Il complesso, valorizzato, diventerebbe un prestigioso centro congressi. L’assessore Verga: “Finalmente portato all’unità un patrimonio altrimenti frammentato. Un fiore all’occhiello in chiave Expo”. Ora la decisione passa al Consiglio Comunale E’ stata deliberata nella Giunta del 30 dicembre 2008 la costituzione del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza.
In seguito all’accordo strategico per il restauro della Villa Reale e la valorizzazione del Parco di Monza, siglato lo scorso 30 luglio a Roma da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia, Comune di Monza e Comune di Milano, oggi è stato approvato lo statuto dell’ente di natura consortile non imprenditoriale di diritto pubblico al quale è affidato il compito di elaborare il piano strategico di sviluppo culturale e di valorizzazione delle aree.
“La creazione del Consorzio”, ha spiegato l’assessore alla Casa Gianni Verga, “permette di riportare finalmente all’unità un patrimonio altrimenti frammentato tra i proprietari e quindi di difficile recupero e di ancora più complicata gestione. In questo modo, tutti gli enti firmatari vengono coinvolti nell’avventura di Expo 2015 poiché la Villa Reale di Monza e il Parco ospiteranno incontri internazionali ed eventi legati all’esposizione universale”.
Edilizia pubblica
Un ricordo dei senza tetto a Milano
Dichiarazioni del presidente Achille Colombo Clerici al Corriere della Sera. “Correva l’anno 1949. Milano aveva allora, grosso modo, la popolazione odierna, ma era appena uscita da una guerra che l’aveva dilaniata con i bombardamenti che avevano distrutto più di tremila edifici. A quell’epoca disponeva di un edificato residenziale appena superiore alla metà dell’attuale, e stava fronteggiando una immigrazione che l’avrebbe portata, nel giro di trent’anni ad aumentare la propria popolazione di oltre 500 mila unità. Quel primo di gennaio del’49 il Cardinale Idelfonso Schuster aveva davanti agli occhi l’immagine di tre morti per assideramento, il giorno di Natale; ne avevano parlato a lungo tutti i giornali. L’uno senza fissa dimora – scriveva nella sua omelia di Capodanno – l’altro trovato morto per assideramento nel suo abbaino, il terzo in un angolo di un edificio sinistrato. Sono le conseguenze tragiche e dolorose della mancanza di abitazioni in città e fuori. Non ci sono case! E’ impossibile fabbricarne per la situazione finanziaria, per il costo del materiale, per il costo della manodopera. Il Presule osò allora muovere un appello alle forze sociali ed economiche della Diocesi per il varo di un progetto straordinario, volto alla realizzazione di case per quanti ne fossero privi. La città accolse con slancio l’invito. Si costituì l’opera Domus Ambrosiana, (presieduta dapprima dall’Ing. Franco Ratti, nipote di Papa Pio XI, ed in seguito dal Senatore Luigi Davide Grassi, allora presidente di Assoedilizia), che nel giro di pochi anni realizzò in periferia tre moderni quartieri costituiti da tredici fabbricati dove trovarono dignitosa sistemazione 239 nuclei familiari ad affitti addirittura inferiori a quelli praticati dall’Istituto case popolari.
Mercato immobiliare, affitti, inquinamento e graffiti: Analisi di Assoedilizia
Milano, — Anche a Milano e in Lombardia il 2008 è stato l’anno nel quale la crisi finanziaria si è riflessa sul mercato immobiliare. Nell’area milanese la flessione dei prezzi delle case – la prima dal 1997 – è stata mediamente del 6% (un po’ meno sensibile in regione) rispetto al 2007, le vendite sono scese del 20% e i tempi di vendita sono passati da 2-3 mesi a 6 mesi.
Le previsioni 2009 vedono elementi contrastanti: da un lato il calo dell’inflazione e del costo del denaro e quindi dei tassi dei mutui, dall’altro la riduzione della crescita economica, e la contrazione dei consumi come conseguenza della riduzione della capacita’ complessiva di spesa della popolazione, la minore mobilità di lavoro e abitativa e l’incertezza . Ciò potrebbe tradursi, nel campo immobiliare, in una ulteriore flessione dei prezzi del 6-10% e in un calo delle compravendite del 10%. Non ci sarà comunque il crack immobiliare verificatosi, ad esempio, in Usa, Gran Bretagna, Spagna: “Il mercato immobiliare italiano – afferma il presidente di Assoedilizia avv. Achille Colombo Clerici – ha un andamento poco dinamico (scarsa mobilità abitativa e ridotto ricorso al sistema dell’investimento a reddito per gli usi diversi dall’abitazione); le famiglie italiane che hanno comprato casa non si sono lanciate nella irresponsabile corsa alla speculazione arrivando, come negli Usa, a cambiar casa per fare un affare ed a finanziare anche le spese familiari con i finanziamenti dei mutui. Inoltre il patrimonio immobiliare italiano è stabilmente nelle mani di oltre 20 milioni di famiglie sensibilmente meno indebitate di quelle statunitensi ed europee; il flottante annuo è pari a meno del 2 % del valore di capitalizzazione degli immobili e quest’ultimo rappresenta oltre dieci volte la capitalizzazione della Borsa”.
L’edilizia sociale a Milano 100 anni di storia
ALER Milano è tra le più grandi immobiliari d’Europa e, in 100 anni di storia, ha fornito uno straordinario contributo allo sviluppo di Milano e della sua provincia. L’azienda ha sempre manifestato l’obiettivo di rispondere a domande diverse di abitazione, servizi, socialità, integrazione e sicurezza e di favorire un’adeguata qualità residenziale. In un secolo di operatività, l’Azienda è cresciuta di pari passo con la città e la sua provincia. 66.229 gli alloggi di proprietà, di cui 41.550 solo a Milano, 136.268 i cittadini residenti. L’edilizia di ALER Milano, in termini di qualità del tessuto e di soluzioni costruttive, è sempre stata all’avanguardia a livello europeo per lo spirito imprenditoriale e per il contributo di importanti progettisti di livello internazionale. ALER Milano non ha mai dimenticato la sua mission di soggetto pubblico. Vero conoscitore della città e dei suoi abitanti, si è dimostrata interprete competente delle trasformazioni sociali ed economiche del territorio sempre prestando attenzione alla persona, al decoro e all’ambiente. Oggi, ALER Milano è un’azienda al passo con la storia del Paese, da sempre capace di proporre soluzioni edilizie e costruttive di qualità. ALER Milano crede che lo sviluppo e le riqualificazioni debbano essere legati all’identità del territorio, affiancando, ai grattacieli, i propri quartieri, simbolo della tradizione della città. Il suo centenario è anche il centenario della città. Ecco come alcune personalità del mondo della cultura e della ricerca hanno voluto ricordarlo.
Assoedilizia: microprogetti di arredo urbano. Dichiarazioni al Sole 24 Ore
I comuni rischiano di essere invasi da microprogetti riguardanti piazze, vie, marciapiedi, spazi a verde; che dovranno affrettarsi a stoppare ( provando che sono contro l’interesse pubblico). Altrimenti le nostre citta’ ed i nostri paesi si riempiranno di pedane,piattaforme, gazebi,pensiline, corrimani, “panettoni”e blocchi dissuasori, asfaltature di verde pubblico e di aiuole,steli ed “opere d’arte”, camminamenti, sovrappassi, cavalcavia e quant’altro. Riflessini di Assoedilizia per un ripensamento sulla norma relativa ai microprogetti di interesse locale contenuta nel Decreto Legge anticrisi, attualmente in sede di conversione. Perplessita’ sull’introduzione del principio del silenzio-assenso. Più difficoltosa la tutela dell’interesse pubblico in tema di ambiente,di decoro urbano, di fruibilita’ del suolo pubblico; nonche’ degli interessi legittimi dei residenti controinteressati. Passo indietro sul piano del federalismo: minore efficacia nella tutela dei beni non soggetti a vincoli di istituzioni gerarchiche superiori ( ad esempio dello Stato ).
Assegnazione di case popolari con obbligo di registrazione
La tematica affrontata dalla risoluzione n.480/E riguarda il trattamento fiscale applicabile, ai fini dell’imposta di registro, agli atti di concessione di alloggi popolari posti in essere da un ente pubblico economico, dotato di personalità giuridica e autonomia imprenditoriale, gestionale, patrimoniale e contabile, con la finalità di rispondere alla domanda abitativa di soggetti in condizioni economiche disagiate. La fattispecie trae spunto da un intervento normativo volto a modificare una legge regionale e, segnatamente, nel prevedere che ove ricorrano le espressioni “contratto”, “canone di locazione” e “locazione” le stesse debbano essere sostituite con “atto di concessione amministrativa” “canone d’uso” e “concessione” (legge regionale della Sardegna 7/2003). L’ente in questione, in quanto ente pubblico economico e successore degli Iacp in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, rientra tra gli enti pubblici aventi per oggetto esclusivo o principale attività di carattere commerciale. Pertanto, ai fini Iva, l’attività svolta dall’ente pubblico economico è riconducibile all’articolo 4, secondo comma, n. 2), del Dpr 633/1972, in base al quale si considerano in ogni caso effettuate da “enti pubblici e privati, compresi i consorzi, le associazioni o altre organizzazioni senza personalità giuridica e le società semplici, che abbiano per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali o agricole”. Per quanto concerne l’esistenza del requisito oggettivo ai fini Iva, ai sensi dell’articolo 3 del Dpr 633/972, “costituiscono inoltre prestazioni di servizi, se effettuate verso corrispettivo: le concessioni di beni in locazione, affitto, noleggio e simili”.
Bologna: cantieri edili, un progetto di legge per la sicurezza
Maggiori tutele per i lavoratori dell’edilizia, cantieri più sicuri, semplificazione di procedure e adempimenti ma anche incentivi economici ed agevolazioni bancarie per le stazioni appaltanti e le imprese virtuose che investono in elevati standard di sicurezza. Sono queste le linee principali della proposta di legge “Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile” varata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla programmazione territoriale Luigi Gilli. Il provvedimento – maturato con la condivisione delle forze e sociali e che ha già avuto il via libera della Conferenza regionale delle autonomie locali – nelle prossime settimane sarà esaminato dall’Assemblea legislativa. “La proposta di legge – spiega l’assessore Luigi Gilli – tiene conto dei fenomeni che si manifestano nell’ambito di una filiera produttiva che presenta caratteristiche particolari e specifiche, soprattutto di natura organizzativa. Infatti occorre ricordare la peculiare struttura del mercato del settore dell’edilizia caratterizzato da numerose piccole e micro-imprese”. Novità anche per i Comuni. Infatti per i lavori di manutenzione e le nuove realizzazioni di privati, la Regione stabilirà indirizzi rivolti ai regolamenti urbanistici ed edilizi dei Comuni per una maggior sicurezza nell’esecuzione degli interventi, in particolare qualora la manutenzione comporti lavorazioni particolarmente pericolose.
Torino: palazzina abusiva a villa salus. Era stata costruita dopo averla dichiarata gia esistente
E’ in corso di demolizione, su ordine del Tribunale di Torino, una palazzina destinata ad accogliere due appartamenti. L’edificio era stato recentemente costruito abusivamente all’interno della proprietà in passato denominata “Villa Salus” (sopra corso Moncalieri) sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale. Dell’immobile verrà conservata solo una parte del piano terreno, ridimensionato ad una struttura tipo “pompeiana” inutilizzabile ai fini abitativi. L’abusivismo edilizio era stato individuato dagli Agenti della sezione San Salvario/Borgo Po della Polizia municipale, sotto la direzione del Pubblico Ministero Enrico Arnaldo Balme. Durante le indagini la Polizia municipale ha acquisito le fotografie aeree della città effettuate negli anni 2002 e 2004, dalle quali estrapolava l’immagine relativa al fabbricato preesistente. Inoltre, la perizia effettuata da un topografo comunale, in merito alla palazzina (abusiva) oggetto dei lavori edili, dimostrava che l’edificio non corrispondeva oltre che per dimensioni, anche per posizione ed orientamento a quello fotografato negli anni 2002 e 2004 e riportato in alcune carte tecniche.
Ance: giovani costruttori. E`il rilancio della citta la piu’ efficace arma anticrisi
“Siamo sicuramente in un momento che, se da una parte e` di preoccupazione per la pesante crisi che ha investito i mercati di tutto il mondo, dall`altra e` anche di ricerca delle soluzioni migliori per contenerne efficacemente l`impatto e sostenere l`economia reale. In questo quadro il tema della riqualificazione urbana e della rigenerazione dei territori non perde di importanza, ma anzi ne acquista enormemente, non solo come risposta strategica contro i pericoli della recessione, ma anche e soprattutto come leva per trasformare i ritardi del sistema-Italia in vere opportunita` di rinnovamento e rilancio”. Con queste parole Simona Leggeri, presidente del Comitato dei Giovani imprenditori edili dell`Ance, commenta l`attuale difficile fase economica, e insieme spiega i motivi che hanno portato alla scelta del tema della citta` per il X Convegno nazionale dei Giovani costruttori, dal titolo “La citta` e` mobile”, in programma a Venezia il 14 novembre presso l`hotel Hilton Molino Stucky. E` proprio il coraggio del rinnovamento – quel coraggio dimostrato dagli Stati Uniti con l`elezione del loro nuovo presidente – che deve guidare oggi, secondo la presidente dei Giovani Ance, le scelte dei decisori pubblici italiani, chiamati a puntare con convinzione sugli investimenti per la modernizzazione del territorio e delle infrastrutture, che sono quelli che prima e piu` degli altri possono imprimere all`economia una forte accelerazione. “Nell`attuale scenario – aggiunge Simona Leggeri – le citta` e la loro innata tendenza al mutamento possono rappresentare una fondamentale arma antirecessiva, a condizione pero` che la trasformazione sia promossa e sostenuta con scelte chiare e mirate”.
Un fatto tanto piu` vero se si pensa che le citta` stanno crescendo in tutto il mondo in misura esponenziale al punto che – come emerge dai risultati di un dossier realizzato ad hoc dall`Ance per il convegno – si prevede che nel 2050 oltre l`84% della popolazione mondiale sara` urbanizzata.
Milano e Roma ultime per housing sociale
Le citta’ di Roma e Milano sono in fondo alla graduatoria europea per quel che riguarda la casa in affitto sociale, questa la conclusione del primo report sulle città globali
Edilizia scolastica investimenti della provincia di Torino
La Giunta ha approvato 26 progetti esecutivi relativi ad interventi mirati a migliorare la qualità e la sicurezza di altrettanti edifici scolastici di competenza provinciale con sede a Torino e provincia. Undici interventi sono cofinanziati dalla Regione Piemonte e fanno parte del Piano della Sicurezza approvato nel 2007, che prevede il cofinanziamento statale e regionale di 47 interventi in tre anni (2007-2009) volti alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. I lavori in questione consistono in ripristini delle facciate, interventi di adeguamento degli impianti elettrici ed elevatori, rimozione di amianto, rifacimento di pavimentazioni e di servizi igienici, messa in sicurezza sismica. L’importo investito dalla Provincia per tali interventi ammonta a circa 2.300.000 euro. La Regione e lo Stato cofinanziano i medesimi interventi con all’incirca ulteriori 4.700.000 euro per un importo di oltre 7.000.000 euro complessivi. Altri tre progetti compresi per l’anno 2008 nel Piano della sicurezza verranno approvati entro la fine dell’anno.
Sicet: piano casa del governo
Il cambio di segno nell’andamento del mercato edilizio per lo sgonfiamento della bolla sugli immobili e la prospettiva di una “crisi di rendita” incombente – più che la perdurante crisi abitativa che colpisce la domanda – hanno indotto il Governo a varare nell’ambito del decreto sulla manovra finanziaria 2009 un piano casa 1 con le fattezze che di seguito esamineremo. Il “piano Berlusconi-Tremonti” (d’ora in poi solo il Piano) soppianta il piano casa del precedente governo, sia perché ne assorbe le risorse, sia perché avanza la pretesa di realizzare un cambiamento conclusivo delle strategie d’intervento fin qui perseguite dallo stato in materia di politiche pubbliche per la casa, con il coinvolgimento di nuovi attori e l’impiego di nuovi modelli di finanziamento e di governance dell’intervento di welfare nel settore dell’edilizia abitativa. La nostra ipotesi interpretativa è che il cambiamento ordinamentale in corso miri ad una ristrutturazione del comparto e dell’intervento pubblico verso schemi e stili di welfare abitativo organici ad un modello di «stato sociale minimo».