Elezioni: L’ASPPI invia agli schieramenti politici il “Focus Casa”

 Il documento contiene l’analisi e le richieste dell’Associazione in merito alle politiche abitative

In occasione delle elezioni, l’Asppi-Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari ha elaborato il “Focus Casa”, un documento articolato su cinque temi: Fisco, Riforme legislative, Edilizia pubblica e privata, Risparmio energetico, Urbanistica, per ciascuno dei quali sono state formulate cinque proposte rivolte agli schieramenti politici, con un’analisi che motiva l’attenzione richiesta sui temi.
“In quest’ultimo periodo – spiega il Presidente Nazionale dell’Asppi Luigi Ferdinando Giannini – c’è stato nuovo impulso nel settore delle politiche abitative. Pur tuttavia, le proposte messe in campo dai diversi schieramenti sono un passo indietro rispetto al recente Tavolo di concertazione sulla casa». L’Asppi ritiene ci sia bisogno di idee nuove che permettano di superare iniquità ed emergenze, per questo ha voluto offrire il proprio contributo al dibattito con il “Focus Casa”.
“Abbiamo cercato – prosegue Giannini – di non guardare la questione abitativa solo dal punto di vista della proprietà privata. Inoltre abbiamo indicato proposte concrete, e non solamente slogan”.

Pirelli RE: Notizie in breve sul mercato immobiliare

 Trentino Alto Adige: 9000 alloggi entro otto anni

L’Itea Spa (Istituto trentino per l’edilizia abitativa), società soggetta all’attività e al coordinamento della Provincia Autonoma di Trento, acquisterà direttamente sul mercato, nel prossimo triennio (entro il 2010), 630 alloggi equamente distribuiti sul territorio provinciale. Altri 1.471 nuovi alloggi verranno realizzati, a partire dal 2010, sulle aree messe a disposizione dai Comuni. La prevista dotazione di 3.000 alloggi a canone sociale sarà completata, entro il 2014, con gli 899 alloggi (191 già cantierati, 96 cantierabili e 612 in progettazione) la cui realizzazione è stata ereditata da Itea.

Roma. Allarme freddo, il Comune per i senza dimora

 In vista dell’ondata di freddo attesa sull’Italia centro-meridionale, capitale compresa, il Comune di Roma ha messo in allerta tutti i servizi coinvolti nell’assistenza alle persone senza dimora. Dalla sera del 7 marzo, fino all’esaurirsi di questa coda d’inverno, il commissario straordinario Mario Morcone ha disposto, insieme alla Prefettura, l’apertura straordinaria notturna delle principali stazioni metro e ferroviarie, dove gli ‘homeless’ potranno trovare ricovero e l’assistenza della Protezione Civile comunale.

Le stazioni sono: metro Barberini, Flaminio, Piazza Vittorio, San Giovanni, Piramide, Tiburtina e Ponte Mammolo; FS Tiburtina e Termini.

Gli interventi saranno coordinati dalla Sala Operativa Sociale del Comune di Roma (numero verde 800440022, attiva 24 ore su 24, 365 giorni l’anno) che fa da punto di riferimento ad ogni ente, istituzione e associazione di volontariato impegnata nell’aiuto alle persone in difficoltà. Nata 5 anni fa, la SOS ha ricevuto finora oltre 450 mila chiamate e ha effettuato oltre 150 mila interventi con le sue 10 unità di strada.

Milano. Per Dateo un “mix abitativo” moderno

 L’assesore Verga: “L’impianto per l’assegnazione degli alloggi è improntato a creare quel mix sociale che da tutti è ritenuto fondamentale per non creare condizioni di ghetto”

In merito alla sospensiva concessa dal Tar alla delibera sulla destinazione degli alloggi di piazzale Dateo l’assessore alla Casa Gianni Verga precisa quanto segue.

“Nella piena fiducia nell’operato della Magistratura amministrativa, il Comune di Milano riuscirà a dimostrare la bontà della scelta deliberata dal Consiglio comunale quasi all’unanimità (2 soli voti contrari su 42 favorevoli)”.

“L’impianto per l’assegnazione degli alloggi di piazzale Dateo è improntato infatti a creare quel mix sociale che da tutti è ritenuto fondamentale per non creare condizioni di ghetto. Né nelle macro dimensioni (quartieri e periferie), né nelle singole unità edilizie, come piazzale Dateo, che è un edificio di ben 157 alloggi, in cui sono già sistemate 35 famiglie che abitavano nello stabile crollato di via Lomellina”.

Consegnati 112 nuovi alloggi Ater a Roma

 Consegnate oggi nel nuovo quartiere romano di Ponte di Nona 112 abitazioni di edilizia residenziale pubblica. Nella “nuova Garbatella” situata alla periferia est di Roma tanti cittadini hanno salutato il presidente Marrazzo, Luca Petrucci, presidente dell’Ater di Roma e l’assessore regionale alla Casa Bruno Astorre accolti anche dal presidente dell’VIII municipio di Roma, Fabrizio Scorzoni.

Il complesso edilizio realizzato in via Aldo Capitini nel quartiere di Ponte di Nona sulla via Prenestina su progetto dell’architetto Paolo Portoghesi è stato consegnato a 112 famiglie regolarmente inserite nelle graduatorie del comune di Roma.

Nel suo intervento il presidente Marrazzo ha sottolineato che “Per troppo tempo la casa non è stata considerata un bene primario. Mi auguro che tutte le forze politiche la inseriscano nella loro agenda”. Il presidente ha inoltre sottolineato che “in questi anni si è costruito troppo per i privati: è arrivato il momento di riportare l’equilibrio”.

“Siamo riusciti in poco più di un anno- dice Luca Petrucci, Presidente dell’Ater di Roma a consegnare 310 nuovi alloggi popolari. Un lavoro che, in collaborazione con il Comune di Roma che gestisce le graduatorie di coloro che fanno richiesta di un alloggio popolare, ha consentito a questa azienda di fornire una risposta concreta all’emergenza abitativa”.

Stanziati fondi per costruire oltre 5 mila nuovi alloggi nelle province del Lazio

 Un totale di 5.454 alloggi per complessivi 73.629.000 euro di finanziamento da parte della Regione Lazio. Oggi la Giunta ha approvato la delibera che avvia il bando di concorso per l’assegnazione di mutui agevolati per la costruzione di alloggi, rivolto a imprese di costruzione e alle cooperative edilizie delle cinque province laziali, esclusa la Capitale.

La ripartizione è la seguente: provincia di Roma, 1978 alloggi per 27.703.000 euro; provincia di Frosinone, 866 alloggi per 11.691.0000 euro; provincia di Latina, 1276 alloggi per 17.226.000 euro; provincia di Rieti, 600 alloggi per 8.100.000 euro; provincia di Viterbo, 734 alloggi per 9.909.000 euro.

Nuovo blocco “sfratti” abitativi: contenuto e disposizioni

 di Corrado Sforza Fogliani, Presidente Confedilizia

Il Senato ha approvato definitivamente il nuovo blocco degli “sfratti” (tecnicamente, nuovo blocco delle esecuzioni di rilascio). Per la cronaca, è anche il ventiduesimo emanato nel solo periodo che ci separa dalla legge dell’equo canone (e non considerando quelli disposti in conseguenza di calamità naturali od altro). Il blocco scatterà il giorno successivo alla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del decreto legge c.d. “mille proroghe” e riguarda le esecuzioni di rilascio di immobili abitativi per finita locazione (comunque – se effettivamente tali – originate, per quanto riguarda il titolo) interessanti i comuni indicati nel provvedimento e i conduttori pure indicati nello stesso provvedimento.
Dal punto di vista territoriale, la sospensione si applica ai “residenti” (come testualmente dice la legge, così facendo rinvio alla nozione di cui all’art. 43 cod. civ.) nei comuni capoluoghi di provincia, nei comuni con essi confinanti con popolazione superiore a 10.000 abitanti e nei 716 comuni cd. ad alta tensione abitativa (il complessivo elenco relativo è consultabile su questo sito. I conduttori, per avvalersi della sospensione, devono avere un “reddito annuo lordo complessivo familiare” inferiore a 27.000 euro, essere o avere nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento (ovviamente, per tutti, che non siano ricoverati permanentemente in apposite strutture) e – inoltre – devono non essere «in possesso» di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza. Alle stesse condizioni (di reddito e di non possidenza di altra abitazione), la sospensione si applica anche ai conduttori che abbiano, nel proprio nucleo familiare, «figli fiscalmente a carico».

Edilizia residenziale pubblica con ingressi ben controllati

 Registro, ipotecaria e catastale in misura ordinaria per la cessione di un immobile abitativo costruito con fondi dello Stato italiano durante il periodo di occupazione anglo-americana

L’atto di compravendita di un immobile, costruito durante il periodo di occupazione anglo-americana (Governo militare alleato), con fondi dello Stato italiano, nell’ambito di un programma per la realizzazione di alloggi di servizio, è soggetto, ai fini delle imposte di registro, ipotecarie e catastali, al regime ordinario.
L’indicazione è contenuta nella risoluzione n. 66/E del 28 febbraio 2008.

L’agenzia delle Entrate si è trovata a esaminare la fattispecie proposta con l’interpello di un contribuente che – intendendo procedere all’acquisto di un immobile a uso abitativo, di proprietà dello Stato e gestito dal Demanio – aveva chiesto di conoscere se al relativo atto di compravendita potesse essere esteso il regime agevolativo di cui all’articolo 32 del Dpr 601/1973, ossia l’applicazione dell’imposta di registro in misura fissa e l’esenzione dalle imposte ipotecarie e catastali prevista anche per “…gli atti e i contratti relativi all’attuazione dei programmi pubblici di edilizia residenziale di cui al titolo IV della legge 22 ottobre 1971, n. 865”.

Si tenga in considerazione il fatto che gli immobili in esame fanno parte di quelli costruiti con fondi dello Stato italiano durante il periodo di occupazione anglo-americana, per la realizzazione di alloggi di servizio. Nel 1954, al termine del Governo militare alleato (Gma), tali alloggi furono assegnati al demanio dello Stato, in quanto destinati a soddisfare le esigenze del personale civile e militare, in servizio presso le Amministrazioni statali.

Regione Lombardia: Fare politica per la casa significa fare politica per la famiglia

 Cinquecentoquaranta giovani coppie riceveranno a breve un contributo a fondo perduto di 5.000 euro per l’acquisto della prima casa. Altre 1.615 famiglie hanno, invece, tempo fino al 30 giugno 2008 per perfezionare la propria domanda con la presentazione di tutti i documenti necessari per accedere allo stesso finanziamento. E’ quanto prevede il decreto della direzione generale dell’assessorato alla Casa e Opere Pubbliche della Regione Lombardia che approva la graduatoria definitiva delle 2.155 nuove famiglie che hanno dimostrato di avere i requisiti per godere del finanziamento. Rientrano nella categoria le coppie formate da soggetti di sesso diverso, che si sono sposate o che si sposeranno nel periodo 1° novembre 2006-30 giugno 2008 e che non hanno compiuto 40 anni alla data di presentazione della domanda.

Sunia: “Giusta la sospensione delle finite locazioni ma il dramma casa va affrontato nella sua globalità”

 Dichiarazione di Luigi Pallotta segretario generale del Sunia

“Finalmente con il provvedimento approvato oggi si da un minimo di tranquillità e respiro alle famiglie particolarmente disagiate che da ottobre scorso erano a forte rischio sfratto. Ora si può e si deve lavorare per utilizzare a pieno lo stanziamento dell’ultima manovra finanziaria per consentire il passaggio da casa a casa.”

“Purtroppo quest’ultimo, giusto, atto del Parlamento lascia inalterato quello che è il più acuto problema abitativo del momento rappresentato dagli sfratti per morosità e da un caro affitti che, tutti gli osservatori seri e onesti ormai lo riconoscono, è componente fondamentale del disagio delle famiglie e della stessa ripresa inflazionistica che si registra nel paese.
Purtroppo molti di quelli che stentano a coprire la quarta settimana del mese spesso entrano in sofferenza proprio sul canone d’affitto.”

Emergenza casa a Roma, protocollo Regione-Comune per 2.251 alloggi popolari

 Firmato dal presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e dal vicesindaco Maria Pia Garavaglia l’accordo di programma sull’emergenza abitativa a Roma. E’ un tassello importante, sottolineano Regione e Campidoglio, del programma straordinario varato congiuntamente da Comune e Regione per rispondere al crescente bisogno di case nella capitale.

Il provvedimento riguarda la costruzione di nuove case popolari e la cessione di alloggi al Comune da parte di privati, per far fronte alla domanda di edilizia residenziale pubblica. L’accordo prevede la realizzazione di 2.251 case di dimensioni, in media, intorno agli 80 metri quadri; una parte delle abitazioni, circa 720, saranno acquistate dal Comune a prezzo scontato.

Case Popolari in Lombardia. Dichiarazione congiunta dei dirigenti SICET

 SORPRENDENTE DECISIONE DELLA CORTE COSTITUZIONALE sul criterio discriminante del periodo minimo di cinque anni di residenza per partecipare ai Bandi di assegnazione degli alloggi pubblici

“Sconcerta e preoccupa il SICET (Sindacato Inquilini Casa e Territorio della CISL), la decisione della Corte Costituzionale (Ordinanza 32/2008) di respingere le eccezioni di costituzionalità sul Regolamento Regionale della Lombardia n° 1/04 nella parte in cui prevede che un cittadino debba avere almeno 5 anni continuativi di residenza e/o attività lavorativa nella regione, per potere semplicemente presentare una domanda di assegnazione di una casa popolare. .”