Agenzia delle entrate: l’alto rendimento non basta per il bonus energetico

 Per le spese connesse, sì alla detrazione del 55% solo con l’ok del tecnico abilitato. Se pur ad alto rendimento, solamente gli impianti di climatizzazione invernale espressamente previsti dalla legge usufruiscono della detrazione del 55% per le spese relative a interventi di risparmio energetico; mentre per le spese connesse dovrà essere il tecnico abilitato a stabilire quali sono strettamente inerenti all’intervento e quali invece possono rientrare nelle più generali spese di ristrutturazione edilizia che sono invece agevolate al 36 per cento. È questo in sintesi quanto chiarito dall’Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 283/E del 7 luglio 2008, in risposta a un contribuente che, in procinto di acquistare una casa da ristrutturare, chiedeva se poteva usufruire della detrazione del 55% non solo per l’impianto in sé ma anche per tutte le spese connesse, a partire dallo smaltimento dei materiali fino alla tinteggiatura delle pareti se danneggiate dalla posa in opera dell’impianto. In particolare, l’Amministrazione finanziaria rammenta che, per usufruire della detrazione del 55% per l’istallazione di impianti di climatizzazione invernale, devono sussistere due condizioni fondamentali: la prima è che questi siano istallati in sostituzione, integrale o parziale, di impianti preesistenti; la seconda, che tali impianti rientrino nelle tipologie indicate dalla norma, ossia caldaie a condensazione, impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza o impianti geotermici a bassa entalpia. Pertanto non possono usufruire dell’agevolazione fiscale i contribuenti che installano sistemi di climatizzazione invernale in edifici che ne erano sprovvisti, né quelli che sostituiscono i vecchi sistemi di riscaldamento con altri che, se pur ad alto rendimento, non rientrano nelle categorie indicate.

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Bergamo. Riduzione rifiuti e GPP: gruppo tematico Agenda21

 Mercoledì 9 luglio 2008 alle ore 10.30, nello Spazio Viterbi della Provincia, si terrà un incontro finalizzato alla costituzione del sesto gruppo di lavoro tematico di Agenda21, dedicato alla riduzione dei rifiuti e al Green Pubblic Procurament (GPP). La Provincia è da tempo impegnata nelle politiche volte alla riduzione dei rifiuti e alla diffusione degli acquisti verdi sia al suo interno che sul territorio per concretizzare gli obiettivi, individuati nel Piano di Azione Ambientale, che perseguono il contenimento del consumo di risorse naturali ed energetiche e l’utilizzo di prodotti ambientalmente compatibili. In questo contesto un nuovo progetto, richiamato anche nel recente protocollo di intesa siglato tra Provincia di Bergamo e Conai, è quello di costituire un tavolo di lavoro sperimentale con gli Enti locali presenti sul territorio provinciale, ai quali si propone di collaborare alla definizione di azioni volte alla riduzione delle quantità di rifiuti prodotti e ad applicare il Green Public Procurement ed, in particolare, a effettuare acquisti verdi.

Provincia di Roma: firmato protocollo d’intesa sulle attività di smaltimento rifiuti

 Incrementare le verifiche sulle attività di smaltimento dei rifiuti in discarica sul territorio provinciale per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. È quanto si propone il protocollo di intesa firmato a Palazzo Valentini dall’assessore alle Politiche del territorio e alla tutela ambientale della Provincia di Roma, Michele Civita, e dal commissario di Arpalazio, Corrado Carruba. Nella provincia di Roma esistono sei discariche, tra cui la più grande d’Europa che quella di Malagrotta. L’intesa, che ha la durata di un anno, prevede che dopo ogni controllo Arpalazio trasmetta alla Provincia una relazione tecnica dettagliata delle attività svolte e un eventuale verbale di accertamento, laddove venga riscontrata una violazione amministrativa a carico dei soggetti controllati.

Piemonte: la regione aiuterà la Campania per lo smaltimento dei rifiuti

 La Regione Piemonte ha dichiarato il 3 luglio al ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, la propria disponibilità ad aiutare la Campania, accogliendo una parte dei rifiuti di Napoli. L’assessore all’Ambiente, Nicola de Ruggiero, si interfaccerà con il sottosegretario Guido Bertolaso per la gestione degli aspetti logistici e tecnici. “Lo consideriamo – ha commentato la presidente Mercedes Bresso – un gesto doveroso dal punto di vista istituzionale e per l’interesse dell’Italia, nonché un segno di solidarietà nei confronti di nostri concittadini che stanno vivendo una drammatica situazione d’emergenza che, con il caldo, non può che peggiorare. L’Amiat di Torino e il Consorzio del Monregalese, come avevano già fatto in passato, hanno riconfermato ancora una volta la loro apertura a ricevere e gestire i rifiuti campani”. “Se i presidenti delle Province coinvolte dimostrassero delle rimostranze ad accettare questa soluzione solidale – ha puntualizzato Bresso – allora suppongo che sarà necessario che il Governo adotti un decreto in tal senso: in quanto presidente di Regione potrei stabilire con decreto uno spostamento tra Province piemontesi, ma non di accettare rifiuti da altre Regioni”.

Emergenza rifiuti: Berlusconi a Napoli

 Ancora qualche settimana e Napoli uscirà dall’emergenza dei rifiuti, almeno nella parte di emergenza assoluta, quella che riguarda la rimozione dei rifiuti dalle strade. Lo ha dichiarato il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa che ha tenuto ieri ad Acerra, all’interno del cantiere per la costruzione del termovalorizzatore. Il Presidente del Consiglio ha poi aggiunto che il termovalorizzatore sarà operativo ad aprile 2009, ma una prima linea entrerà in funzione già a gennaio del prossimo anno. La situazione sullo stato dell’emergenza rifiuti in Campania, prospettata al Presidente del Consiglio dal sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso e dal Generale Franco Giannini, mostra segnali di miglioramento.

Inflazione: aumenta il caro vita!

 Inflazione: pur sottostimato, il tasso a Giugno cresce al 3,8%. Situazione allarmante solo per i settore agroalimentare ed energetico la ricaduta inflattiva è del 6,1%. Sale l’inflazione a giugno, attestandosi al 3,8%, il massimo da luglio 1996, sostiene l’Istat. Seppur, a nostro parere, sottostimato, si tratta di un dato estremamente allarmante. Infatti, solo per il settore energetico, per il 2008, anche alla di quanto incideranno notevolmente gli aumenti di elettricità e gas di luglio e le previsioni di ottobre, oltre alla notizia, passata quasi in sordina, che la Dow Chemical ed altre aziende aumenteranno il prezzo dei propri prodotti (come già avevamo previsto per i prodotti derivanti dal petrolio e cioè vernici, detersivi, plastiche, ecc.), gli aumenti e le previsioni ammonteranno pertanto a 734 € per costi diretti (luce, gas, riscaldamento e carburanti) e 546 € per costi indiretti, per un totale di ben 1280 €. Per non parlare degli aumenti delle spese del settore alimentare, calcolate, ad oggi, per 533 € annui.

Fotovoltaico la nuova sfida per contenere i costi

 Pannelli solari e case bioclimatiche sono le alternative in grado di contenere i consumi di elettricità da fonti fossili e, al tempo stesso, ridurre i costi per famiglie e aziende. Enel scommette sul “boom” di un mercato in forte crescita: quello dell'”energia bianca”, basata in primo luogo sull’utilizzo di impianti fotovoltaici per illuminare uffici pubblici e privati e attività commerciali, per riscaldare ambienti o alimentare imprese interessate alla produzione di energia elettrica per l’autoconsumo e per la vendita. Enel punta a consolidare la leadership conquistata nel settore delle fonti rinnovabili di energia, forte anche delle indicazioni che provengono da un mercato in continua evoluzione. Dalle centrali di tipo sperimentale agli impianti destinato a un utilizzo industriale e poi domestico dell’energia solare il passo è stato breve, e un ulteriore sviluppo alla diffusione dei sistemi fotovoltaici arriverà nei prossimi anni dalla ricerca di materiali semiconduttori alternativi al silicio per realizzare sistemi di generazione distribuita ad alta efficienza e completamente rinnovabili.

Interventi in Umbria e Lazio per l’emergenza rifiuti

 Umbria e Lazio organizzano e pianificano la gestione rifiuti. ”Dopo nove anni, il Lazio e’ finalmente uscito dall’emergenza rifiuti. Tre anni fa ho ereditato un impianto e mezzo, alla fine di questo mandato ne lascero’ 8, piu’ 1 per i fanghi. Nel frattempo faremo anche consistenti investimenti sulla raccolta differenziata”. Lo ha detto il presidente della Regione Piero Marrazzo. ”Napoli – ha detto ancora Marrazzo – ha fallito perche’ non si e’ dotata di un piano delle discariche all’interno del piano complessivo dei rifiuti. Io non ho voluto correre questo rischio. Ad oggi, nel Lazio – ha spiegato – finiscono in discarica circa 2 milioni di tonnellate di rifiuti tal quali l’anno. Il piano in via di adozione prevede che in 3 anni scendano a 400 mila, di un quinto. E’ un obiettivo che raggiungeremo incrementando la differenziata e la termocombustione. Ma in questa fase non si puo’ fare a meno delle discariche”.