Sentenza del TAR del Lazio sul trasferimento delle funzioni catastali ai Comuni : passo fondamentale verso un equo federalismo fiscale

 Commentando la sentenza del TAR del Lazio che, in merito al Dpcm del 14 giugno 2007, ferma il trasferimento delle funzioni catastali ai Comuni, il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici dichiara:« Essa rappresenta un passo molto importante sulla strada di un equo federalismo fiscale. Infatti, trasferendo ai comuni la funzione catastale relativa alla fissazione degli estimi, e quindi lasciando che gli stessi potessero determinare in concreto la base imponibile dell’ICI ( l’unica imposta in cui si sostanziano l’autonomia e la capacita’ impositive comunali ) si correva un rischio molto serio: quello cioe’ che i comuni tendessero a realizzare un federalismo fiscale distorto nel quale il prelievo locale – ICI – potesse crescere a dismisura senza una corrispettiva ed equivalente riduzione della pressione fiscale erariale.

Assoedilizia: “Migliaia di notifiche di accertamento di maggior valore catastale in arrivo. Sotto esame le posizioni relative alle denunce di variazione presentate”

 È in atto una massiccia operazione di “aggiornamento” dei valori catastali,conseguente alle denunce di variazione intervenute, peraltro obbligatorie dopo gli interventi edilizi soggetti a DIA.

L’Agenzia del Territorio sta notificando centinaia di migliaia di accertamenti contenenti nuove rendite catastali in aggiornamento:il cui incremento di valore rispetto al precedente, è mediamente del 20-30 %. A Milano sono decine di migliaia.

Basta realizzare un nuovo servizio igienico, anche minuscolo, o un piccolo ripostiglio o una minima soppalcatura, o una modifica di destinazione, per trovarsi a dover pagare il 30 % in più di tutte le imposte collegate al sistema dei valori catastali: ICI, Irpef, Imposta di registro e ipocatastale, Imposta di successione e sulle donazioni .

Da Assoedilizia un vademecum sulle novità per la casa


Quali novità fiscali si presenteranno nel 2008 per oltre 23 milioni di famiglie italiane nel rapporto con la casa?

1. Nelle compravendite (ivi compreso il caso di acquisto della casa da una società ed anche se il pagamento e’ stato assoggettato ad IVA) si applica la facoltà di rettifica, da parte dell’Ufficio Finanziario, dei valori dichiarati nel rogito se diversi dal valore effettivo, quando non corrispondenti al cosiddetto valore normale (calcolo peraltro di non semplice attuazione).
Si raccomanda assoluta regolarità nelle contabili bancarie.
E’ prevista altresì la responsabilità in solido dell’acquirente con il venditore in regime IVA, per il pagamento della maggior imposta dovuta e della sanzione (dal 100% al 200% dell’imposta non assolta), in caso di accertamento di un prezzo dichiarato diverso da quello effettivo (il caso, per i privati, riguarda soprattutto l’acquisto di immobili di nuova costruzione).

Dal Fisco una mano a pagare il mutuo

Finanziaria 2008 (articolo 1, comma 202). Sale a 4.000 euro il limite degli interessi passivi su cui calcolare la detrazione del 19 per cento.

Irpef più leggera per chi ha contratto mutui per l’acquisto dell’unità immobiliare da destinare ad abitazione principale propria o dei propri familiari. Il limite massimo degli interessi passivi, oneri accessori e quote di rivalutazione, su cui calcolare la detrazione del 19% passa da 3.615,20 a 4.000 euro. La Finanziaria 2008 (legge 244/2007) ha modificato in tali termini l’articolo 15, comma 1, lettera b) del Tuir. Pertanto, il bonus massimo ottenibile in sede di dichiarazione dei redditi dal sostenimento di questi oneri sale a 760 euro (19% di 4.000 euro), contro i 687 circa (19% di 3615,20) “ante Finanziaria 2008”, con un risparmio d’imposta di 73 euro.

Torna la detrazione del 36% per chi compra case ristrutturate

 Finanziaria 2008 (articolo 1, comma 17). L’agevolazione riguarda gli edifici “recuperati” nel triennio 2008 – 2010

La Finanziaria 2008 (articolo 1, comma 17, legge 244/20027) ha reintrodotto la detrazione del 36% per chi acquista case che fanno parte di edifici interamente ristrutturati. L’agevolazione era prevista dall’articolo 9, comma 2, della legge 448/2001 ed è stata prorogata di anno in anno fino al 31 dicembre 2006 per le abitazioni ristrutturate entro il 31 dicembre di ciascun anno e vendute entro il 30 giugno di quello successivo. La disposizione non era stata confermata nella legge finanziaria del 2007, pertanto quella prevista nella nuova norma, benché definita proroga, non è in effetti da considerare tale. Ciò risulta evidente dal dettato della nuova legge che fa decorrere l’agevolazione per gli edifici nei quali gli interventi di ristrutturazione iniziano a partire dal 1° gennaio 2008 e si concludono entro il 31 dicembre 2010. Le abitazioni che ne fanno parte devono invece essere vendute o assegnate entro il 30 giugno 2011. Pertanto, non vi è continuità tra la vecchia normativa e la nuova. Ciò comporta, ad esempio, che gli acquirenti di case facenti parte di fabbricati in cui i lavori di recupero edilizio sono iniziati prima del 1° gennaio 2008, non potranno usufruire del beneficio fiscale.

Letizia Moratti:”Tagli alle tasse e più servizi ai cittadini”

Il Sindaco Moratti: “Nel Bilancio 2008, 69 milioni di euro sono destinati ad abbassare la pressione fiscale e per investimenti in casa, famiglia, salute, ambiente e mobilità”.

“Sessantanove milioni di euro per investimenti sulla sicurezza, per ridurre l’Ici e destinare più risorse per la Casa e la Famiglia, per la Salute, l’Ambiente e la Mobilità. Il Comune di Milano prosegue sulla linea dell’anno scorso per abbassare le tasse e aumentare i servizi per i cittadini, con 94 milioni di euro in più investiti in questo senso tra il 2007 e il 2008”.

Sintesi degli articoli approvati dalla Commissione Bilancio: Riduzione della pressione fiscale

Articolo 2 (Riduzione della pressione fiscale)

Il comma 1, modificato in Commissione, introduce, rispetto alla normativa vigente, un’ulteriore detrazione fruibile in sede di versamento dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) gravante sulla c.d. prima casa; tale detrazione non si applica agli immobili signorili, alle ville e ai castelli.

Fisco locale: ecco dove l’Ici aumenta di più

 Secondo il Sole 24 Ore nel 2007, il gettito medio per abitante dei quattro principali tributi locali (Ici, addizionale Irpef, Tarsu e addizionale sull’energia elettrica) si è attestato a 439 euro, con un aumento dell’8,5% sull’anno prima. La regina dei rincari è l’addizionale all’Irpef, che guadagna il 78% sul 2006.

In vetta alla classifica dei comuni si colloca Siena con con 690 euro per abitante, davanti a Roma (654 Euro) e Bologna (651 Euro). Il fisco locale meno caro d’Italia si trova invece a Crotone, 237 Euro. Pochi i Comuni in controtendenza, che hanno ridotto le richieste rispetto a due anni fa. Tra loro spiccano Milano (-4,2% di richieste rispetto al 2006), che l’addizionale locale all’Irpef non l’ha mai applicata, Cremona e Savona (rispettivamente -4,2 e -3,9% rispetto allo scorso anno), che invece l’hanno mantenuta stabile senza ritocchi negli ultimi anni.

L’inquilino non paga, la questione va “risolta” in fretta

 Cassazione – Sentenza n. 12905/2007
Le condizioni per escludere i canoni non riscossi dalla base imponibile Irpef

Fino alla risoluzione del contratto di locazione, i relativi canoni concorrono a formare la base imponibile Irpef. E’ questo, in sintesi, il principio affermato dalla Suprema corte con la sentenza n. 12905 del 1° giugno 2007. In particolare, con la menzionata pronuncia, i giudici di legittimità hanno ribadito che “Il solo fatto dell’intervenuta risoluzione consensuale del contratto di locazione, unito alla circostanza del mancato pagamento dei canoni relativi a mensilità anteriori alla risoluzione, non è idoneo, di per sé ad escludere che tali canoni concorrano a formare la base imponibile Irpef, (…) salvo che, e non è il caso di specie, non risulti l’inequivoca volontà delle parti di attribuire alla risoluzione stessa efficacia retroattiva”.