel resto della provincia) le unità immobiliari per le quali è stata richiesta la certificazione Ecoabita. Oltre 300 professionisti hanno partecipato a corsi di formazione e perfezionamento sul tema. Nel 2008, Comune e Provincia di Reggio hanno stanziato 260.000 euro di contributi in conto capitale per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente (il 15% del costo complessivo degli interventi promossi). Nel solo Comune di Reggio, sono così stati finanziati oltre 40 interventi promossi da privati.

Sicet e Sindacati Inquilini chiedono al Governo di cambiare rotta

 Gli articoli 11 e 13 della manovra economica del Governo contengono le misure definite: “Piano casa”. Il Piano prevede la realizzazione di programmi regionali. Di edilizia (cosiddetta) sociale,da attuarsi con accordi di proget-financing tra regioni e privati, definendo : Costituzione di fondi immobiliari destinati alla valorizzazione e all’increment dell’offerta abitativa. Alienazione del patrimonio abitativo pubblico i cui proventi saranno destinati alla costruzione di nuove case popolari; forti premialità in aumento di diritti edificatori; concessione di edificabilità delle aree a standar urbanistico destinato a servizi; utilizzo delle modalità per lo snellimento burocratico previste dalla legge obiettivo. Il SICET e gli altri sindacati degli inquilini hanno fortemente contestato il Piano governativo, specificando che le critiche derivano specificatamente dai seguenti motivi:
1) Non ci sono risorse economiche nuove;
2) Il Piano utilizza stanziamenti per programmi e progetti in fase di realizzazione;
3) Non è rispondente alle esigenze reali dei portatori dei bisogni abitativi;
4) Il provvedimento sfugge le competenze costituzionali esclusive delle regioni e degli enti locali in materia di legislazione urbanistica e di edilizia residenziale pubblica;
5) Così come è scritto il Piano è di difficile realizzazione a causa delle imprecisioni e della mancata regolamentazione degli strumenti operativi (ad esempio dei fondi immobiliari).
In pratica il ministro Tremonti cerca di mantenere inalterata la sua fama di inventore della finanza creativa e ci propina una scopiazzatura disordinata di programmi regionali, in particolare della Lombardia, con l’obiettivo dichiarato di marcare una qualche differenza col precedente Governo. La questione delle risorse è il problema centrale.

Box auto, sì al 36% anche senza preliminare registrato

 E’ sufficiente l’accettazione, da parte del consiglio di amministrazione della cooperativa, della richiesta di assegnazione del bene per provare la sussistenza del vincolo pertinenziale. Ammesso il beneficio della detrazione d’imposta del 36% sull’acquisto, da parte dei soci di cooperative edilizie, di box e posti auto pertinenziali anche in assenza di un compromesso di vendita regolarmente registrato. E’ sufficiente infatti che il verbale di accettazione, da parte del Consiglio di amministrazione, della richiesta di assegnazione del bene sia trascritto nel libro delle adunanze e delle deliberazioni, perché i soci della cooperativa edilizia possano fruire dell’agevolazione fiscale sugli acconti pagati con bonifico. Questo, in sintesi, il contenuto della risoluzione n. 282/E del 7 luglio 2008, in risposta alla richiesta di chiarimenti sul diritto alla detrazione Irpef per l’acquisto di box e posti auto pertinenziali realizzati dalle cooperative edilizie (articolo 1, legge 449/1997). L’Agenzia rileva in via preliminare che, come specificato nella circolare 55/2002, nel caso in cui l’atto di acquisto sia stipulato successivamente al versamento di acconti, è riconosciuta la detrazione in relazione ai pagamenti versati con bonifico – fino a concorrenza del costo di costruzione del box dichiarato dal costruttore – a condizione che vi sia una regolare registrazione del compromesso di vendita, in quanto è necessario comprovare il vincolo pertinenziale tra abitazione e box (vedi anche risoluzione 38/2008).

Fiera campionaria multisettoriale di Pordenone

 Torna l’attesissimo appuntamento con Multifiera, la Fiera Campionaria Multisettoriale di Pordenone. Il Salone è uno dei massimi eventi organizzati nei padiglioni della Fiera di Pordenone, capace di radunare ogni anno una foltissima folla di visitatori e curiosi. Nei giorni dedicati a Multifiera, il complesso espositivo della Fiera di Pordenone diventa un grande mercato ricco di tantissimi generi diversi di prodotti, con padiglioni tematici che facilitano l’orientamento del pubblico fra prodotti per la casa, lo shopping, la tavola, i viaggi e l’hobbistica, la creatività e l’inventiva. La provincia di Pordenone, classificatasi in ottima posizione in termini di produttività fra le province italiane, coglie l’occasione offerta da Multifiera per mettere in mostra il suo attivismo produttivo che spazia in tutti i settori presentati. Spazio alle produzioni artigianali locali con premi, incontri e momenti costruiti su misura per valorizzare le lavorazioni tradizionali in cui Pordenone raggiunge l’eccellenza, dalla produzione di mobili, alla ceramica e l’oreficeria, dalla sartoria all’oggettistica realizzata in vetro. Le scorse edizioni di Multifiera hanno registrato la presenza di oltre 400 espositori che hanno scenograficamente trasformato gli spazi interni ed esterni della Fiera di Pordenone, in un clima di grande fervore che ha soddisfatto e coinvolto quasi 60.000 visitatori. Il programma di Multifiera prevede anche in questa edizione un ricchissimo calendario di eventi, mostre, concerti, sfilate, degustazioni e spettacoli diurni e serali, che nelle passate stagioni hanno regalato momenti di grande divertimento e adesione ai tanti visitatori intervenuti.

PirelliRe realizza la prima fase di un nuovo sviluppo in Polonia

 Il Gruppo Pirelli RE realizza la prima fase di un nuovo sviluppo urbano in Polonia, il cui progetto prevede una superficie edificabile di 720.000 mq, posizionata a circa 6 km dal centro storico di Varsavia. Il progetto nasce nel 2006, quando Pirelli RE sottoscrive l’opzione per l’acquisito dalla Famiglia e dal Gruppo Lucchini di terreni localizzati nella parte Nord-Ovest della città, in un distretto che beneficerà a breve di una nuova fermata della Metropolitana. L’opzione esercitata da Pirelli RE sull’area è stata valorizzata in data odierna: Pirelli RE reinveste nella nuova iniziativa di sviluppo urbano al 34%, in partnership con Grove International Partners al 51% (con cui il Gruppo è già impegnato in Polonia nella realizzazione di ben 7 progetti di sviluppo per complessivi 4.200 appartamenti di cui sono state già ottenute le autorizzazioni edificatorie) e la Famiglia Lucchini al 15% attraverso la Societa Lusigest. L’investimento non ha impatto sulla Posizione Finanziaria Netta (PFN) del Gruppo Pirelli Real Estate.

L’assessore Daniela Gasparini alla guida di Milano Metropoli per costruire un Expo dei territori

 L’assessore provinciale al Piano strategico dell’area metropolitana Daniela Gasparini sarà alla guida di Milano Metropoli, per traghettare il territorio della “città infinita” verso l’Expo 2015. L’assemblea della società ha oggi eletto il nuovo Consiglio di amministrazione composto, tra gli altri, dall’assessore Daniela Gasparini e dall’ex sindaco di Bresso Giuseppe Manni, indicati dalla Provincia di Milano. La Provincia di Milano ha inoltre individuato il nome dell’assessore Gasparini come nuovo amministratore delegato di Milano Metropoli, “Agenzia per la promozione e lo sviluppo sostenibile dell’area metropolitana di Milano”. Milano Metropoli è una società per azioni partecipata, oltre che dalla Provincia, azionista di maggioranza, anche da Camera di Commercio di Milano, Finlombarda, dai Comuni di Sesto San Giovanni, Bresso, Cinisello Balsamo e Cologno Monzese, dall’agenzia del Rhodense ComunImprese e da aziende private, che dal 2005 lavora per promuovere il territorio, sostenendo i settori economici strategici e affiancando gli enti locali negli interventi per la reindustrializzazione e il rafforzamento dello sviluppo del territorio.

Ristrutturazioni edilizie scoperti dal fisco le truffe

 La prova della fittizietà dei lavori di ristrutturazione edilizia e, di conseguenza, dei relativi costi portati in deduzione, può essere fornita con presunzioni che abbiano il carattere delle gravità della precisione e della concordanza. Questo, in estrema sintesi, è quanto affermato dai giudici della Ctr di Firenze con la sentenza 42/30/07, depositata il 31 gennaio 2008. La controversia derivava da una verifica della Guardia di finanza, in cui era stato contestato che un contribuente, svolgente un’attività nel settore turistico-alberghiero: sotto il profilo attivo, tramite l’elaborazione di questionari ai clienti, aveva omesso di fatturare parte dei ricavi conseguiti sotto il profilo passivo, aveva portato in deduzione costi derivanti da lavori di ristrutturazione, risultati mai eseguiti sull’immobile condotto in locazione per lo svolgimento della predetta attività. L’avviso di accertamento veniva impugnato dal ricorrente, lamentando che, relativamente alle poste attive del recupero, l’omessa fatturazione contestata era irrisoria rispetto al volume d’affari dell’anno. Relativamente ai costi indeducibili, poi, veniva denunciata l’assenza di prova, “non fornita” dall’Amministrazione, della falsità dei documenti giustificativi; a tal proposito, si ricordava come fosse inammissibile nel processo tributario la dichiarazione del proprietario dell’immobile circa l’inesistenza dei lavori de quibus. L’Agenzia, nel costituirsi in giudizio, aveva eccepito che era più che legittimo il recupero effettuato in base alle risposte ai questionari e che i costi di ristrutturazione andavano disconosciuti in base a tutta una serie di fatti: dall’Anagrafe tributaria risultava che le ditte esecutrici dei lavori erano evasori totali il contratto di locazione prevedeva l’acquisizione del consenso scritto del locatore per eventuali modifiche o innovazioni sul bene
la proprietaria dell’immobile aveva dichiarato che all’atto della restituzione del bene stesso non aveva rilevato alcuna ristrutturazione. Il ricorso in primo grado veniva accolto limitatamente alla questione dei costi indeducibili, in quanto non era stata fornita la prova dell’inesistenza dei lavori.

La mancata edificazione nei cinque anni comporta la perdita dei benefici fiscali

 Ai fini del mantenimento delle agevolazioni fiscali per l’imposta di registro dovuta in dipendenza dell’acquisto di beni immobili inseriti in piani urbanistici particolareggiati (articolo 33, comma 3, legge 388/2000), è rilevante o meno che il soggetto ponga tempestivamente in essere l’edificazione? E l’edificazione, dopo lo scadere dei cinque anni, deve essere completata o solo cominciata? Per rispondere a tali quesiti, immaginiamo il seguente caso operativo. L’ufficio contesta al contribuente la decadenza dall’agevolazione relativa all’acquisto, in data 1° gennaio 2001, di un terreno edificabile sito in un piano particoleraggiato. La società richiede e applica le agevolazioni fiscali previste dalla legge 388/2000 (imposta di registro all’1% e imposte ipotecarie e catastali in misura fissa). Su tale terreno viene quindi rilasciata dal Comune la concessione edilizia per la realizzazione di varie unità immobiliari. In data 1/1/2005, prima cioè dello scadere del quinquennio, prima della prevista realizzazione edificatoria e comunque prima di aver costruito un edificio significativo dal punto di vista urbanistico (cioè un rustico comprensivo delle mura perimetrali delle singole unità immobiliari e con copertura completata), il terreno viene però ceduto ad altro soggetto. Peraltro, anche al 1° gennaio 2006, cioè al compimento del quinquiennio, l’intervento edilizio (da parte del successivo acquirente) non è stato ancora (del tutto) realizzato. In un tale contesto, il recupero da parte dell’ufficio appare dovuto e incontestabile

Ristrutturazioni edilizie e agevolazioni fiscali

 La legge finanziaria per il 2008 ha prorogato fino a tutto il 2010 le agevolazioni fiscali sugli interventi di recupero edilizio. Ancora tre anni, quindi, di vantaggi fiscali per chi si accinge a ristrutturare la propria casa o pensa di acquistare un immobile direttamente dall’impresa di costruzione o di ristrutturazione (o cooperativa edilizia) che ha ristrutturato l’intero fabbricato. Agli oltre 3 milioni di contribuenti, che da quando l’agevolazione è in vigore ne hanno fatto richiesta, se ne aggiungeranno sicuramente molti altri. E per loro l’agenzia delle Entrate ripropone un pratico vademecum che spiega come sfruttare il beneficio fiscale. In particolare, la guida focalizza l’attenzione sugli aspetti fondamentali che regolano la concessione del beneficio (tipologie di interventi, immobili interessati, beneficiari, adempimenti richiesti). Il pacchetto delle agevolazioni sulle ristrutturazioni edilizie, introdotte per la prima volta a partire dal 1° gennaio 1998 e sempre prorogate di anno in anno, si compone di tre distinte misure.
1. Detrazione Irpef per i lavori di ristrutturazione. Il beneficio consiste nella possibilità di usufruire, mediante la presentazione della dichiarazione dei redditi, di uno sconto dall’Irpef dovuta annualmente pari al 36% delle spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria (ma anche ordinaria per gli immobili condominiali), di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia.