Il lavoro? Un affare di Condominio

di Redazione 1

I corsi per amministratore di immobili sono sempre piu’ frequentati. A dirlo, sono le cifre dell’ANAMMI: tanti i diplomati, in crescita i laureati ed i professionisti che puntano su questo settore. Tra donne e uomini e’ quasi parita’, mentre per gli “over 40” sta diventando un’occasione per reinventarsi un lavoro se lo si e’ perso.

Costruirsi un percorso lavorativo, incrementare l’attivita’ esistente o, addirittura, reinventarsi un futuro professionale quando non si e’ piu’ giovani. E’ con questi obiettivi che, sempre piu’ spesso, gli italiani si iscrivono ad un corso per amministratori di condominio. Lo dimostrano le cifre dell’ANAMMI, l’Associazione Nazional-europea degli AMMinistratori d’Immobili che, in procinto di avviare a marzo i nuovi corsi, ha stilato un bilancio sull’anno appena trascorso.

“I dati relativi al 2007 parlano chiaro – afferma il presidente Giuseppe Bica – ben 1200 persone, in tutta Italia, hanno frequentato i nostri corsi, sostenendo gli esami finali. Il che significa, tra l’altro, aderire anche all’associazione e agli obblighi di professionalita’ che cio’ comporta. Chi sceglie questa strada, insomma, lo fa consapevolmente, non come ripiego”. A precisare questa tendenza rispetto al passato, sono sempre i numeri: dei 1200 corsisti dello scorso anno, 400 erano laureati, mentre gli altri due terzi erano in possesso di un diploma. Il laureato, nel 70% dei casi, ha studiato Giurisprudenza, il restante 30% si divide soprattutto tra Economia ed Ingegneria. I diplomati sono geometri o ragionieri. Tutti, comunque, fortemente motivati. Spiega infatti il che “oggi, chi si iscrive ad un corso ha un effettivo interesse per la gestione condominiale. Arrivano ragazzi neodiplomati, in gruppo, che gia’ pensano di lavorare insieme in studio. Oppure, ci troviamo di fronte il professionista che vuole incrementare il suo giro d’affari, la laureata che intende conciliare lavoro e famiglia”. Avviare un’attivita’ non e’ difficile: bastano un computer ed una linea telefonica dedicata. Gli stessi corsi di base ed i master di aggiornamento hanno costi contenuti.

Altro dato significativo, secondo l’ANAMMI, e’ che la parita’ tra uomini e donne, in questo settore, e’ molto vicina. “Lo scorso anno, 437 donne si sono iscritte ai nostri corsi, a fronte di 703 uomini”, osserva il leader dell’Associazione. Ma ancora piu’ importante e’ che nessuno pretende, come un tempo, l’amministratore maschio. Anzi, precisa Bica, “spesso riscontriamo una preferenza per le donne, perche’ le si ritiene piu’ abili nella gestione dei rapporti umani”.

Un nuovo, interessane filone occupazionale e’ quello degli “over 40” e degli ultracinquantenni. Nel primo caso, si tratta di lavoratori di grande esperienza che, purtroppo, hanno perso il lavoro e provano a reinventarsi una collocazione. “Sono persone di grande competenza, anche laureati, che cercano una seconda occasione e riescono a costruirla grazie al corso”, racconta Bica.
Gli ultracinquantenni, invece, sono quelli che il numero uno dell’ANAMMI definisce “giovani pensionati, che hanno ancora tanta voglia di fare”. Infine, accanto al corso tradizionale, dalla durata di 3 mesi e con frequenza settimanale, e’ da rilevare il consenso in crescita per i corsi on-line: 300 soltanto nel 2007.

Ufficio stampa ANAMMI: Silvia Cerioli
tel. 06.55272323 – cell. 338.7991367

Commenti (1)

  1. Perfetto!
    diamo sempre più spazio ai servizi, ovvero alle sanguisughe che si mantengono con coloro che producono beni (i lavoratori cioè la classe proletaria ed agricola, i dipendenti dello Stato)
    Dall’entusiastico commento del presidente anammi ( quante sigle sono nate, cresciute e ingrassate, nell’arco di questi 40anni, dall’anai/aiaci ad oggi…………………il buon Cazzola si starà disturbando di quanto vede) si nota una sola cosa: il monte affari per chi organizza i detti corsi d’apprendimento e di avvio alla carriera di amministratore di beni immobili e lo svalutarsi sempre più di un mestiere che aveva a base il rapporto interpersonale tra il condomino e l’amministratore ( a questo ci ha pensato la cassazione che non avendo altro da fare ha prodotto la nuova legge su chi possa e debba fare l’amm.re di condominio) rapporto quindi basato sulla fiducia e la fiducia non la si ottiene che con una lunga e faticosa attività nel settore.
    Capisco anche che i grossi impegni monetari che i condominii deliberano da ormai una
    decina d’anni (ristrutturazione dei fabbricati) rappresentino un boccone prelibato per chi non ha lavoro o per chi l’ha perso; le percentuali a favore dell’amministratore dall’1/2% dei primi tempi hanno oggi raggiunto ed oltrepassato il 5% senza considerare le prebende ottenibili dalle imprese da parte di amministratori privi di scrupoli e, credetemi, ce ne sono più di quel che pensate.
    Ultimo ma solo per il tempo che vi fo perdere; chi mi dice che colui che m’insegna sia in grado veramente d’insegnare ( un avvocato?, un ingegnare?, un tecnico? etc.)?
    Chi glielo ha dato l’attestato d’insegnante?
    Oggi come oggi non esistendo il condominio (per lo Stato legale s’intende) non esiste nemmeno la personalità dell’amm.re e pertanto ogni cittadino, anche illetterato, può farsi eleggere amministratore di condominio ed allora perchè tanto accanimento per i corsi di studio?
    Facciamo piuttosto si che il prossimo Parlamento si adoperi per una approvazione rapida di una nuova articolazione sul condominio ed annessi ( assemblea dei comunisti, Presidente dell’assemblea, amministratore, penali, e quanto ancora sia di nessità per avere un soggetto al pari con tutti gli stati europei, oggi).
    Montesilvano, 31/01/2008
    Evangelista Giuseppe, amm.re

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