Nuovo colpo di scena nella battaglia sulla portabilità dei mutui che da settimane interessa migliaia di cittadini italiani. Come noto le banche, in un tripudio di arroganza ed illegalità, si rifiutano di applicare la legge Bersani e dichiarano di voler far pagare gli stessi costi esistenti prima dell’entrata in vigore della legge, che, invece, ha stabilito che la portabilità del mutuo e la surrogazione deve avvenire senza formalità e senza oneri per il debitore.

Un sopruso che potrebbe avere vita breve. Alla Commissione Finanze della Camera, infatti, su espressa richiesta del Codacons e su iniziativa del presidente Paolo Del Mese, è stato presentato dai partiti di maggioranza e opposizione, un emendamento collegato alla Finanziaria, firmato da Paolo Del Mese, Franco Ceccuzzi, Gianfranco Conte e Maria Ida Germontani, con il quale si costringerebbero le banche e i notai a rinunciare ai loro grassi e ingiustificati guadagni, in favore degli utenti, per i quali la portabilità dei mutui avrebbe costi pari a zero. “Siamo molto soddisfatti della sensibilità dimostrata dal Presidente della Commissione Finanze della Camera e dagli esponenti di maggioranza e opposizione – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – Siamo stufi di Abi e notai che disperatamente cercano di dimostrare l’indimostrabile, ossia che trasferire contratti di mutui da una banca all’altra abbia costi anche di un solo euro!”. Ecco il testo dell’emendamento proposto: “Il comma 3 dell’articolo 8 del decreto legge 31 gennaio 2006, n. 7, convertito, con modificazioni della legge 2 aprile 2007, n. 40, si interpreta nel senso che la surrogazione di cui al comma 1 del predetto articolo 8 non può comunque comportare l’applicazione di penali, di qualsiasi natura, per l’estinzione anticipata del credito surrogato, e che al debitore non possono essere imposte spese o commissioni per la concessione del nuovo mutuo, ovvero per accertamenti catastali, i quali potranno essere effettuati a cura ed onere del soggetto mutuante”.

Codacons

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