Le preferenze degli utenti vanno al variabile anche se le banche consigliano il fisso

Con il 2011 tornano i mutui a tasso fisso. A gennaio, infatti, sette mutui su 10 sono stati stipulati con la modalità della rata bloccata per tutto il periodo di ammortamento. Questo ritorno del tasso fisso potrebbe dipendere dalle prospettive di un aumento dei tassi di interesse.

La Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariato all’1% il tasso di riferimento europeo, ma il governatore Jean-Claude Trichet ha lasciato intendere che, se l’inflazione continuasse a salire, interverrebbe alzando il costo del denaro. Al ritorno del tasso fisso contribuisce (oltre alla paura di un rialzo dei tassi) anche l’offerta degli istituti di credito che in questo momento è distante dalla domanda.

Secondo MutuiOnline.it a gennaio emerge che il 62,1% delle richieste è a tasso variabile (40,4% a tasso variabile puro, 21,7% con cap) e il 35,3% a tasso fisso. Quindi la domanda è ancora prevalentemente a tasso variabile. Tuttavia, come abbiamo visto, le erogazioni sono per lo più a tasso fisso. È quindi evidente che c’è uno spostamento della domanda da parte dell’offerta.

In pratica, i dati indicano che in questa fase gli istituti di credito preferiscono erogare prestiti ipotecari a tasso fisso. Forse, anche per evitare il pericolo di clienti che, dopo aver scelto il tasso variabile, decidano dopo poco tempo di cambiare, mediante le opportunità garantite dalla surroga, appena da Francoforte comincino a rialzare i tassi.

Fonte: ilsole24ore

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