È arrivato il via libera definitivo della Camera al disegno di legge, già approvato dal Senato, poi modificato dalla Camera e quindi nuovamente modificato dal Senato, recante disposizioni per l’ adempimento di obblighi derivanti dall’ appartenenza dell’ Italia alla Comunità europea in riferimento all’ abrogazione dell’ accertamento fiscale in base al valore normale sulle cessioni degli immobili ovvero sulle transazioni a titolo oneroso.
Tale diabolica novella fiscale è stata oggetto di giuste precisazioni dalla Legge comunitaria 2008, in base alla quale viene confermata l’ eliminazione delle disposizioni in materia di accertamento sulle compravendite immobiliari in base al valore normale dei fabbricati ceduti, sia ai fini IVA che delle imposte sul reddito, che era stato introdotto dall’ art.35, commi 2 – 3, del D.L. 223 / 2008, convertito, con modifiche, dalla legge 248 / 2006 (Decreto Visco – Bersani).
Restiamo tutti in attesa della pubblicazione in Gazzetta per l’ entrata in vigore del nuovo provvedimento. Ci preme però ricordare che tale risultato è stato raggiunto anche grazie alla formale denuncia presentata dall’ ANCE alla Commissione europea, in cui è stato evidenziato che le norme sul valore normale violano la Direttiva 28 novembre 2006 n.2006 / 112 / CE – Direttiva del Consiglio relativa al sistema comune d’ imposta sul valore aggiunto, in base alla quale la base imponibile costituita dal corrispettivo pattuito, coincidente con quello esposto in fattura e non da un valore prestabilito statisticamente, come le quotazioni O.M.I.
A tale segnalazione di illegalità con effetti di denuncia dell’ ANCE è seguita una procedura di infrazione comunitaria nei confronti dell’ Italia che ha necessariamente dovuto riallineare la propria normativa con le disposizioni europee.
Infatti la diavoleria fiscale era stata introdotta dall’ art.35, commi 2 – 4 e 23 bis, del Decreto – legge n. 223 / 2006 (decreto Visco – Bersani, convertito con modificazioni nella legge n. 248/2006) che aveva previsto la possibilità di procedere alla rettifica delle dichiarazioni IVA e delle imposte sul reddito, nell’ ipotesi in cui sia accertato che il valore di trasferimento di beni immobili si discosti da un certo valore normale degli stessi; nel caso, poi, di trasferimento immobiliare finanziato con mutuo ipotecario o finanziamento bancario, il valore normale non può essere inferiore all’ ammontare del mutuo o del finanziamento erogato.
Il calo del mercato immbiliare romano è stato da subito gia evidente nella prima parte del 2008. Sicuramente causato da un peggioramento delle tensioni finanziarie internazionali. Il deciso allungamento dei tempi di vendita e l’ampliamento degli sconti erano stati, infatti, i primi segnali che testimoniavano l’esaurirsi di un ciclo espansivo insolitamente lungo. A fotografare l’andamento del mercato immobiliare e’ Nomisma, nel suo 3/o Rapporto. Dall’analisi delle dinamiche semestrali emerge un quadro di assoluta fragilita’, in cui la modesta riduzione delle quotazioni di mercato (7.164 euro al metro quadrato per le abitazioni di pregio, 5.877 euro al metro quadrato in centro storico e 2.460 euro al metro quadrato in periferia) non e’ stata in grado di arginare la vistosa contrazione dei contratti stipulati. Il progressivo attenuarsi della rigidita’ dell’offerta induce a ritenere avviata una fase recessiva che potra’ consentire la ridefinizione, seppur non nell’immediato, di un nuovo equilibrio tra domanda e offerta su livelli di prezzo piu’ contenuti. Si tratta di una tendenza comune a tutti i segmenti in cui si articola il mercato immobiliare, anche se le evidenze piu’ eclatanti giungono in questa fase dal settore residenziale che, come spesso accade, anticipa e condiziona le dinamiche dell’intero comparto e soprattutto che aveva vissuto piu’ fortemente la fase espansiva del mercato.
Per il quinto anno consecutivo, Nomisma ha realizzato per conto di Assoimmobiliare e ANCI (Associazione Nazionale Comuni italiani) la rassegna dei principali progetti di sviluppo immobiliare presenti sul territorio nazionale. Il lavoro, presentato a Roma nel corso dell’ultima edizione di EPIC lo scorso 26 settembre, raccoglie 383 progetti che stanno ridisegnando e riconnotando le nostre città. I dati e le informazioni collezionate da Nomisma sono stati ordinati sulla base di un impianto metodologico che distingue tra progetti innovativi e programmi complessi di trasformazione urbana, promossi da promotori e finanziatori sia pubblici che privati. Osservando la distribuzione territoriale degli investimenti immobiliari, Milano si conferma anche nel 2007 il mercato preferito dagli investitori, grazie alla maggiore disponibilità di prodotto. Da segnalare inoltre l’incremento delle transazioni per investimenti immobiliari al di fuori dei due mercati consolidati di Milano e Roma anche se, il mercato delle cosiddette secondary location, soffre di una scarsità di offerta di qualità.