Codacons: crisi mutui, i consumatori sono coinvolti oltre ogni previsione

 Prezzi al dettaglio in rapido aumento in tutti i settori . Ulteriore stangata da 150 euro a famiglia solo per le ricadute della crisi sui listini. La crisi che sta investendo il sistema finanziario mondiale inizia ad avere ripercussioni dirette anche in Italia, non solo sul fronte del risparmio e delle banche, ma anche su quello dei prezzi al dettaglio.
“Registriamo rapidi ed ingiustificati aumenti generalizzati dei prezzi nella piccola come nella grande distribuzione – spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – Questo perchè la crisi delle Borse e la grande incertezza economica di questi giorni, viene trasferita da piccole, medie e grandi imprese – laddove possibile – direttamente sui consumatori finali, attraverso un generale incremento dei listini’. In base alle stime del Codacons, rispetto a 20 giorni fa, nel solo settore alimentare si registrano oggi i seguenti rincari medi: FRUTTA +8%
VERDURA +12%; CARNE +10%; LATTE E DERIVATI +5%; PESCE +5%
ALTRI PRODOTTI +10%.

Mutui: rallentano i finanziamenti concessi alle famiglie

 I tassi dei mutui per comprare casa sfondano la soglia del 6%. E’ quanto risulta a Banca d’Italia, che ha pubblicato i suoi ultimi dati sul supplemento al Bollettino Statistico, a luglio, dunque, il Taeg, cioè il tasso annuo effettivo globale applicato per l’acquisto di abitazioni, è risultato in crescita per il quarto mese consecutivo e ha raggiunto quota 6,07%. Dai dati di Bankitalia risulta inoltre in crescita lo stock di debito delle famiglie italiane: a luglio il totale dei prestiti alle famiglie è infatti salito a 463,91 miliardi di euro (dopo i 460,80 di giugno), tra i quali 253,95 miliardi solo per mutui casa oltre i cinque anni. Ad agosto i tassi di interesse sui mutui casa si attestano al 5,96%, ritoccando il precedente dato massimo di luglio (5,92%). È quanto emerge dal bollettino mensile dell’Abi, secondo cui, con questo ultimo ritocco, il costo dei mutui segna il sesto rialzo consecutivo.

Crisi mutui: 3 milioni e 200 mila famiglie stremate dai continui aumenti delle rate del mutuo

 LA BCE ED IL GOVERNO NON POSSONO PIU’ RIMANERE IMPASSIBILI, BISOGNA TAGLIARE IL TASSO DI SCONTO E BLOCCARE IMMEDIATAMENTE I PIGNORAMENTI E LE ESECUZIONI.
Nuovo record del tasso interbancario, che continua la sua inarrestabile corsa, raggiungendo quota 5.38. Di fronte a ciò, nonostante le nostre ripetute richieste, la BCE rimane impassibile, ostinandosi a non abbassare il tasso di sconto, almeno di un punto percentuale.
“Quello da noi richiesto è un provvedimento indispensabile, – spiegano i Presidenti di Adusbef e Federconsumatori – che risolleverebbe le condizioni gravissime in cui versano 3 milioni e 200 mila famiglie che hanno contratto mutui a tasso variabile”.
Dal 2005 ad oggi, infatti, gli aumenti delle rate hanno raggiunto 220 € mensili, pari a circa 2640 € annui. Solo in questo ultimo anno, alla luce del rialzo del tasso interbancario, la rata è aumentata di 506 € l’anno, causando pesanti ricadute sul potere di acquisto di tali famiglie.

Per le compravendite cè il rischio di un eccesso di offerta di nuovo

 L’ufficio studi Ubh ha elaborato i dati raccolti sino alla fine di giugno 2008 dai primi 30 Comuni capoluogo italiani: alla fine del primo semestre 2008 il mercato immobiliare residenziale italiano ha mostrato una significativa correzione degli scambi e dei prezzi al ribasso. In particolare, i prezzi delle abitazioni usate (le dinamiche analizzate sono riferite ai prezzi di vendita di abitazioni usate in buono stato, che non necessitano di una totale ristrutturazione) hanno subito un calo medio a livello nazionale pari al -7%. Tali rilevazioni mostrano che il processo di riassestamento dei prezzi sul mercato è ormai iniziato nelle macro aree urbane semicentrali e periferiche di tutti i principali Comuni capoluogo, mentre nei centri e nelle zone di pregio i prezzi restano in una fase di stagnazione. Tengono maggiormente i valori le nuove costruzioni grazie anche al fatto che l’offerta, ad eccezione di alcune aree soprattutto del Centro Italia, sia ancora inferiore rispetto alla domanda. La crescita zero dei valori significa ovviamente un calo in termini reali, almeno del 3,5%. Sempre sul fronte dei prezzi, le città che hanno subito un maggiore calo nel primo semestre 2008 sono Napoli e Palermo (-9%), a conferma del trend del primo trimestre, seguite da Roma (-8,3%) e Milano (-8%), anche loro già in leggero calo nel primo trimestre. Torino, ancora in positivo a marzo 2008, vede i prezzi calare in media del 6% circa come Bologna, Genova, Firenze e Catania. Le stime elaborate a livello nazionale, relative al primo semestre 2008, danno una contrazione degli scambi di abitazioni compresa in un range fra il -13% ed il -15%, rispetto allo stesso periodo del 2007.

Federconsumatori: crisi mutui dopo il crack Lehman

 Se i risparmiatori italiani,già scottati dalla lunga catena degli scandali e dai crack finanziari ed industriali,come Cirio,Parmalat,Bond argentini, Giacomelli,ecc. “non perderanno 1 solo euro”, come ha promesso il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, governo e ministero dell’economia farebbero bene ad accantonare in bilancio, almeno 3,6 miliardi di euro per ripianare le perdite dei titoli tossici;che banche ed assicurazioni hanno appioppato a circa 230.000 utenti. Adusbef e Federconsumatori stimano infatti che almeno 170.000 cittadini, abbiano in portafoglio polizze tossiche strutturate con titoli Lehman avariati incorporati, per un controvalore di 1,9 miliardi di euro, mentre altri 60.000 risparmiatori possono avere acquistato bond Lehman ed affini, colpiti dal crack dei sub-prime e derivati, per un valore di 1,7 miliardi di euro.

Federconsumatori: la crisi economica avanza e la BCE lascia i tassi invariati

 Non abbiamo più parole per giudicare il comportamento della BCE e, sinceramente, ci aspettavamo che i responsabili del Governo Italiano, pur nel totale rispetto dell’autonomia della Banca Centrale Europea, agissero con maggiore determinazione ed insistenza a favore di una riduzione dei tassi. Siamo di fronte a una delle più gravi crisi finanziarie da decenni a questa parte, con produzioni industriali e consumi in netto calo e, in tale situazione, queste “teste pensanti” dell’economia, pensano bene di iniettare liquidità al sistema creditizio, anziché ridurre i tassi per agevolare famiglie oberate da debiti e mutui ed imprese che devono investire per competere nell’ambito di uno scenario globalizzato sempre più complesso.

Assoedilizia: autunno grigio per le famiglie italiane

 Secondo la rilevazione del Cescat, autunno grigio per le famiglie italiane come non avveniva da sei anni – I dati nazionali e lombardi. Costi delle famiglie: in aumento tutte le voci ad eccezione del costo per l’abitazione che rimane stazionario CALA LA RICCHEZZA, AUMENTANO I PREZZI, STIPENDI AL PALO MA, IN SOSTANZA, SITUAZIONE DIFFICILE, NON DRAMMATICA.
Milano – Autunno grigio per le famiglie italiane come non avveniva da sei anni. Aumento dei prezzi e quindi dell’inflazione, stagnazione degli stipendi, erosione delle pensioni, calo dei consumi, calo del risparmio, aumento dell’insicurezza sul futuro, crisi generale: questi gli elementi che caratterizzano l’inizio della stagione. Con una avvertenza: il quadro che fornisce il Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio rapportando le proprie rilevazioni con quelle di altri istituti, rivela una situazione sì difficile, ma lungi dall’essere drammatica.

Federconsumatori: mutui e bollette in rialzo

 Mentre continuano ad aumentare le bollette di luce e gas, le rate dei mutui sono alle stelle per effetto dell’Euribor arrivato al 5,24%, il pane e la pasta rincarano del 10%, le polizze rc auto ed i costi dei servizi bancari aumentano del 4,7% e le famiglie ricevono richieste di aumento della Tarsu dai propri Comuni da un + 20 ad un + 30%, e la crisi dei mutui fa crollare le borse, l’Istat fa il miracolo di ridurre il carovita di settembre dello 0,3%, che passa così dal 4,1 al 3,8 per cento (nell’Europa dei 15 scende al 3,6 dal 3,8%).
Questo dato è in netto contrasto con quanto rilevato dal Price Monitor di Repubblica, condotto da Ipr marketing, che rileva una inflazione percepita su un campione rappresentativo di intervistati a due cifre, che comprende anche i mutui (certamente illusoria per la statistica ufficiale!) A differenza dell’Istat, che non include le spese per i mutui nella rilevazione dell’inflazione, l’Ipr considera anche le rate dell’acquisto della casa, che nella percezione dei consumatori a settembre sono aumentate su base annua dell’11,6 per cento, il 4,8 per cento in più rispetto al trimestre precedente (si tratta dell’aumento congiunturale maggiore). Infatti, il 57 per cento degli intervistati ritiene che la propria situazione economica sia peggiorata negli ultimi 12 mesi, il 2 per cento in più rispetto a luglio. E il 43 per cento ritiene che non migliorerà nei prossimi 12 mesi, mentre il 41 ritiene che peggiorerà. Questi dati non fanno che confermare le denunce che Adusbef e Federconsumatori portano avanti da tempo, segnalando la profonda crisi in cui versa il potere di acquisto delle famiglie italiane.

Lombardia: partono oggi le richieste per i contributi sulla prima casa

Da oggi al fino al 1 dicembre presso tutti i Caaf (Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale) della Lombardia, sarà possibile presentare la domanda per ottenere il contributo per l’acquisto della