Il documento presentato da Consiglio nazionale dei geologi, dell’Unione geotermica e dell’Associazione termotecnica propone alla ribalta una fonte compatibile con l’ambiente in grado di evitare l’immissione in atmosfera di 8-10 milioni di tonnellate di CO2 l’anno entro il 2020. Limitare la dipendenza dalle fonti energetiche importate, ridurre il deficit della bilancia dei pagamenti, diminuire l’impatto sull’ambiente dei gas ad effetto serra. Ecco perché è necessario sviluppare la geotermia in Italia. Si tratta infatti di una delle poche fonti di energia primaria di cui dispone il nostro Paese, una risorsa sostenibile e compatibile con l’ambiente, e conveniente sul piano economico a tutti i livelli di temperatura. Lo sostiene il Manifesto della Geotermia, presentato mercoledì 9 luglio a Roma, su iniziativa del Consiglio nazionale dei geologi, dell’Unione geotermica italiana e dell’Associazione termotecnica italiana. Obiettivo dell’iniziativa, sollecitare le forze politiche a creare nuove basi legislative per lo sviluppo dell’energia prodotta dal calore della Terra. Tra le fonti non convenzionali – spiega il Manifesto – quella geotermica nel 2006 è stata pari allo 0,6% del consumo lordo totale di energia, ed è costituita per oltre quattro quinti dalla produzione di elettricità e per il resto dagli usi diretti del calore naturale (balneologia termale, riscaldamento di ambienti, agricoltura, ed altri).
L’inflazione colpisce soprattutto l’Abruzzo
Istat, a giugno balza al 3,8%. Top dal 1996. L’Aquila tra le prime per aumenti. Balzo dell’inflazione a giugno. L’indice dei prezzi al consumo sale al 3,8%, il livello più