Gli obiettivi di Enel e l’importanza della ricerca nel settore sono gli argomenti al centro dell’intervista di “Quotidiano Energia” a Francesco Starace, Direttore della Divisione Mercato, al suo ritorno da Valencia. Enel.si, infatti, ha partecipato con la propria offerta sulle rinnovabili alla 23^ Mostra e Conferenza Europea dell’Energia Solare. A maggio Enel ha siglato un importante accordo con Sharp, che ha anche fornito l’occasione di annunciare una serie di obiettivi per quest’anno, quali l’installazione di almeno 50 MW che dovrebbero diventare 65 nel 2009 e 210 nel 2012: “Stiamo procedendo per il pieno raggiungimento degli obiettivi 2008 e abbiamo iniziato un processo di revisione che vedrà crescere le nostre ambizioni già a partire dal 2009”, spiega Francesco Starace, Direttore della Divisione Mercato. “Dal punto di vista del mercato italiano – aggiunge – la situazione ci vede molto soddisfatti sia per la parte Grandi Impianti, il cui pieno decollo si avrà prossimamente, sia per gli impianti di piccole dimensioni, che rappresenta il nostro segmento più affermato”. Un successo comprovato anche dalla partecipazione a Valencia, accolta da un grande interesse degli operatori che, visitando lo stand Enel.si, sono rimasti sorpresi dal modello di business creato in Italia: “Grazie alla nostra organizzazione tecnico-commerciale e attraverso la rete in franchising di installatori qualificati distribuiti sul territorio nazionale, abbiamo costruito una struttura caratterizzata da una forte pervasività del territorio, unica nel suo genere, che molti stanno cercando di replicare”.
Federconsumatori: bisogna abbassare il tasso di sconto per risollevare le famiglie
I dati che oggi l’Istat diffonde confermano quello che sosteniamo da tempo: una situazione assai grave e preoccupante. Infatti, la violenta caduta dei consumi delle famiglie, per via di un
Che la crisi del Paese sia vera è un fatto indiscutibile, ed a soffrirne di più sono le famiglie italiane con redditi da lavoro e da pensione.
Più controlli sulla qualità e la sicurezza del gas naturale fornito ai consumatori. L’Autorità per l’energia ha deciso di incrementare del 20% il numero delle verifiche rispetto agli anni precedenti, per il periodo 1° ottobre 2008-30 settembre 2009. I controlli a campione scatteranno dal 1° ottobre e saranno effettuati con la collaborazione della “Stazione Sperimentale per i Combustibili” e il Comando Unità Speciali della Guardia di Finanza (“Nucleo Speciale Tutela Mercati”). La campagna di verifiche coprirà tutto il territorio nazionale e prevede 60 prelievi, senza preavviso, presso le società di distribuzione. L’obiettivo è di verificare il rispetto di parametri particolarmente significativi ai fini della sicurezza e della corretta contabilizzazione del gas consumato, quali il grado di odorizzazione del gas, il potere calorifico e la pressione di fornitura. Di fatto, l’odorizzazione del gas è rilevante per il consumatore ai fini della sicurezza, per la tempestiva individuazione di eventuali dispersioni; la mancata o insufficiente odorizzazione comporta responsabilità penali per i distributori, ai sensi della legge n. 1083/71. Ai fini della sicurezza è importante anche la verifica della pressione di fornitura che viene compromessa se l’utilizzo del gas avviene al di sotto di determinati valori di pressione. Le verifiche sul potere calorifico riguardano l’energia totale fornita e consentono di stabilire se il gas erogato è idoneo a essere utilizzato nelle apparecchiature del cliente finale.
I 50 ricorrenti hanno vinto anche in appello contro l’Agenzia delle Entrate, in caso di eventuale ricorso in Cassazione da parte dell’Agenzia, la Provincia deve resistere in giudizio. Ennesima puntata dell’infinta storia dei ricorsi contro gli avvisi di liquidazione dell’Agenzia delle Entrate relativi alla richiesta di imposte suppletive sui mutui provinciali: dopo la vittoria in primo grado i ricorrenti hanno vinto anche l’appello. E ora cosa succede? E soprattutto: chi rimborserà i costi sostenuti sino ad ora dagli stessi per la propria difesa legale? Come si ricorderà la vicenda aveva preso avvio nel 2005 con l’invio da parte dell’Agenzia delle Entrate di circa 150 avvisi di liquidazione di imposta suppletiva a cittadini che avevano ottenuto un mutuo provinciale agevolato a tasso zero dal 2002 al 2004. In breve, la Provincia sosteneva e sostiene che in caso di stipula di un tale mutuo vada pagata un’imposta fissa (pari a circa 129,11 euro), mentre l’Agenzia delle Entrate è di parere opposto e chiede il pagamento di un’imposta proporzionale (2% + 3%) del valore del mutuo. Gli arretrati richiesti dall’Agenzia arrivano in taluni casi anche a cifre ragguardevoli, nell’ordine dei 4.500-5.000 euro.