Il recente Global City Report 2009, presentato alla stampa lo scorso mese di ottobre, ha messo in luce che la città di Milano è diciassettesima (su venti oggetto del confronto internazionale) per il rapporto fra piste ciclabili e abitanti, mentre la capitale italiana, in questa speciale classifica, è diciottesima (Roma, a differenza di Milano, tuttavia, guadagna in dodici mesi una posizione, invece il capoluogo lombardo rimane allo stesso posto dopo un anno), a conferma che le grandi città nostrane, sul punto, possono e dovrebbero fare di più.
Analizzando nel dettaglio il capoluogo lombardo bisogna innanzitutto considerare che la recentissima presentazione del nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT che andrà a sostituire il vecchio Piano Regolatore Generale) ha deluso le aspettative dei numerosi amanti delle due ruote i quali avrebbero auspicato una politica più incisiva sul punto.
Molto critico al riguardo il Presidente di Ciclobby Eugenio Galli, il quale, tra l’ altro, si è pubblicamente lamentato per il fatto che il Comune abbia messo in un cassetto, ancora una volta, il Piano della Mobilità Ciclistica che aveva contribuito a elaborare alcuni mesi fa.