Impianti fotovoltaici, solari termici, prodotti ad alta efficienza energetica e casi di successo italiani: è con questo bagaglio di esperienze che anche Enel.si partecipa con il proprio staff alla manifestazione di Valencia dal 1-5 settembre 2008. Con soluzioni integrate rivolte alle rinnovabili, al risparmio e all’efficienza energetica, Enel.si, la Società di Enel specializzata nel settore, partecipa alla XXIII mostra convegno europea dell’energia solare, un evento globale che coinvolge circa 650 società e organizzazioni che operano nel settore solare.
Enel.si è leader nel mercato fotovoltaico a livello nazionale: negli ultimi tre anni, sia direttamente, grazie alla sua organizzazione tecnico commerciale, sia attraverso la propria rete in franchising di 370 installatori qualificati distribuiti sull’intero territorio nazionale, ha curato l’installazione di oltre 30 MW di impianti fotovoltaici per clienti industriali, terziario e domestici, con una quota di mercato pari a circa il 35%.
Energie rinnovabili
Enel: energia nucleare sempre piu accettata
In sensibile crescita il consenso verso il nucleare in Europa secondo un recente sondaggio Eurobarometro. Soprattutto in Italia, ove la percentuale tra favorevoli e contrari è ormai la stessa. Cresce il sostegno all’energia nucleare in Europa. Secondo il sondaggio reso noto da Eurobarometro lo scorso mese di giugno la percentuale tra favorevoli (44%) e contrari (45%) all’utilizzo del nucleare per la produzione di energia elettrica è ormai praticamente la stessa (gli indecisi sono circa l’11%). Ma con trend nettamente orientato verso i sostenitori. Un precedente sondaggio di Eurobarometro del 2005, infatti, registrava una percentuale del 54% contraria al nucleare, contro il 37 % a favore (indecisi 8%). Da segnalare, inoltre, che il sostegno all’energia nucleare è più forte nei Paesi che già utilizzano tale fonte di energia. Probabile indicazione, questa, che l’opposizione nei Paesi che non hanno centrali in esercizio è spesso di tipo ideologico, basata cioè su opinioni non confrontate con la realtà dei fatti. Per quanto riguarda il nostro Paese, il sondaggio rileva che la percentuale dei cittadini favorevoli al nucleare è balzata dal 30% del 2005 al 43% attuale, mentre quelli “contrari” sono scesi dal 55% al 45% (gli indecisi hanno seguito l’identico andamento europeo, salendo dall’8 al 11%). Rispetto al medesimo sondaggio di tre anni fa – osserva Eurobarometro – sono proprio gli italiani che hanno fatto registrare il maggior incremento a favore, cosa tanto più significativa in quanto in Italia non ci sono centrali elettronucleari in servizio, ma sono invece molto attivi i movimenti di opposizione.
Bonus del 55% per caldaie, ma sono gli infissi che trainano le domande
Bonus «verdi». Il bilancio delle comunicazioni all`Enea. Caldaie e infissi trainano il 55%. Bilancio positivo per il progetto 55%, introdotto dalla Finanziaria 2007 e giunto al secondo anno di attuazione. Le domande di detrazione sugli interventi di riqualificazione energetica effettuati nel 2008, ricevute dall`Enea nei mesi di maggio, giugno e luglio, si attestano a quota 32.700 e vedono una sostanziale conferma della tendenza registrata l`anno scorso. A guidare la classifica delle richieste a procedura semplificata, con il 67% del totale, sono gli interventi su finestre e infissi, seguiti da quelli per l`installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, con il 31 per cento. Per quanto riguarda gli interventi che richiedono una documentazione piu` complessa, in testa alla graduatoria stanno invece le caldaie, che quest`anno comprendono anche le pompe di calore ad alta efficienza e gli impianti geotermici a bassa “entalpia“ (vale a dire i sistemi che ricavano energia dal sottosuolo). Al primo posto fra le regioni, per numero di domande inviate, si conferma la Lombardia, seguita da Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Lazio (che registra una ripresa rispetto al 2007).
Autorita energia elettrica: interventi a favore dei piccoli impianti idroelettrici
A sostegno delle fonti rinnovabili e della tutela ambientale. L ’Autorità per l’energia ha aggiornato i prezzi minimi garantiti per l’energia elettrica prodotta, nel 2008, da impianti mini-idro. I nuovi corrispettivi pagati ai produttori assumono valori incentivanti e tali da sostenere la quota di energia elettrica assicurata dalle fonti rinnovabili idroelettriche di piccola taglia. A questo scopo e per remunerare anche le piccolissime produzioni, è stata pure prevista l’introduzione di un nuovo scaglione fino a 250.000 kWh. Con questo provvedimento, l’Autorità intende assicurare la remunerazione anche degli impianti di produzione mini-idro (di potenza fino ad 1 MW) che non avessero i requisiti e le capacità di accedere direttamente al mercato. Tutto ciò per non trascurare i benefici assicurabili da tali impianti a fonte rinnovabile, in termini di tutela ambientale, sviluppo delle risorse marginali o residuali e diversificazione delle coperture energetiche.
Venezia: energia solare, pacchetto chiavi in mano per risparmiare
La diffusione dell’energia solare potrebbe trovare un forte incremento grazie ai GAS, i gruppi di acquisto del solare, che si sono presentati per un loro primo bilancio a Mestre, nella sede della Provincia. E’ un progetto lanciato dai comuni di Ceggia, Marcon, Portogruaro, Torre di Mosto e San Stino di Livenza insieme alla Provincia. Il punto di partenza sono gli sportelli ‘Comune Energia’ (anche in collaborazione con Legambiente) che hanno promosso la conoscenza del solare tra i cittadini ed hanno raccolto la disponibilità delle famiglie all’acquisto di pannelli solari. A questa prima fase hanno risposto 260 famiglie. Di queste 146 hanno dato la disponibilità all’acquisto. È stato così costituito un pacchetto ‘chiavi in mano’ che ha permesso si ottenere uno sconto del 15-20% sulla tariffa ordinaria e con un sistema di manutenzione al più alto livello. La miglior offerta, fatta dalla Maniero Elettronica, permetterà di installare un metro quadro di pannello fotovoltaico a 5.500 euro (più iva) ed un metro quadro di solare termico a 900 € (sempre più iva).
Federconsumatori: le tariffe sociali sono nel freezer
L’Autorità per l’energia elettrica e il gas il 6 agosto scorso ha preso finalmente la delibera per rendere operative le tariffe sociali per l’elettricità, alle quali sono interessate cinque milioni di famiglie. Ma lo sconto, che doveva scattare il primo gennaio 2008, resta di fatto congelato. “Di chi è la colpa? Perché questi ritardi in una fase caratterizzata da gravi rincari e da un potere di acquisto sempre più basso?” – dichiara Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori. Le tariffe elettriche, va ricordato, sono in una fase di transizione per cui gli aumenti che si stanno registrando trimestre dopo trimestre pesano soprattutto su chi consuma meno (fino a 1.800 chilowattora), ovvero sulle vecchie fasce sociali legate al consumo e non al reddito. Per compensare tali rincari, dal primo gennaio 2008 doveva appunto scattare la tariffa sociale, cosa però che non è ancora avvenuta. Per dare un’idea degli aumenti che stanno subendo le fasce a basso consumo, si consideri che negli ultimi due trimestri la tariffa fino a 900 kWh all’anno è cresciuta del 13,9%; quella da 901 a 1.800 del 12,4%; quella da 1.801 a 2.640 del 6,3% e quella da 2.641 a 3.540 del 4,3%. Sono quindi i più poveri, quelli che cercano di contenere i consumi, a subire i rincari maggiori. Per loro, cioè per le famiglie con reddito Isee fino a 7.500 euro, dovrebbe scattare un bonus annuo di 60 euro per il nucleo familiare di 1-2 componenti, di 78 euro per il nucleo di 3-4 componenti e di 135 euro per le famiglie con più di quattro componenti, con un risparmio di circa il 20%. Altri sconti sono previsti per le famiglie che, indipendentemente dal reddito, hanno un malato che ha necessità di macchine salvavita, ma l’Authority non ha ancora determinato l’importo.
Politiche energetiche: l’Europa non aspetta!
Il nuovo “Rapporto Energia e ambiente” dell’ENEA evidenzia la debolezza strutturale dell’Italia sul fronte dell’innovazione e del cambiamento tecnologico in campo energetico e ambientale. Investire nell’innovazione. Per l’Italia, più che una raccomandazione, si tratta di una vera e propria necessità. La marginalità del nostro Paese nello scenario delle nuove tecnologie energetiche è infatti già oggi evidente, mentre il rispetto degli impegni assunti in sede comunitaria non ammette ulteriori ritardi nella strada che porta all’ammodernamento tecnologico.
È racchiuso in queste considerazioni il messaggio di fondo contenuto nel nuovo rapporto “Energia e Ambiente 2007” presentato dall’ENEA. L’Italia è chiamata ad uscire dall’impasse di cui soffre da lungo tempo in materia energetica attraverso uno sforzo teso a sviluppare sul suo territorio tutte le fonti disponibili per porre le basi di uno scenario energetico a bassa intensità di carbonio. E si tratta di uno scenario che, mentre assegna un ruolo fondamentale alle fonti rinnovabili nel mix di produzione elettrica e all’innovazione tecnologica sul fronte dell’efficienza energetica, chiama in causa necessariamente anche le tecnologie nucleari e quelle relative al carbone “pulito”. In altri termini, il Rapporto ENEA ribadisce come alle questioni dell’approvvigionamento, della sicurezza e del costo dell’energia si debba rispondere efficacemente rendendo più equilibrato l’apporto delle diverse fonti, mentre alle sfide del cambiamento climatico e dell’espansione dei consumi sia necessario rispondere non solo con l’efficienza energetica e con la promozione delle energie a emissione zero, ma soprattutto con l’accelerazione del cambiamento tecnologico.
Provincia di Roma: 500 euro per le caldaie ecologiche
Un contributo di 500 euro ai cittadini della Provincia di Roma che sostituiscono la vecchia caldaia, installata da almeno quindici anni, con una nuova ad alto risparmio energetico. Lo prevede
Legambiente: “sì ad efficienza energetica e rinnovabili, no al nucleare”
Basta con i soldi dei cittadini destinati al nucleare voluto dal Governo Berlusconi. I pochi soldi pubblici per la ricerca italiana in campo energetico vengano investiti solo in efficienza e rinnovabili, promuovendo l’unica innovazione tecnologica in grado di far traguardare al nostro Paese l’obiettivo europeo di riduzione del 30% delle emissioni di CO2 entro il 2020”. Lo chiede Legambiente che oggi ha organizzato un sit-in davanti alla sede Enea dove è in corso la presentazione del Rapporto Energia e Ambiente 2007 alla presenza di alcuni ministri del Governo tra i quali quello dello Sviluppo Economico Claudio Scajola.
“ il nucleare che vuole il ministro Scajola è una tecnologia di terza generazione che, anche nella versione “evoluta”, non ha risolto i soliti problemi di produzione e smaltimento delle scorie, sicurezza e approvvigionamento di uranio. Sarebbe una vera follia investire oggi immense somme di denaro pubblico su una tecnologia che nasce già vecchia. Il nucleare di quarta generazione infatti è ancora nella fase di sperimentazione e nella migliore delle ipotesi vedrà la luce nel 2030”.
Civitavecchia: accensione della centrale di Torrevaldaliga Nord
Al via il primo gruppo della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord, a Civitavecchia, riconvertita a carbone. L’impianto – che sarà pienamente operativo nel 2009 – è stato inaugurato, oltre che dal Presidente Marrazzo, dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta, dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, dal Presidente dell’Enel Piero Gnudi e dall’amministratore delegato Fulvio Conti. Prima degli interventi un filmato ha presentato il funzionamento degli impianti.
“Io sarò il garante, il difensore e non il notaio dei posti di lavoro della mia Regione – ha dichiarato il Presidente Marrazzo – Dobbiamo rendere omaggio e riconoscimento alle vittime che anche in questo cantiere ci sono state, ma soprattutto dobbiamo impegnarci a fare in modo che non ce ne siano più, rafforzando i controlli”.
Inaugurata da Berlusconi la centrale Enel ad impatto zero
La nuova centrale Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia, per il complesso di tecnologie, strutture e apparecchiature utilizzate, rappresenta l’impianto a carbone più avanzato al mondo, capace di coniugare l’efficienza di produzione con il rispetto dell’impatto sull’ambiente. Con un progetto di riconversione avviato dall’Enel nel 2003, l’attuale centrale sostituisce l’impianto a olio combustibile avviato tra gli anni 1984 – 86, ed è in grado di produrre energia elettrica pari alla metà del fabbisogno energetico dell’intera regione Lazio. La centrale di Torrevaldaliga Nord è certificata dall’Unione Europea attraverso l’EMAS (Eco – Managment and Audit Scheme), uno strumento al quale le organizzazioni si rivolgono volontariamente per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire informazioni sulla gestione di tecnologie e strutture a tutela dell’ambiente.
Enea: energia e ambiente un evento “ecosostenibile”
Le profonde trasformazioni strutturali in atto da tempo nel mondo contemporaneo, hanno reso sempre più stringente la necessità di valutare la sostenibilità dello sviluppo rispetto ad un uso più efficiente delle risorse ed al contenimento dell’impatto sul clima terrestre prodotto dalle attività antropiche. In tale prospettiva, l’attenzione dei governi dei maggiori Paesi industriali si è andata concentrando su azioni di policy caratterizzate da una visione più articolata dei problemi dello sviluppo, coerente con le logiche del cambiamento tecnologico e con la capacità di queste ultime di interpretare i mutamenti più radicali delle dinamiche produttive. La risposta dell’Unione Europea alle nuove sfide in campo, appare oggi orientata a cogliere le opportunità derivanti dall’investimento in nuove tecnologie, con l’obiettivo di far fronte ai vincoli della dipendenza energetica e della sostenibilità ambientale, ma anche di assicurare la necessaria competitività per la crescita dei propri sistemi economici. Sono queste le linee della strategia che i Paesi europei hanno inteso delineare varando, alla fine del 2007, il Set-Plan, in cui le prospettive di sviluppo delle tecnologie energetico-ambientali (rinnovabili, cattura e stoccaggio della CO2, biocombustibili enucleare) sono valutate rispetto a orizzonti temporali opportunamente differenziati e a specifiche valutazioni sulla capacità di risposta dei diversi sistemi industriali.