L’ANAMMI, basandosi sulla sua attivita’ interna e sulle segnalazioni dei suoi 13mila associati, ha stilato l’elenco delle motivazioni che, piu’ di frequente, provocano dispute tra gli abitanti dello stesso immobile. Dall’odore di cucina all’automobile posteggiata nel punto sbagliato, dal bambino che gioca in cortile al cane che abbaia: in un condominio i motivi per litigare non mancano mai. E’ quanto dimostra l’ANAMMI, che ha disegnato una “classifica” delle liti condominiali in base alla sua attivia’ interna e alle segnalazioni deGLi associati (circa 13mila in tutta Italia). Le cosiddette “immissioni”, ovvero rumori e odori provenienti da altri appartamenti. Il classico ticchettio di scarpe femminili a tutte le ore, l’odore di cipolla reiterato, lo spostamento di mobili a tarda ora sono casi tipici di questo genere di motivazione. La cucina etnica ed i suoi aromi forti sono spesso al centro di dispute di condominio. L’apposizione in aree comuni, vale a dire la collocazione in ambito condominiale di oggetti e mezzi di un singolo condomino. Qualche esemplificazione: la fioriera attaccata al muro, l’automobile parcheggiata in uno spazio non autorizzato nel garage condominiale. I rumori in cortile, in particolare il gioco dei bambini. In un’epoca di demografia a quota zero, le voci infantili sono, purtroppo, sempre meno tollerate. L’innaffiatura di piante e balcone, nel caso in cui il flusso idrico investa pesantemente gli spazi sottostanti, appartenenti ad altri condomini. Il rapporto con gli animali domestici, soprattutto quando si trovano in ascensore o nel giardino condominiale.
Parma: seminario per “costruire, abitare con qualita’”
Il Centro per l’Adattamento per l’Ambiente Domestico, che opera a livello provinciale, ha organizzato, in collaborazione con gli Ordini e i Collegi professionali, un terzo momento di riflessione sul tema

Riportiamo di seguito l’intervista al Presidente del Gruppo Toscano pubblicata dall’AGI ieri sera.
Le agevolazioni del 2007 per la “rottamazione dei frigoriferi” valgono anche per il 2008 e proseguiranno fino al 2010. Lo ha stabilito la legge finanziaria 2008 che all’articolo 1, comma 20, ha esteso quanto già previsto dalla legge 296/06 (legge finanziaria 2007) in favore del risparmio energetico.