Casa e Fisco. Sugli immobili 43 mld di euro di tasse

 Casa e Fisco. Sugli immobili 43 mld di euro di tasse

Dalla tassazione sugli immobili 43,2 mld di gettito. Questo il dato riferito al 2008 (ultimo dato disponibile) relativo ai tributi gravanti sui cespiti immobiliari

Il 62,8% di questo importo (pari a 27,1 mld di euro) va nelle casse dello Stato centrale, il 34,6% ai Comuni (pari a 14,9 mld di euro), il 2,5% alle Province (1,06 mld di euro) e il rimanente 0,10% alle Regioni (46 milioni di euro).

Nonostante l’ abolizione sulla prima casa, l’ Ici rimane ancora l’ imposta più pesante: nel 2008 ha garantito ai Sindaci entrate per quasi 10 mld di euro. Complessivamente, sono 15 le imposizioni fiscali sulle case, i negozi e i fabbricati industriali, artigianali e commerciali presenti nel Paese.

Capacità giuridica e locazione, problemi urgenti

 Capacità giuridica e locazione, problemi urgenti

Come Confedilizia richiamiamo da tempo l’ attenzione sulla necessità di attribuire al condominio la capacità giuridica

Una misura che consentirebbe al condominio di diventare un soggetto di diritto autonomo rispetto agli stessi condòmini e centro di imputazione di obblighi e diritti, così consentendo allo stesso di agire come soggetto autonomo e, quindi, di intrattenere come tale rapporti, soprattutto, con i terzi estranei.

Scadenze fiscali. Modalità per la certificazione del maggior gettito Ici

 Scadenze fiscali. Modalità per la certificazione del maggior gettito Ici

Entro il 31 maggio tutti i Comuni hanno l’ obbligo di certificare il maggior gettito Ici che proviene dall’ applicazione delle disposizioni dettate dal Dl 262 / 2006, per consentire di determinare con esattezza la misura delle riduzioni dei trasferimenti di denaro da parte dello Stato in favore dei singoli comuni. Le nuove comunicazioni riguardano l’ incremento Ici registrato nel 2009, suddiviso per le diverse fattispecie imponibili.

La circolare n. 2 / DF dell’ 11 maggio dal dipartimento delle Finanze fornisce i necessari chiarimenti sulle modalità di compilazione e di trasmissione delle certificazioni, i cui termini sono stati definiti dal decreto emanato lo scorso 7 aprile dal ministero dell’ Economia e delle finanze di concerto con il ministero dell’ Interno.

Imposta unica sulla casa, chiarire a che cosa si punta

 Imposta unica sulla casa, chiarire a che cosa si punta

Un’ imposta unica sulla casa, sostitutiva su tutti i tributi che attualmente gravano sugli immobili. È quanto sta studiando il Governo in sede di attuazione della legge delega sul federalismo fiscale

Qualsiasi sforzo di semplificazione in materia fiscale deve senz’ altro essere apprezzato, soprattutto se esso si concentra su un settore – come quello delle tasse sulla casa – che soffre da anni, non solo di un livello di tassazione che ha superato ogni livello di sopportazione (nel 2008 – secondo dati del Ministero dell’ economia – le imposte sulla casa hanno garantito allo Stato e agli Enti locali un gettito di oltre 43 miliardi di euro), ma anche di una complessità e di una farraginosità che non hanno eguali.

Fisco e immobili d’ impresa: ridotta l’ Ici

 Fisco e immobili d’ impresa: ridotta l’ Ici. Ridotto il coefficiente annuale per la determinazione dell’ Ici dei fabbricati d’ impresa. Infatti è stato fissato a 1,02 (1,03 nel 2009) il coefficiente per quantificare l’ Ici 2010: il più basso da quando è stata istituita l’ imposta

Il parametro viene determinato in base ai dati Istat sull’ andamento del costo di costruzione di un capannone e deve essere utilizzato per i fabbricati classificabili nel gruppo catastale D, non iscritti in Catasto, ma solo se interamente posseduti da imprese e contabilizzati distintamente. L’ Ici deve essere pagata sul valore dell’ immobile risultante dalle scritture contabili fino al momento in cui questi fabbricati vengono censiti in Catasto con attribuzione di rendita.

Catasto. Confedilizia: inquietante che governo e comuni trattino quando si è in attesa di una sentenza del Tar

 Catasto. Confedilizia: inquietante che governo e comuni trattino quando si è in attesa di una sentenza del Tar. Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato: ”La notizia che Governo e Comuni vogliono trattare del trasferimento del Catasto a questi ultimi prima ancora che il Tar si pronunci, desta forti preoccupazioni: tale comportamento è infatti fuori di ogni logica tipica dello Stato di diritto.

Decreto Milleproroghe – Le principali misure fiscali

 Proroga dei termini per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale degli Studi di Settore per gli anni 2009 e 2010, estensione temporale dello “scudo fiscale“ sino al 30 aprile 2010, con modifica delle aliquote dell’ imposta “straordinaria“ e sostituzione delle agevolazioni fiscali applicabili nelle zone franche urbane con un contributo di natura finanziaria

Queste le principali misure fiscali contenute nel decreto legge 30 dicembre 2009, n.194, recante “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative” (cd decreto mille proroghe), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.302 del 30 dicembre 2009 ed in vigore dalla stessa data.

1. Proroga dei termini per la pubblicazione in G.U. degli Studi di Settore – art.1, c. 4
2. Proroga dello scudo fiscale – art.1, c.1 – 3
3. Modifica delle agevolazioni per le zone franche urbane – art.9, c.4
4. Disposizioni in favore dell’ Abruzzo – art.1, c.10-11

1. Proroga dei termini per la pubblicazione in G.U. degli Studi di Settore – art.1, c. 4

Al fine di tener conto della crisi economica e dei mercati, l’ art.1, comma 4, del D.L. 194 / 2009, stabilisce la proroga dei termini della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale degli Studi di Settore per gli anni 2009 e 2010.

In particolare, viene previsto che:
– per l’ anno 2009, gli Studi di Settore dovranno essere pubblicati in G.U. entro il 31 marzo 2010;
– per l’ anno 2010, la pubblicazione in G.U. dovrà avvenire entro il 31 marzo 2011.

Assoedilizia Informa. Bilancio settore immobiliare / casa 2009. Milano, Roma e le principali città italiane. Previsioni 2010

 Immobiliare: continua il segno meno; segnali di inversione a fine 2010. Ma i nuovi investitori sono “alla finestra”

Achille Colombo Clerici: “Basta costi politici sugli immobili. Non è il momento per penalizzare il mercato con riclassamenti catastali, certificazione energetica ed opere obbligatorie di ammodernamento e sostituzione degli impianti tecnologici non strettamente necessarie“.

La programmazione urbanistica comunale, se errata, può provocare scompensi nell’economia del settore ed aggravare le conseguenze della crisi.

Secondo un sondaggio di fine anno, il 13% degli italiani vede la ripresa nel 2010 (i pessimisti sono molti di più, il 39%). Ma la grande maggioranza, il 71%, se potesse, investirebbe nel mattone.

Questa, in sintesi, la speranza del settore immobiliare nel 2010. Che vedrà ancora un calo, sia pure ridotto rispetto al biennio 2008 – 2009, in valori e compravendite nel primo semestre, per stabilizzarsi e cominciare la ripresa nel secondo semestre – ma solo per immobili di qualità – a partire dai due più grandi mercati nazionali, Milano e Roma.

Possibile ma settoriale ripresa anche per Venezia e Firenze e per il centro di Torino, Genova e Bologna; però al sud, con Napoli, Bari e Palermo in testa, attesi ulteriori ribassi dei prezzi.

Scadenza fiscale. Saldo Ici 2009 entro il 16 dicembre

 Ultimo giorno per pagare, senza sanzioni, il saldo Ici 2009. La data da tenere in agenda è mercoledì 16 dicembre. Con la legge 93 / 2008 è notevolmente diminuita la platea dei contribuenti che devono ricordare i due appuntamenti annuali (16 giugno / 16 dicembre) con l’ imposta comunale sugli immobili.

Sono state, infatti, escluse dal tributo le unità destinate ad abitazione principale e quelle a esse assimilate da regolamento o delibera comunale. Continuano a scontare il tributo le case di lusso (come ville, castelli, palazzi di pregio eccetera) appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9, che però possono usufruire delle agevolazioni previste per la prima casa.

Un mini boom nel campo delle compravendite immobiliari: l’ acquisto della nuda proprietà

 Negli ultimi anni si va delineando sempre più l’ interesse per questa tipologia di immobili residenziali, determinato ovviamente da diversi fattori. Innanzitutto dalla crisi economica in atto, che costringe proprietari anziani a vendere la loro casa in nuda proprietà per realizzare liquidità e far fronte alle necessità quotidiane.

E inoltre Borsa e Titoli di Stato hanno deluso gli investitori, che si sono orientati all’ acquisto della casa in nuda proprietà: il mattone rimane pur sempre il bene rifugio per eccellenza. Sempre più numerosi sono gli acquirenti che preferiscono questo tipo di investimento, anche per il futuro dei figli che, ad un certo punto, potranno venirne in possesso.

Le analisi sul tema condotte da diversi operatori del settore confermano questo trend del mercato immobiliare attuale. Una tendenza che si è registrata nelle grandi città e particolarmente a Roma.

Cos’ è la nuda proprietà
Questa operazione consiste nel fatto che il proprietario cede all’ acquirente la sola nuda proprietà, ma mantiene per tutta la vita la piena disponibilità dell’ immobile, cioè l’ usufrutto. Molto spesso, l’ estinzione dell’ usufrutto coincide con la scomparsa del venditore e così all’ acquirente passa anche l’ usufrutto.

Agevolazioni fiscali. Detrazione del 55% anche per gli immobili dichiarati inagibili ma dotati di impianto termico

 Relativamente agli interventi di riqualificazione energetica, è possibile fruire della detrazione del 55% (art.1, commi 20 – 24, della Legge 24 dicembre 2007, n.244), anche se l’ immobile oggetto dell’ intervento è dichiarato inagibile in seguito di eventi sismici, a condizione che sia dotato di un impianto termico, rispondente alle caratteristiche tecniche dettate dalla normativa di riferimento.

Così chiarisce con la Risoluzione Ministeriale n.215 / E del 12 agosto 2009 l’ Agenzia delle Entrate, ribadisce inoltre che l’ immobile oggetto dell’ intervento può appartenere a qualsiasi categoria catastale, purché esistente. Questa è la condizione preliminare per ammettere al beneficio le spese sostenute per ogni tipologia di lavori: la nozione di edificio esistente è stata chiarita dalla C.M. 36 / E / 2007.

Il beneficio pertanto si applica ai fabbricati appartenenti ad ogni categoria catastale (compresi i fabbricati rurali), ma bisogna considerare che l’ edificio si considera esistente se risulti iscritto in catasto, oppure qualora ne sia stata fatta richiesta di accatastamento, e se risulti effettuato il pagamento dell’ Ici, ove dovuta.

Il beneficio viene applicato anche se l’ edificio sia classificato nella categoria F2 come unità collabente (cioé in parte o in tutto inabitabile), trattandosi comunque di edificio esistente. Secondo l’ Agenzia delle Entrate, infatti, anche un fabbricato considerato collabente ed iscritto in catasto nella categoria F2 può essere considerato come edificio esistente, trattandosi di un manufatto già costruito e individuato catastalmente, seppure non suscettibile di produrre reddito.

Per ciascun intervento interventi di riqualificazione energetica, l’ Agenzia delle Entrate ha precisato ancora che gli edifici devono essere dotati di un impianto termico già esistente per poter fruire della detrazione d’ imposta. Per verificare se l’ edificio è dotato o meno di un impianto termico, specifica ancora che, ai fini della verifica, bisogna fare riferimento alle disposizioni tecniche, riportate nell’ Allegato A, al punto 14, del D. Lgs. n.311 del 29 dicembre 2006.

Immobili: le locazioni con finalità turistiche

 Gli immobili situati nel territorio italiano devono essere iscritti nel Catasto edilizio urbano con attribuzione di rendita. Sono generalmente produttivi di reddito fondiario, che rappresenta un reddito figurativo di valenza fiscale mediante l’ applicazione delle tariffe di estimo: è imputato ai soggetti che possiedono un immobile a titolo di proprietà e / o altro diritto reale nel periodo d’ imposta in cui si è verificato il periodo di proprietà ad eccezione comunque dell’ effettivo reddito percepito.

Sono previste alcune eccezioni sul fronte delle Imposte Dirette (IRPEF e relative addizionali) e su quello delle Imposte indirette (vedi I.C.I.) ma comunque nessuna esenzione è prevista per le seconde case ivi comprese quelle con vocazione turistica.

Spesso su queste seconde case è anche prevista una speciale penalizzazione di natura fiscale ai fini Irpef. Infatti il Reddito (figurativo) Imponibile è rivalutato e incrementato di un terzo e tale incremento si applica alle unità immobiliari ad uso abitativo cosiddetto a Disposizione secondo certe regole applicative di casistiche e anche regole temporali di messa a disposizione.

Gli oneri fiscali che scontano i proprietari delle seconde case non sono poi così trascurabili, tenuto conto anche che tale investimento immobiliare è stimolato principalmente da motivazioni rivolte alle locazioni per finalità turistiche ovvero alle locazioni per villeggiatura, svago o riposo, per un periodo di tempo limitato, e senza alcun collegamento con le locazioni abitative primarie.

I contratti di Locazione Abitativa con finalità turistiche trovano giusto inquadramento nell’ art.1, comma 2, lettera c della legge 431 / 1998 in riferimento agli alloggi locati esclusivamente per finalità turistiche, situazione giuridica in cui il rapporto di locazione è libero, ovvero non è normato dalla legge delle locazioni abitative, ma resta nell’ ambito del rispetto della normativa generale di locazione di cui agli articoli 1571 – 1614 del codice civile. Per libero si intende la durata, la determinazione del canone e di tutte le relative pattuizioni restando come vincolo primario la forma scritta del contratto oltre al rispetto della normativa fiscale in quanto applicabile e alle norme di pubblica sicurezza.