Il Piano Casa quasi in dirittura d’ arrivo per risolvere il problema del disagio abitativo. Gli stanziamenti, grazie alla movimentazione dei capitali, potrebbero raggiungere 7 miliardi di euro, da investire nella costruzione o nel recupero di 100 mila alloggi nei prossimi cinque anni, da destinare a nuclei familiari e giovani coppie a basso reddito, anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate, studenti fuori sede, sfrattati, immigrati regolari a basso reddito residenti in Italia da almeno 10 anni o almeno 5 nella medesima regione.

Il fondo avrà una durata di 30 anni, con un rendimento del 2%. Gli investitori non possono recedere dall’ investimento, tranne in alcuni casi citati dal regolamento: liquidazione anticipata e rimborso parziale per disinvestimenti. Il testo approvato prevede anche la possibilità di trasferire delle quote tra investitori qualificati.

I progetti finanziabili saranno valutati in base al grado di fattibilità, dimensione e stato di avanzamento. Preferiti gli interventi che non implicano il consumo di suolo, come ristrutturazioni e recupero delle aree destinate alla riqualificazione urbana, e i progetti che coinvolgono coordinamenti di più Comuni e danno priorità agli edifici di classe energetica B.

Nel testo ci sono anche raccomandazioni per evitare lo squilibrio territoriale. Però la Sgr ha la piena autonomia nella gestione del fondo nazionale come strumento di mercato.

Un po’ lungo l’ iter dell’ edilizia sociale, Il Piano Casa per il social housing è stato previsto dal DL 112 / 2008, convertito dalla Legge 133 / 2008 per l’ incremento dell’ offerta di abitazioni di edilizia residenziale pubblica. Dopo il confronto in Conferenza Stato Regioni e Unificata e il parere favorevole del Cipe con la delibera dell’ 8 maggio 2009, il Presidente del Consiglio ha emanato un dpcm per l’ assegnazione di 200 milioni di euro, cui ha fatto seguito il DM 40111 / 2009 per la ripartizione dei fondi tra le Regioni. E si arriva agli investimenti movimentati dai fondi immobiliari locali e nazionali, il cui funzionamento è disciplinato dal regolamento predisposto dal gruppo di lavoro istituito dal Ministero delle Infrastrutture.

A conclusione dell’ iter un bando di gara per la selezione del gestore del fondo, che secondo il Ministero potrebbe essere pubblicato entro un mese. Ai fondi immobiliari, in cui il Governo investirà 150 milioni di euro, si aggiungeranno ulteriori 377 milioni ripartiti per regioni, per i quali saranno stipulati appositi accordi di programma.

Commenti (2)

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