Dal 1° Rapporto Immobiliare Nomisma 2009. Il finanziamento immobiliare: il mercato dei mutui

 Secondo gli intermediari intervistati per il primo semestre dell’ anno in corso l’ inasprimento delle condizioni di offerta dei finanziamenti alle imprese si attenua a fronte di una domanda che continuerà ad essere debole.

I tassi di interesse si riducono
A proposito dei tassi di interesse, la diminuzione del tasso annuale di crescita dei mutui per l’ acquisto di abitazioni è conseguente all’ impatto frenante dei rialzi apportati dalla BCE ai tassi di riferimento a partire dal dicembre 2005.

Nel corso del 2008 è proseguito l’ andamento crescente dei tassi, anche se ad un ritmo inferiore rispetto al 2006 e al 2007, con aumenti di 31 punti base fra dicembre 2007 e settembre – ottobre 2008, per poi diminuire di 10 punti base nel quarto trimestre. La discesa dei tassi è proseguita anche nel primo trimestre del 2009 portando il livello del tasso medio in Europa a 4,39, 90 punti base in meno in 12 mesi.

In Italia, il tasso d’ interesse praticato sulle nuove erogazioni di mutui a tasso variabile si è ridotto dal 5,7 % in agosto 2008 al 3,7% nel mese di marzo del 2009. Il tasso fisso è sceso di circa un punto fino a raggiungere il 5% nel marzo del 2009.

Mutui a tasso fisso
La riduzione del costo dei mutui a tasso fisso ha fatto sì che si allineassero i tassi medi italiani con quelli dell’ area dell’euro. Questo per l’ aumento dei margini applicati dalle banche in alcuni paesi dell’ area. In Italia, lo spread tra il tasso fisso a 10 anni e il tasso di riferimento per questi contratti (IRS a 10 anni) è rimasto pressoché invariato in media d’ anno (1,3%); l’ andamento è stato simile per le banche grandi e piccole, appartenenti o meno a gruppi bancari.

Il mercato delle locazioni secondo Tecnocasa

 Nel secondo semestre del 2008 il mercato delle locazioni segnala, a livello nazionale, una contrazione dei canoni di -1.3% sui bilocali e di -0.7% sui trilocali. Nelle grandi città la flessione è stata più marcata con -1.9% per i bilocali e di -2.1% per i trilocali. In tutte le realtà metropolitane si sono registrate contrazioni dei valori, ad eccezione di Bari dove, solo sui bilocali si è registrato un aumento dello 0.7%.

Bologna è stata la città dove i canoni di locazione sono scesi maggiormente con -4.2% per i bilocali e -3.7% per i trilocali. I canoni medi di locazione più elevati si riconfermano quelli di Roma, dove per un bilocale si spendono in media 850 euro al mese e per un trilocale 1050 euro al mese, a seguire Milano rispettivamente con 750 euro e 1000 euro al mese.

Nella seconda parte dell’ anno si è confermato l’ aumento della domanda di appartamenti in affitto determinato dalla maggiore difficoltà di accesso al mercato del credito e di conseguenza al mercato dell’ acquisto della casa. Ad alimentare questa fetta di mercato sono stati soprattutto i single, le giovani coppie e gli stranieri.

Allo stesso tempo però si è registrata una maggiore propensione all’ acquisto da parte di coloro che pur avendo la possibilità di comprare erano in una situazione di attesa intimoriti dal rialzo dei tassi d’ interesse; la discesa di questi ultimi, insieme al ribasso dei prezzi degli immobili ha fatto propendere per l’ acquisto. Resta poi sempre importante la fetta di mercato rappresentata dagli studenti universitari.

Con questo scenario si conferma, come ormai avviene da alcuni semestri, la contrazione dei canoni di locazione. Infatti l’ offerta presente sul mercato, aumentata negli ultimi anni a seguito della corsa al mattone per investimento, ha assorbito la maggiore domanda senza creare tensione sui valori.

L’ interesse dei proprietari degli immobili a garantirsi una certa continuità nel rapporto di locazione ha comportato una revisione verso il basso dei canoni praticati agli inquilini. Questi ultimi infatti tendono a ridurre il budget da destinare all’ affitto e i proprietari agiscono di conseguenza soprattutto per non essere costretti a riaffittare l’ abitazione con conseguenti oneri gestionali e per non incorrere nel rischio di avere un immobile sfitto con inevitabili costi di mantenimento.

Continua a registrarsi una maggiore attenzione, da parte dei potenziali locatari, alla qualità dell’ immobile che, in questo caso, è legata non solo allo stato dell’ appartamento ma anche ad altre variabili tra cui la qualità dell’ arredamento (se già arredato), la luminosità, la tranquillità e la presenza di servizi in zona. Si apprezzano gli immobili con riscaldamento autonomo, quelli che abbiano almeno la cucina arredata e la presenza di collegamenti internet ad alta velocità (soprattutto per gli studenti).

Usa: in ripresa il mercato immobiliare. Le case spingono i mercati azionari

 Negli Stati Uniti riprende l’ attività immobiliare: l’ aumento della costruzione di nuove case (il 22% in febbraio) e il recupero dell’ esistente hanno incoraggiato i mercati azionari. Altri dati allontanano paure di deflazione, evidenziando i prezzi alla produzione lievitati dello 0,1% nel mese scorso. E quindi vari i segnali di schiarita all’ orizzonte della recessione, che mostrano agli investitori indicazioni di maggiore stabilità e di una situazione che non sta più peggiorando.

Mutui casa: tassi invariati al 2%

 Al contrario della Banca d’ Inghilterra che ha portato il tasso di riferimento dall’ 1,50, all’ 1%, la Bce ha lasciato invariato al 2% il costo del denaro della zona euro. Analogamente, ha lasciato fermi all’ 1% e al 3% anche il tasso sui depositi e quello marginale. La decisione, ampiamente attesa dal mercato, è stata presa dal Consiglio direttivo dell’ istituto centrale a Francoforte. Dal canto suo, il Presidente dell’ istituto non ha escluso che possano esserci riduzioni a marzo, ma non bisogna aspettarsi che i tassi d’ interesse arrivino a un livello prossimo allo zero.

Ossigeno per l’ economia familiare: calo dei prezzi e tassi più bassi

 Un periodo che lascia spazio all’ ottimismo, questo che stiamo vivendo. Tiene il potere d’ acquisto e i tassi più leggeri alleggeriscono le rate dei mutui. La frenata dei prezzi, un vero e proprio calo per moltissime voci, apre per le famiglie italiane una piccola parentesi rosa, un po’ di ossigeno e nuove speranze dopo la corsa del 2007 – 2008. La parallela fase di discesa dei tassi di interesse e quindi delle rate dei mutui, almeno in una certa misura, contribuisce molto a ben sperare per un futuro migliore, soprattutto del mercato immobiliare.

Mercato degli uffici in calo del 12%

 La crisi congiunturale si fa sentire anche sul mercato immobiliare degli uffici. In calo anche gli investimenti nel settore, che risentono della stretta creditizia della ridotta operatività dei fondi stranieri. Nel 2007 il fatturato del mercato immobiliare italiano si stima attorno ai 138,27 miliardi di euro, ammontare leggermente inferiore a quello stimato per il 2006 a seguito della contrazione delle compravendite, fenomeno apparso nell’ultima parte dello scorso anno. La componente degli uffici rappresenta il 2,4% delle transazioni effettuate sul mercato e una quota analoga del valore del mercato nel suo insieme, stesso peso misurato nel 2006. Il mercato immobiliare italiano è infatti dominato dalla componente residenziale, capace di muovere, nel 2007, un giro d’affari superiore ai 123 miliardi di euro, pari all’89,1% dei capitali circolanti sul mercato. Il discorso cambia se si prende in considerazione la componente degli investitori istituzionali del mercato, dove, al contrario, il segmento direzionale continua a rappresentare la destinazione prevalente degli investimenti effettuati nel nostro Paese.