Intesa Sanpaolo, Unicredit, Generali, Allianz e una decina di casse di previdenza private sono pronte a investire un miliardo e mezzo di euro nel maxifondo immobiliare per l’ edilizia sociale lanciato dal Governo. Dalla Cassa depositi e prestiti arriverà 1 miliardo e 140 milioni dal ministero delle Infrastrutture per lo sturt up. Un maxifondo veramente ricco, un contributo sostanzioso alla causa dell’ edilizia sociale che dovrebbe risolvere il disagio abitativo. Housing sociale: un maxifondo ricco.
Lo strumento del fondo dei fondi fu lanciato nel 2008 dal ministro dell’ Economia, Giulio Tremonti e si è rivelato un volano a 360° per sostenere programmi edilizi locali mediante partecipazioni di minoranza (massimo 40%). Per ora, l’ intesa con i principali gruppi nazionali del credito e del mondo assicurativo è informale, non c’ è ancora nero su bianco, non è stato ancora autorizzato il regolamento del maxifondo immobiliare per il social housing sul quale la Cassa depositi e prestiti è impegnata con l’ apposita società di gestione Cdp Investimenti Sgr.
E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 20 ottobre 2008 il decreto-legge n. 158, recante “Misure uregenti per contenere il disagio abitativo di particolari categorie sociali” proposto dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dal Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli. Il provvedimento si propone di ridurre il disagio abitativo e di favorire il passaggio da casa a casa per le categorie sociali individuate dalla legge 8 febbraio 2007, n. 9, (articolo 1, comma 1), in attesa della realizzazione delle misure e degli interventi previsti dal Piano nazionale di edilizia abitativa.
Ieri il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ha firmato il decreto per la definizione di alloggio sociale, ai fini dell’esenzione dall’obbligo di notifica degli aiuti di Stato – art. 5 della legge 8 febbraio 2007, n.9.